capitolo 5

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nel tragitto verso casa abbiamo parlato molto e riso ma il mio unico pensiero era verso quello che volevo fare con nico a casa da soli, e non intendo giocare a super Mario o a just dance ma a cose serie. voglio così tanto toccarlo e averlo il più vicino possibile. no ok sono pensieri da pedofilo però è la verità, sono pur sempre un diciottenne che passerà un pomeriggio e una notte con il ragazzo che gli piace con gli ormoni a mille. dicevo, entriamo in casa e io mi butto sul divano e a quel punto nico mi segue a ruota, nel buttarsi però fa cadere la sua mano sul mio interno coscia e a quel tocco sussulto, non mi dispiaceva per nulla il suo tocco era bello e delicato e sembrava che lui ricambiasse il piacere. dopo un po' però toglie la mano e ci rimango un po' male, mi frullano tanti di quei bei pensieri in testa che mi scappa una piccola risata
nico:perché ridi?
loco:oh niente niente, vediamo un film?
nico:yessa
apro Netflix e scelgo un film "chiamami con il tuo nome", è una storia tra due ragazzi gay, lo ammetto l'ho scelto apposta perché mi interessa sapere come si comporta nico. dopo un oretta di film parte una scena molto hot e nico a quel punto sussulta, vedo che inizia a muoversi e toccarsi senza ricordassi che io fossi accanto a lui. avevo tanta voglia di lui non ce la facevo più, le scene del film continuavano e nico continuava a muoversi e toccarsi, non resistetti più e rivoltai le posizioni, nico si ritrovò sdraiato con la schiena sul divano e io sopra di lui. ero così eccitato, I box erano strettissimi e nico se ne rese conto, non diventò rosso o si imbarazzó, invece
nico: come va lì sotto?
disse facendo un sorriso malizioso
loco:vorrebbe uscire ma non può
a quel punto mi buttai su di lui e iniziai a baciarlo, un bacio dolce e fine che si trasformò in un bacio rude e desideroso, tutti e due lo volevamo si vedeva, si sentiva, stavo bene sempre con lui però averlo così vicino mi fa impazzire.
iniziai a infilare le mani sotto la felpa, a nico scappò un gemito e a quel dolce rumore sorrisi sulle sue labbra, intorno a noi si creò una bolla che però fu rotta dalla suoneria del telefono che squillava.
loco: è mia madre
dissi senza avere risposta
loco:ciao mamma
m. loco: tesoro, ciao come va- perché hai il fiatone?
cazzo ero fottuto e ora che posso dire?
loco: no è che stavo in terrazza e ho sentito il telefono squillare e ho corso sulle scale in fretta e furia
m. loco : va bene ti credo. buona notte amore riposati e non saltare scuola domani oppure sono guai
loco: notte mamma
chiusi subito la chiamata e spinsi nico contro il muro e  ripresi il mio lavoro, nico continuava a far uscire dei gemiti che cercava di trattenere ma fallendo erano pura arte per le mie orecchie e volevo continuare a sentirli all'infinito, continuano per ancora un bel po' fin quando nico disse:
nico: perché lo stiamo facendo
loco: non lo so, ma a me piace a te?
nico:anche a me
disse continuando ad ansimare.
decidemmo di andare a dormire, nico sul divano e io nella mia camera con il letto matrimoniale. mi sdraiai nel letto, mi sentivo in colpa di dover lasciare nico dormire in salotto, allora andai in cucina per invitarlo a dormire con me ma già dormiva allora lo presi in braccio e lo posai nel mio letto e io lo abbracciai. amavo il uo calore e stare con lui.
dopo un po' morfeo prese tra le sue braccia anche loco.

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