capitolo 17

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nico ' s pov :

arrivati nella sala da pranzo dell' hotel ci sediamo al tavolo coincidente con il numero della nostra stanza e subito arriva il cameriere dove ci porta i menù ed iniziamo ad ordinare :
io prendo del succo all'arancia con una tazza di latte mentre loco, un croissant alla crema.
nico : ti fa male qualcosa?
loco: spero tu stia scherzando
nico : in realtà sono serio
dico con una risata finale
loco : ma non lo so, vedi tu. ieri notte mi hai praticamente aperto in due e ficcato il coso in culo, sto da dio. è per la grazie divina se riesco a stare discretamente seduto.
a quel punto inizio a ridere molto rumorosamente da far girare tutta la sala verso di noi, continuo a ridere fin quando non sento un calcio arrivarmi da sotto il tavolo sul polpaccio :
loco : vedi di smetterla di ridere che si è girata mezza sala.
nico : mi fai morire perfavore
dice continuando a ridere.
a quel punto loco, rosso in viso corre in bagno con passo felpato e con i punti stressi così forti da far diventare le nocche bianche. a quel punto dal volto di nico scompare il sorriso è quei suoi occhi verde smeraldo sempre accesi iniziano a spegnersi diventando sempre più scuri.

decide di seguire loco e allora si dirige in bagno :
nico : loco apri
nessuna risposta
nico : loco apri o sfondo la porta
a quel punto sente la seratturs scoccare e si ritrova davanti loco con gli occhi gonfi di lacrime e il viso tutto rosso, in quel momento a nico il cuore inizió a piangere nel vedere un angioletto come lui stare così, ma la cosa che lo faceva stare peggio era che stava piangendo per colpa sua.

senza troppi giri di parole si fionda su di lui e lo abbraccia, un abbraccio che vale più di mille parole, mille baci, perché loco prima di essere il suo ragazzo è il suo migliore amico, la sua metà e il suo sorriso e senza di lui no sarebbe andato avanti.

nico : scusa
dice con voce flebile mentre inizia a dare tanti baci sulla testa dell'amoroso. loco dopo quelle semplici cinque lettere lo stringe di più a se è continua :
loco : tranquillo sono io che sono troppo suscettibile, non sentirti in colpa nico.
a quel l'affermazione nico si stacca da loco e con un sorriso in faccia dice :
nico : dai andiamo a mangiare che poi voglio passare un po' di tempo con te.
e si dirigono mano nella mano nella sala da pranzo

angolo autrice :
scusate per il capitolo letteralmente pietoso ma non volevo lasciarvi altro tempo senza

la parte migliore di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora