©apitolo 7

147 17 41
                                    

Una volta rintanati all'hotel, Shouto, si era diretto a farsi una doccia. Nel mentre il piccolo angioletto si intratteneva guardando un film dell'attore con cui condivideva la stanza.
Una volta che il bicolore concluse la sua doccia fredda uscì cambiato e spiegò a Izuku come farne una, visto che stava per entrarci con i vestiti.

-Scusami se non so molte cose del vostro mondo- mormorò Izuku mentre stava sdraiato nel letto con addosso solamente una maglia azzurra di Todoroki.

-Non ti preoccupare, non è un problema- disse apaticamente l'altro.

-Ti prometto che imparerò molto in fretta- aggiunse il verdino, sfoggiando uno dei suoi soliti e bellissimi sorrisi.

Questa volta però sembrava diverso, agli occhi di Todoroki sembrava essere ancora più bello del solito. Sembrava così raggiante e luminoso, pieno di vita.
Improvvisamente una strana sensazione si formò nel suo petto, ma non sembrava una cosa positiva.

Questa sensazione era stata percepita dall'angelo steso al suo fianco, e difatti aveva cambiato espressione.
-Tutto bene?- chiese preoccupato, mentre si chiedeva se avesse fatto qualcosa di male.

La verità era che non aveva fatto nulla di sbagliato, era solo l'invidia di Shouto che stava prendendo possesso del suo petto. Invidiava quel sorriso, anche lui desiderava riuscire ad averne uno così, però il suo passato gli aveva strappato la parte ingenua di un bambino e il dolore lo aveva  fatto crescere più in fretta togliendo a lui la sua gioia.

-Non è nulla- disse a fatica, nel tentativo di reprimere l'invidia provata.

Non ci riusciva però l'invidia fece spazio al vuoto, quel vuoto nero e denso come petrolio.
Era una sensazione straziante che si creava dall'interno, sembrava avvolgerti i polmoni e risucchiarli con una lentezza frustrante.
Faceva male, tanto male.
Serviva qualcosa per straparla via e quella cosa era dentro il suo cassetto.
Todoroki si alzò, senza badare allo sguardo preoccupato di Izuku e alle suo piume che stava nuovamente perdendo.

Aprì il cassetto e prese una pillola, pillola che successivamente fu poggiata sul tavolo di quella stanza.

-T-Todoroki? Cosa fai?- chiese l'angelo confuso.

-Per favore...non guardarmi- mormorò sincero l'attore.
Si vergognava a farsi vedere in questo stato, non voleva che Izuku lo vedesse.

-M-ma..sento che stai male, per favore lasciami stare al tuo fianco, voglio aiu- fu zittito dalla voce profonda del bicolore.

-Vai in bagno, non accetto no- disse senza neanche degnarlo di uno sguardo -se vuoi aiutarmi fai questo- aggiunse qualche secondo dopo. 

Il verdino non aveva proferito parola, così in silenzio si alzò e si diresse dentro quel bagno ancora umido dalla doccia fatta non molti minuti fa.

Chiuse la porta e si rannicchiò per terra, cercando di non far staccare ulteriori piume.
Shouto, con lo stesso silenzio, ruppe la pillola e poi ne aspirò la polvere.
Prima dell'effetto dovevano passare tra i venti o trenta minuti, così nell'attesa si sedette davanti alla porta del bagno.

-Per favore, non badare a quello che dirò in queste ore...non so come sono io in questo stato con qualcuno, quindi scusami se farò qualcosa o dirò qualcosa che ti ferisce- disse sospirando.

-Cosa vuoi dire? Non capisco..- mormorò spaventato il piccoletto. 

Ricordava bene cosa era successo in passato. Cosa fece suo fratello mentre era sotto stupefacenti quando non era solo.
Era orrendo, non voleva diventare come lui, non voleva ferire nessuno come aveva fatto lui.
Lui non voleva ferire Izuku, doveva proteggerlo da sé stesso, da quello che poteva diventare.

Si alzò nuovamente e prese la chiave per chiuderlo dentro, dopodiché fece passare la chiave sotto la porta.
-Non voglio spaventarti, perdonami, ma se non uscirai dal bagno andrà tutto bene, non uscire fino a domani- disse mentre sentiva la testa girare.

-Perché dovresti spaventarmi?- chiese ancora più confuso di prima. 
-Non lo so- queste era l’ultima risposta da parte del giovane, visto che non rispose più alle domande del verdino. 

Lentamente la paura di ferire Izuku era stava sostituita da quella sensazione piacevole, il luogo attorno girava e dondolava ed era tutto pieno di colori differenti. 
Todoroki non si sentiva i piedi a terra, gli sembrava di volare. 
Così si alzò in piedi, ma perse l'equilibrio cadendo per terra. 

Il forte tonfo aveva fatto spaventare il ragazzo chiuso in bagno, che ormai stava cercando di non piangere. 
-T-Todoroki?- lo chiamò, non ottenendo però risposta.

Lo chiamò altre volte, ma anche lì c'era il silenzio più totale. 

L'attore era sdraiato per terra, con gli occhi fissi sui piedini del letto, anche se però lui vedeva tutt'altro. Era in un mondo tutto suo e si sentiva felice di ciò. La sensazione che lo stava mangiando era stata sconfitta, ma con metodi sbagliati.
Con metodi che prima o poi gli andranno contro, sconfiggendo il dolore con altro dolore. 

L'angioletto preoccupato decise di uscire dal bagno, quando lo vide a terra subito lo soccorse e cercò qualche segno di vita. 
Il respiro del bicolore era regolare, così come il suo battito. Delicatamente lo aveva poggiato nel materasso del letto, poi uscì a cercare aiuto. 

Nessuno lo vedeva, nessuno lo sentiva, nessuno si accorgeva di lui. 
Era inestente. 
Non poteva fare nulla. 

In realtà poteva chiamare il numero di emergenza, ma questo lui non lo sapeva. 
Dopo aver girato più volte le scale e i corridoi di quell'hotel a cinque stelle tornò dal bicolore, che era ancora steso nel letto. 
Prese un foglio di carta e scrisse aiuto, dopodiché mise il biglietto fuori dalla stanza e davanti alla porta, nella speranza che qualcuno lo vedesse. 
Dopodiché si mise a fianco a lui, avvolgendolo nelle sue ali un po' spoglie come gli alberi in autunno. 

Le sue lacrime alla fine uscirono dai suoi occhi verdi, spaventato e confuso pianse. Non perse però mai la voce, cercando di chiamarlo il più possibile, cercando di farlo svegliare con le sue carezze. 
-Mi dispiac-e… n-ess-uno mi v-ede..- singhiozzò in preda ai sensi di colpa -m-i sen-ti? T-i prego apri g-li oc-chi- aggiunse. 

Purtroppo la voce di Izuku non raggiungeva la mente dell'attore. 
Ma solo delle voci ovatte mentre volava tra i colori più accesi. 

-Perchè sei così stupido?- 

Questa era l'unica frase che era riuscito a decifrare, pronunciata da una voce sottile. 
Aveva deciso di ignorarla, senza cercare un significato, lasciandola svanire piano piano, finendo per dimenticarla.




































Angolo scleretico

Hi guysss

Finalmente eccomi tornata con un nuovo capitolo, anche più lungo del solito ^^

Spero che vi piaccia e scusate i diversi errori grammaticali

Comunque l'altra volta avevo detto che avrei provato a pubblicare anche una storia sul mio personaggio
Non so ho quindi provato a fare una possibile copertina, ma non so se possa sembrare interessante :')

Comunque l'altra volta avevo detto che avrei provato a pubblicare anche una storia sul mio personaggioNon so ho quindi provato a fare una possibile copertina, ma non so se possa sembrare interessante :')

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


Ovviamente se mai la pubblicherò pensavo di farlo appena finita questa storia, anche perché preferisco concentrarmi su una alla volta ^^

E niente

Se volete supportarmi lasciate un commentino o una ☆ se vi è piaciuto il capitolo

Beyy

ᴛᴏxɪᴄ ʟᴏᴠᴇ || ᴛᴏᴅᴏᴅᴇᴋᴜWhere stories live. Discover now