❏ᑕᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 28

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"Guardate tutti!"
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"È stata lei ad abbandonarmi, lei è la falsa di cui non dovete mai fidarvi" disse urlando la misteriosa persona dietro di me.
Mi girai per lo spavento notando che la ragazza puntava il suo dito nella mia direzione.
"Ma che-"
"Non avete visto?! Quello lì è il mio ex e adesso ci sta provando pure con lui, nonostante sia fidanzata" urlò all'interno del piccolo cafè in cui eravamo.
Un piccolo ma sadico sorriso accompagnò il suo discorso.
"Ayano? Ma cosa cazzo stai dicendo?!"

"È vero, cosa ci fa con quel ragazzo?"
"Che stia tradendo il suo ragazzo?"
"Ma non è l'invincibile Mikey il ragazzo di quella tipa?"
"Stai scherzando?! Si incazzerà di brutto se lo scopre"
Dei bisbigli palesemente con voce altrettanto forzata e alta si facevano avanti.

Ma che cazzo?
Cosa sta succedendo?
Cosa ci fa qui Ayano? E perché sta dicendo tutte queste fesserie?

"Scherzi vero?! Io non ho fatto un bel niente, inutile dare la colpa a me per quello che hai fatto tu" mi alzai di scatto dalla sedia controbattendo.
Mi girai verso di lei.
"Non tradirei mai la persona che amo, non come hai fatto tu"

I telefoni alla mano delle persone cominciavano a registrare la scena, attirando così anche l'attenzione dei passanti all'esterno del piccolo bar.
C'era parecchio casino.

La bella ragazza dal corpo perfetto e il viso spugnoso tanto gentile e amorevole, nascondeva a tutti l'altra parte di sé stessa: vanitosa e vendicativa.
Se non dire aggressiva nei momenti estremi come questi.

Mi spinse causando a me una posizione poco stabile, neanche il tempo di ricompormi che mi tirò uno schiaffo.
Uno schiaffo bello tosto da far sentire lo schiocco.
Più ci metteva forza e più mi incazzavo.

"Brutta stronza" urlai tirandole un pugno, dritto al naso, così forte da quasi romperlo, ma non successe.
Lei si coprì il naso con le mani guardando il sangue colare su esse, mi guardò con odio "Come ti permetti stronza" urlò per poi catapultarsi su di me tirandomi un pugno.
Ci tiravano i capelli a vicenda, pugni e gomitate.
Nessuno ci fermava, anzi, erano lì a riprenderci col telefono e parlare di cosa stava accadendo in quel esatto momento.
Ci incitavano a continuare, e praticamente tutti tifavano per la ragazza più popolare.

"Sei solo una lurida puttana che si crede chissà chi" urlai mentre le tirai un bel pugno sotto al mento assetato di odio e disprezzo rivolto alla ragazza.
"Pensi di essere superiore a tutti ma non sei altro che una zoccola" fu seguito da una testata.
"Ti ho sempre ammirato, sono sempre stata sotto la tua ombra di merda, e adesso posso rivolgermi con un altro tono rispetto a prima" una gomitata.
"Finalmente tutti possono vedere la vera faccia di schifo che sei, cogliona" un pugno dritto in faccia.
Lacrime scendevano, ero libera.
Finalmente ero libera, mi ero sfogata al meglio.
Scommetto che tutte le persone del mondo avrebbe voluto calpestare la persona che più si odia, e io l'ho fatto con la mia.

Sicuramente adesso sarei stata nominata come una bulla che tutti disprezzeranno per aver rovinato la bella faccia della più popolare, e infatti è stato così.
Nessuno sembrava aver preso in considerazione il vero motivo per cui avevo preso a pugni la ragazza, e nessuno sembrava neanche provarci.
Avevano solo accettato la cosa, o per meglio dire mi avevano ormai esclusa.

Disprezzata addirittura dalla persona che amo.
Non capisco.
Lui avrebbe dovuto capirmi.
E invece...
"T/n se hai intenzione di tradirmi allora preferisco mollare qui e adesso"
Nessuno mi credeva.
"Mikey! No ti stai sbagliando! Hai frainteso.. le cose..." era già andato.

Lo sapevo, non avrei dovuto accettare quella innocua passeggiata da Hanma.
Tutti hanno pensato che stessi tradendo Mikey per Hanma, ma non era così.

Niente da dire, Ayano ha avuto la sua vendetta, è accettata da tutti come se non fosse successo niente, mentre io sono stata ridicolizzata.
La mia routine tra notti insonni era riapparsa, dormivo sempre meno, così come il cibo.
Mettevo sotto i denti quel poco per non finire in ospedale.

Avevo delle profonde occhiaie sotto gli occhi, nonché stanchi.

L'unica persona di cui potevo veramente contare era Kazutora, che dal riformatorio seguiva ogni mia parola raccontata, ogni mio sfogo, ogni lacrima versata.
Era l'unico.
Ricordai molto bene quella volta che tentai di saltare oltre il vetro che mi divideva da lui, tra le lacrime, solo per poterlo stringere in quel confortante abbraccio di cui avevo tanto bisogno, ma fui ovviamente fermata dalle guardie.

Il mio futuro è stato contagiato dalla mia sfiga che ho sempre posseduto.
Terminai gli studi all'università, la laurea non mi aiutò affatto, infatti finì per lavorare in uno stupido supermercato.
La mia vita amorosa era finita, i ragazzi si facevano avanti ma nessuno mi interessava davvero.
Sentivo ancora la presenza del ragazzo che anni fa amavo nel mio cuore, ma sapevo che era inutile continuare a pensarlo.

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Spazio Autrice

Stiamo arrivando alla fine della storia hehehe.
Comunque spero davvero tanto che le vostre giornate possano essere belle perché a me sta andando tutto na merda.
-ᑕʜᴀʀᴠᴏ

ᖇᑌᑎ ᗩᗯᗩY? ❏ ᴍɪᴋᴇʏ x ʀᴇᴀᴅᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora