Cura

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Sono passati quasi tre mesi dalla battaglia finale e, a parte i primi giorni per riprendersi da tutto e dai commiati, la vita ha ripreso a scorrere normalmente, con la consapevolezza che ora ci sia una vita da ricostruire. Tutti noi che abbiamo combattuto a Hogwarts siamo visti e trattari da eroi, quando il vero eroe è Harry che ora si sta godendo una vacanza con gli amici. "Arrivata, scusate il ritardo" esclamo appena entro nella camera di Maecy, ormai nostro ritrovo abituale per il pranzo, quasi restare con lei ci dia speranza di una ripresa che sembra lontana. Fred fortunatamente è tornato pienamente nelle sue forze pochi giorni dopo il ricovero e Malcolm si muove autonomamente dal letto da ormai da una settimana, ricordo ancora le lacrime di gioia di Katie quando è arrivata in ospedale la sera e lo ha trovato sveglio. In due mesi non ha mai dubitato un solo momento che non ce l'avrebbe fatta e ora resto incantata a vedere quanto amore c'è tra i due. Il viso della mia amica è stanco e tirato, ogni momento libero dal lavoro lo passa qui in ospedale, ma la capisco, farei anche io lo stesso se al posto di Malcolm ci fosse Ced. Di istinto allungo la mano e prendo la sua, questo piccolo gesto mi ha sempre dato un grande conforto e lui non ha mai rifiutato la mia mano. In questi mesi è stato fondamentale per me aiutandomi a non crollare, aiutandomi a dare un senso al dolore della perdita e lasciando che io lo aiutassi con il senso di impotenza che ha provato nei confronti di Malcolm.

"Tranquilla amore, non abbiamo ancora cominciato, aspettiamo Anna che sta finendo una medicazione" mi risponde Ced sorridente dandomi un veloce bacio e facendomi spazio sul divano vicino a lui. "Comunque tuo padre oggi è stato super. Dovevate vedere come ha strizzato i tirocinanti dell'ultimo anno, pare che tra qualche giorno abbiano gli esami abilitativi e non li vede per nulla preparati" ci racconta Malcolm che è tra i casi da studiare per i giovani guaritori, "io per fortuna ho finito tutti gli appelli" ci aggiorna Cho fiera di se stessa. Io confesso di aver rimandato il test da ostetrica unico che mi mancava per finire il primo anno. "Per quale motivo non hai dato l'esame scusa?" chiede senza pensare troppo Fred, "eri preparata di sicuro" finisce il gemello come sempre. Il mio imbarazzo è tanto e abbasso lo sguardo per poi respirare e, alzandolo di nuovo fiera, rispondo "perché mi ricorda troppo Dora e al momento non riesco a parlare di mamme e bambini. Lo darò a settembre per passare al secondo anno, nella speranza che questo mese mi aiuti a superare questo blocco." Il tremore della mia voce tradisce la mia finta sicurezza, sento che tutti comprendono più che bene la mia difficoltà, Dave ha lottato parecchio nella prova sui danni da fatture ineliminabili, proprio perché ha rivissuto parecchi momenti della notte di Hogwarts. Dopo un attimo di silenzio si torna a parlare di tutto fuorché della battaglia delle sue conseguenze.

"Sabato verrete al Luna Park a Bath con noi?" chiede Dave tranquillamente a tutti "noi non possiamo abbiamo il compleanno di Harry" rispondo mentre addento il mio panino. "Cosa regalerete?" chiede interessata Cho, percepisco il fastidio per non essere stata invitata, "nessuna idea anzi aperti a proposte" risponde al mio posto Cedric, che invece ha già finto il suo. La gara al regalo parte e l'ora di pausa di alcuni finisce velocemente, Cedric mi bacia ed è il primo ad allontanarsi insieme a Katie, dopo tutto la pausa al ministero è misera. "Io posso fermarmi, tanto ho la notte" comunico a mio cugino Fred che sembra intenzionato a non lasciare il posto accanto a Maecy, "davvero Fred riposati, fatti un giro poi torni. Stare qui a guardarla non la sveglierà prima." So che per lui è dura, ma deve reagire, anche George è preoccupato e cerca di ascoltare i consigli di Heidi "dai Fred, vieni a casa, domani torni e sei più riposato." Lui annuisce e accetta, consapevole di non poter chiedere troppo al suo fisico. Resto sola con la mia amica bionda e inizio, come ormai di abitudine, a parlare di tutto. Di come Alex sta facendo sistemare il vestito, di come mi sta il mio, di come vorrei che si svegliasse, poi semplicemente mi faccio aiutare da un Kender e le lavo i capelli. Un gesto semplice ma che sono certa la riempia di gioia e le faccia sentire il mio affetto.

La vita è ... imprevedibileWhere stories live. Discover now