©apitolo 13

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Shouto era chiuso nel bagno, aveva lasciato Izuku da solo in mezzo a quelle sensazioni mai provate.

Al bicolore era piaciuto tutto ciò, ma era tutto sbagliato. Izuku era un ragazzo, per non parlare del fatto che era pure un angelo, un essere che riusciva a vedere solamente lui.

Si sedette nel pavimento freddo di quel bagno, in preda a tutti i suoi pensieri. Desiderava poter provare anche lui queste esperienze, ma in maniera normale. Con una ragazza e umana, non con un angelo maschio.
Lentamente le sue dita toccarono le proprie labbra, come per pulirsi, togliere le impronte delle labbra dell’altro ragazzo. Voleva eliminare le tracce di quello che era successo.

I suoi occhi però poi si abbassarono, verso le sue parti intime che però ora si stavano riducendo.
Non aveva la minima intenzione di toccarsi in questo momento, era sbagliato e strano.

Izuku nel mentre era nella stanza da letto, si era seduto nel materasso e continuava a toccarsi le labbra con le dita. Le sue guance erano ancora rosse e i suoi occhi sembravano brillare.
Rispetto all’attore, lui era davvero felice di quello che era accaduto, il suo cuore infatti ancora non voleva smettere di battere. Però il suo benessere mano a mano stava venendo cancellato, da una sensazione proveniente dal suo “paziente”.

Era andato verso il bagno, e bussò. Però nessuno aveva risposto, così bussò ancora e ancora. Alla fine la porta era stata aperta, a presentarsi dietro essa c’era il biondino.

Rimase in silenzio fermo davanti alla porta, gli occhi erano sgranati e il fiato era fermo a mezz’aria. I suoi piedi l’avevano fatto indietreggiare di un passo.

-D-Deku- sibillò ancora sotto shock.

Quel nome era così familiare, lo percepiva  quasi come suo nome.

-Perché sei qui?! Che cosa vuoi?!- disse, ma stavolta con un tono più frustato.

-Io…io non voglio niente- mormorò confuso Izuku.

-Allora perché sei qui?! Perché ti vedo!?- strillò senza guardarlo in faccia.

Teneva la testa bassa, cosa che non faceva mai, i suoi occhi erano coperti dai ciuffi di capelli quasi dorati.

-Uhm..non ne sono sicuro.. però- si grattò la nuca e poi si abbassò per guardarlo in viso, però ricevette una spinta data dal biondo.

-Lasciami stare! So che ho sbagliato ma io non riesco a vederti!- sbottò per poi andarsene di corsa da quel corridoio.
Il verdino rimase in silenzio, caduto nel pavimento pulito di quella villa.

-A-aspetta!- disse rialzandosi, ma Bakugou non si era neanche voltato ed era sparito nella sua stanza.

“Come può vedermi? Mi conosce? Mi ha chiamato Deku..magari mi vede come questo ‘Deku’?” si chiese mentre faceva avanti e indietro per quel corridoio.

Cercava una risposta, voleva capire come fosse possibile e mentre si concentrava su questo si era dimenticato di chiedersi dove fosse il bicolore.

Quest’ultimo ora era nel giardino buio fuori da quella struttura.
Era sdraiato sul prato freddo, e le sue pupille dilatate guardavano il cielo stellato di quella notte fredda.

Però lui non aveva tutto questo freddo, forse perché era troppo sotto stupefacenti per rendersene conto.

Ora i suoi pensieri si erano stoppati e si stava godendo quel momento di libertà, di vita. Però questo momento non sembrava star andando come sempre.

-Avete saputo quanto è strano?-

Risate, risate e risate.

-Non è normale, che schifo!-

Altre risate, risate e risate.

Il cuore di Shouto aveva iniziato a battere velocemente, come quando in piena notte stavi vivendo all’interno di un incubo.
Sentiva la sua pelle estremamente fredda però stava comunque sudando, non riusciva a muoversi per la troppa paura.

Quelle risate, simili a quelle delle ragazzine, erano come diversi coltelli contro di lui.
Facevano male e non sapeva come toglierli. Non poteva neanche farlo, sarebbe morto lo stesso. Aveva bisogno di qualcuno esperto, qualcuno capace a toglierli e successivamente prendersi cura di lui.

Quel qualcuno però non sembrava esserci, non c’era. Non c’era nessuno.
Era solo, in preda al panico.

Però, forse si stava sbagliando. Si era solo, ma qualcuno lo stava cercando.

Izuku aveva sentito un forte dolore che gli fece ricordare del ragazzo. Di quel ragazzo che un attimo fa stava cercando, che un attimo fa gli aveva fatto provare quelle emozioni e sensazioni nuove.
Quel ragazzo con cui poteva parlare e ridere, che poteva vederlo.

Correva per tutta la villa, cercandolo e chiamandolo a voce alta. Però non lo trovava. Non lo vedeva.
Era uscito fuori, nel cortile di quella struttura ma non c’era. Aveva girato più volte accendendo le luci che erano messe in giro per il prato.

Mentre lo cercava si sentiva tremendamente in colpa per non essersi ricordato di lui, di essersi distratto.
Quel senso di colpa era forte, perché sentiva quanto l’altro stava male, sentiva quelle sensazioni che stava provando e voleva aiutarlo.

Mentre cercava di non arrendersi dai suoi occhi iniziarono a scendere delle lacrime. Non voleva piangere, ma il suo corpo stava agendo da solo.

Alla fine però lo vide, era lì per terra che tremava. Aveva il viso rosso e la fronte calda. Addosso non aveva nessun giubbotto, ma soltanto la felpa di prima.

Izuku, dopo aver constatato che non era cosciente, cercò di prenderlo in braccio.
Era pesante, ma doveva farcela.

-Fermo, faccio io-




























































Angolo scleretico

Hi guyss

Come state?
Spero bene <3

Ecco finalmente un nuovo capitolo, mi dispiace tanto di non riuscire ad aggiornare come un tempo :')

Spero comunque che vi sia piaciuto e scusate i diversi errori grammaticali <3

E niente

Se volete supportarmi lasciate un commentino o una ☆ se vi è piaciuto il capitolo

Beyy

ᴛᴏxɪᴄ ʟᴏᴠᴇ || ᴛᴏᴅᴏᴅᴇᴋᴜWhere stories live. Discover now