Sala d'attesa.
L'ansia la divora, il peso che sente è enorme. Controlla ogni volta l'orologio davanti a sé: è passata solo un'ora e mezza e fin'ora nessun movimento. Mani giunte sulla pancia, schiena poggiata alla sedia e occhi chiusi. Le guance lucide a causa delle lacrime che continuano a scendere, dormire non se ne parla anche se sono le tre e mezza di notte, non ci riesce. Aspetta lì e si muove solo per andare in bagno, non ha messo nulla nello stomaco, è come se fosse chiuso.
Manda un messaggio a Lidia, un messaggio vocale perché le tremano le mani, non riuscirebbe a scrivere qualcosa di sensato in quel momento.
"Lidia, scusa l'orario, volevo dirti ancora nessuna notizia... nessun dottore è uscito fin'ora. Buonanotte. " e chiude lo schermo dopo averlo inviato.
Aspettava lì, sperando di rivedere il marito sveglio, di legare nuovamente i loro occhi.Sala operatoria.
Mi sveglio in uno spazio bianco, sconfinato. Cammino, cammino, cammino ma senza trovarne l'uscita. Sento dolore al braccio sinistro ed alla gamba sinistra il che mi impedisce di camminare bene ma non di andare avanti.
'Come si esce da qui? ' penso continuando ad andare avanti ma senza riuscire a vedere nulla che somigli vagamente ad un'uscita.
'Voglio uscire da questo spazio, mi sento rinchiuso' penso continuando ad avanzare anche inutilmente ma non mi arrendo: troverò l'uscita.Sala d'attesa.
Guarda l'orologio: le cinque. Esce un dottore, lei scatta in piedi e lo ferma parandoglisi davanti.
Il dottore si ferma e la guarda.
"È andata bene l'operazione, in mattinata dovrebbe svegliarsi. " e detto questo la sorpassò. Sul volto della ragazza apparve un sorriso seguito da tante lacrime, si inginocchiò per terra scoppiando a piangere, come una liberazione.
Uscirono tutti i dottori con il lettino del ragazzo. Si fermarono vicino a lei che gli fece una leggera carezza sulla guancia e seguì il ragazzo fino alla stanza. Prima di entrare fermò un dottore e gli chiese nel dettaglio le condizioni fisiche del ragazzo.
"Deve stare col gesso ai due arti per un mese, deve tenerlo sempre asciutto quindi è preferibile che si lavi a pezzi è non docce o bagni, non deve sforzare troppo gli arti ma deve fare dei piccoli esercizi per non far fermare il flusso sanguigno, per le prime 72 ore deve tenere gli arti al di sopra del cuore per far fluire meglio il sangue e poi se tutto va per il meglio entro un mese lo toglierà per iniziare la riabilitazione. Per quanto riguarda le ustioni sulla schiena deve applicare ogni giorno una crema che le darò io, devo soltanto trovarla e cambiare le medicazioni. Faccia solo attenzione che quando svanirà l'effetto dell'anestesia, proverà dolore inizialmente: è normale, non si deve preoccupare, ha subito un'operazione quindi cerchi solo di non farlo agitare. Si prenda cura anche di lei signorina, mi raccomando. " spiega il dottore gentilmente e dandole un, ulteriore raccomandazione.
"La ringrazio e non si preoccupi: lo farò. " risponde per poi entrare nella camera è sedersi sulla solita poltrona, prendendo nuovamente la sua mano e baciandone dolcemente il dorso.Stanza 415.
Continuo a guardarmi intorno, ad andare avanti cercando l'uscita finché un arco buio non mi si para davanti. Resto un attimo scosso dall'apparizione improvvisa, poi decido di attraversare l'arco.
Apro lentamente gli occhi ed una luce bianca investe brutalmente i miei occhi, abituati ormai all'oscurità.
Sbatto un poco le palpebre che si abituano gradualmente alla luce, non avverto il mio corpo. Muovo la testa come per sgranchirla e incontro gli occhi di Giulia, gli occhietti lucidi e stanchi della mia Giulia."Amore... " la voce che mi esce risulta roca ed ovattata a causa della mascherina, l'unica parola che riesco a dire.
"Amore mio... sono qui, sei sveglio... " dice alzandosi per buttarmi le braccia al collo, scoppiando a piangere.
"Si.. sono qui.. " non riesco a ricambiare l'abbraccio per colpa dell'anestesia suppongo.
"Esco un attimo, avverto le nostre famiglie e torno... Ti amo, scemo.. " dice sorridendo nonostante le lacrime.
Rientra dopo poco tempo seguita da un dottore.
"Vedo che si è svegliato, scommetto che non si sente il corpo giusto? " nego col capo continuando a respirare nella mascherina mentre Giulia continua a tenermi la mano.
"È l'anestesia: ora ti inietterò un antidolorifico attraverso la flebo che hai sul braccio destro perché come hai potuto osservare il sinistro è ingessato ed anche la gamba sinistra lo è, dovrai tenerli per un mese e dovrai stare attento" dice mentre inserisce la sacca con l'antidolorifico al suo interno.
"Ecco qua: dovrebbe sentire meno dolore al risveglio dall'anestesia. "
"La ringrazio, dottore" risponde Giulia per me mentre il dottore esce dalla stanza.
"Sai, ho posto sempre la massima fiducia in te, ho creduto in te, nella tua forza e determinazione, ho sempre avuto la speranza nel tuo risveglio... e come sempre ho avuto ragione. Sei qui. " dice dandomi un bacio sul dorso della mano.
"Non potevo... lasciarvi... " dico a fatica avendo la gola secca e la mascherina.
"Non ti sforzare troppo, ti sei appena svegliato dopo aver affrontato un'operazione durata tre ore, devi recuperare le forze" dice accarezzandomi dolcemente i capelli.
Mi addormento nuovamente, stanco, tra le carezze di Giulia.
Non passa molto tempo che sento come dei pizzichi continui lungo tutto il corpo che mi fanno svegliare controvoglia.
I pizzichi iniziano ad essere più dolorosi lungo la schiena, il braccio e la gamba che mi portano a stringere la mano di Giulia ed a girarmi verso di lei, il respiro affannato e gli occhi chiusi.
"Shh, va tutto bene, respira. È terminato l'effetto dell'anestesia, non ci pensare, pensa a noi, alle cose belle"
"Tu... "
"No, non parlare, pensa a respirare. Andrà tutto bene, ci sono qui io, piccolo. " dice accarezzando dolcemente la mia mano e mettendosi in piedi vicino al lettino, accarezzandomi il braccio senza gesso, quello occupato a stringerle l'altra mano.
"Gira la testa verso l'alto, lascia un attimo la mia mano, sto qua" dice rassicurandomi. Faccio come mi dice lasciandole la mano e va verso il comodino per prendere la bottiglina d'acqua. Torna da me e abbassando la mascherina, mette una piccola quantità di acqua nel tappo e mi invita a berla.
"Ancora? " mi chiede dolcemente.
Annuisco ed apro la bocca. Ne mette un altro po' e già mi sento leggermente più idratato.
"Grazie, piccola. " riesco a dirle.
"Esco un attimo, chiamo un dottore" dice uscendo e rientrando sempre con lo stesso dottore, trovandomi nella stessa posizione di prima.
"Allora l'anestesia è finita giusto? " dice avvicinandosi al lato opposto a quello di Giulia.
"Si" rispondo.
"I dolori come sono? Sopportabili o insopportabili? "
"Diciamo"
"La posizione che ha assunto va bene, resti così devo solo applicarle delle modifiche un attimo solo" dice allontanandosi ed andando verso l'armadio: ne prende tre cuscini e torna.
"Allora uno glielo metto delicatamente dietro la schiena, faccio piano" dice inserendo il cuscino dietro la schiena.
"Adesso le chiedo di piegare la gamba sana e di sollevare per quanto riesce quella ingessata" faccio come chiede ed il dolore è tanto.
"Amore respira, sono qui, guardami" dice facendo nuovamente incontrare i nostri occhi e distraendomi dal dolore che diventa più lieve, perdendomi in quel marrone di cui sono perdutamente e fottutamente innamorato.
"Perfetto, ho finito. La tenga sollevata sui due cuscini che le ho messo e signorina, questa è la crema da applicare sulle scottature da oggi in poi. Le medicazioni può benissimo chiederle al personale ed in farmacia una volta fuori di qui. Ah e auguri per la gravidanza"
"Grazie, la ginecologa che ci segue lavora qui è la dottoressa Tiziana"
"Oh lei ha seguito anche mia moglie, è molto brava, siete in ottime mani. " detto questo esce dalla stanza facendo un leggero cenno di saluto.
"Quindi sarai la mia crocerossina stavolta" dico ridendo leggermente.
"Eh si, mi prenderò io cura di te"
"Sono fortunato: ho l'infermiera più dolce e sexy, in più è mia moglie ed aspetta i nostri due gioiellini. "
"Che scemo che sei.. " dice ridendo finalmente.
"Come stai? " chiedo ritornando serio.
"Sto bene, non ho avuto tante nausee, solo pipì continue e voglie che non ho accontentato per la preoccupazione"
"Non hai mangiato? " le chiedo guardandola leggermente accigliato.
"Ero preoccupata, lo sai che quando lo sono mi si chiude lo stomaco"
"Ma devi nutrire anche loro, Giù, non solo te stessa: devi assorbire abbastanza energie per loro. Visto che sono sveglio, anche se dolorante, tornerò a controllare io la tua alimentazione così con me sicuramente assorbirai le energie necessarie. Vedi te se devo preoccuparmi per te in queste condizioni, mannaggia" dico strappandole un sorriso amorevole.
"Ammaccato ma pur sempre cretino" dice allargando il suo sorriso.
"Seh" rispondo sorridendole di rimando.****
Eccomi con un altro capitolo. Doppio oggi, wow. Fatemi sapere come sempre che vi leggo tutti, un grande abbraccio e un bacione. ✨❤🦋

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Si ferma il tempo quando sei con me.
FanfictionDue anni. Due anni sono passati da quel giorno, due anni da quando mi ha mentito. Perché non ha voluto dirmi niente? Perché me lo voleva tenere nascosto?