❏ᑕᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 14

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La vista era offuscata da quelle gocce cristalline che per la velocità venivano trascinate dal vento.
Le gambe mi facevano male ma non mi fermavo, non sapevo il perché.
Perché sto scappando?
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Correvo, correvo e correvo.
I piedi mi dolevano ma continuai.
Voglio andare a casa. Solo a casa.

Perché faceva così tanto male?
Al petto.
Il cuore mi batteva forte.
Volevo sparire da questo mondo e rifugiarmi in qualche posto differente.

La mia mente era annebbiata dai pensieri, e questo mi impedì di pensare lucidamente.

Il cielo ormai diventato buio, faceva da sfondo alla scena in questione.
Le lanterne, disposte in ordine, passavano veloci.
Ogni una mi colpiva il viso quando passavo, e poi se ne andava.
Era un loop.
Come le amicizie della mia triste storia dopotutto.

Non volevo vedere il cielo, pieno di stelle e sfumature, ero sicura che ne sarei rimasta attratta e finirei per pensare a lui.
Così con occhi rivolti verso il basso, corsi.
Ma solo ora ricordai del mio sogno, è diventato realtà: mi allontanavo sempre di più senza rendermene conto.

Arrivai davanti casa mia e di fretta aprì la porta per poi sbatterla dietro chiudendola.
Corsi in stanza.
Ma per colpa della troppa velocità, persi l'equilibrio facendo sbattere il mio corpo al pavimento.
Ero esausta.
Rimasi lì, rannicchiandomi sempre di più mentre le lacrime non cessavano di scivolare giù per le guance.

"Cos'ho fatto di male..?" dissi quasi sussurrando mentre il pianto cominciava a peggiorare sempre più.

Voltai il mio corpo a pancia in su portando così anche lo sguardo verso l'alto, ammirando il soffitto.
Portai il braccio sugli occhi coprendomeli e provando a far smettere il pianto.
Fallendo.

Mi alzai e dirigendomi verso la cucina per poi aprire il freezer.
Presi una vasca di gelato.
Me la portai in stanza e mi misi seduta per terra appoggiando il capo sull'estremità del letto.

Con il cucchiaio affondai il pezzo di ferro nel gelato prendendo un pezzo.
Ne avevo preso una grande quantità e lo misi tutto in bocca.
Era così buono.. al cioccolato.
"Cacchio... è così buono questo gelato..." dissi tra le lacrime.

Un cucchiaio, poi due e poi tre, fino a quando la vaschetta si ridusse a metà, neanche accorgendomi.

Avrei voluto sprofondare, e il gelato sarebbe stato il modo migliore per immergermi nel vuoto assoluto.
Dimenticandomi di tutto, e assaporando la dolcezza del cibo.

ᖇᑌᑎ ᗩᗯᗩY? ❏ ᴍɪᴋᴇʏ x ʀᴇᴀᴅᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora