Cap. 16°

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16° Cap.



Fuori era appena sorto il sole e nella stanza in cui dormiva Izuku, da una piccola finestrella, entrò abbastanza luce per svegliarla, la prima cosa che fece, fu mettersi seduta e strofinarsi gli occhi per cancellare le ultime tracce di sonno. La prima cosa che notò fu il poco arredamento della stanza, la ragazza ricordò d'essere nel covo dei cattivi e nel muovere meglio le braccia notò anche che era stata medicata, domandandosi il motivo di prendersi un tale disturbo, quando lei era una futura eroina e futura nemica. A tirala fuori dai suoi pensieri, fu un leggero bussare che la fece voltare verso la porta, -Avanti?- In certa

-Buongiorno- entrò il ragazzo ustionato

-Dabi giusto?- Inclinò la testa di lato, -Cosa ci faccio qui?-

-Sì esatto, per quanto il motivo che sei qui, il capo ti vuole parlare-

-Ok, ehm... chi mi ha dato i vestiti che indosso?- Curiosa notando che aveva degli nuovi vestiti

-Toga, la incontrerai adesso-

-Ok- alzandosi un po' stordita

-Tutto bene?- Guardandola

-Mi succede ogni tanto- sospirò, per poi avvicinarsi, -Fa strada-.

Dabi notò stranamente che la verdina non aveva mai cercato di scappare, ma era rimasta calma e controllata, nonostante la preoccupazione che riusciva a leggere negli occhi, ma i suoi modi erano perfettamente tranquilli. Notando lo sguardo analizzatore e guardingo del moro, Izuku gli regalò un sorriso mesto, -Non è la prima volta che mi capita- sussurrò

-Come?- Si bloccò a metà strada

-Non è la prima volta che vengo rapita, in Texas mi è capitato due volte e ho capito sulla mia pelle che agire troppo impulsivamente non serve nulla se non aggravare la mia situazione- sospirò mentendo a metà

-Per quale motivo ti avevano rapita?- Confuso

-Diciamo che la prima volta fu un malinteso e la seconda per le mie amicizie altolocate- ridacchiò tristemente

-Capisco- riprendendo a camminare.

La condusse in un ampio salone che le fece ricordare un grosso bar dei bassi fondi di New York, dove di norma suonavano musica Jazz o altri stili afro. In ogni modo osservò i componenti del gruppo di Villan che l'avevano rapita. Oltre a Dabi, Shigaraki e Kurogiri, vi trovò ovviamente Mr. Compress appoggiato ad un muro, seduti su delle sedie, vi era una ragazza bionda cenere che immaginò essere quella Toga che prima Dabi l'aveva nominata, poi c'era un tipo che gli ricordò un villan/hero dei fumetti americani solo in nero e senza katane, un uomo lucertola, un tipo dalle labbra grosse. Era un piccolo gruppo, ma percepiva fortemente l'aura potente che ognuno di loro emanava, anche se in bassa intensità, ma fu un movimento di Shigaraki attirare la sua attenzione.

-Hai dormito bene Midoriya?- Le chiese

-Sì grazie, ma non capisco- mormorò

-Cosa?-

-Perché tenermi in vita?-

-Motivi diciamo... personali- le si avvicinò

-Tomura la spaventi così- ridacchiò Dabi, vedendola fare un passo indietro

-Zitto te- sbuffò Tomura

-Prima di entrare in discorsi più seri e forse pure pesanti, che dici di fare colazione?- Le propose Kurogiri gentile

-Ehm... va bene- avvicinandosi al balcone, -A proposito- si voltò verso la bionda, -Grazie per i vestiti- sorrisi un po' imbarazzata

-Oh non devi ringraziare, siamo pur sempre ragazze- cinguettò la villan.

Ritorno di un amoreWhere stories live. Discover now