Dopo le coccole, il sonno invade le nostre membra stanche portandoci tra le braccia di Morfeo. Sto ricordando le sue mani che si prendono cura di me, che attraversano tutto il corpo per curare le ferite quando dalle radioline echeggia il pianto dei nostri piccoli, destandoci dal sonno in cui siamo crollati dopo esserci presi cura di noi.
"Mhh i piccoli ci pretendono" dico spostando il braccio dal suo petto su cui lo avevo adagiato per abbracciarla.
"Che ore sono? " chiede aprendo soltanto un occhio.
"È quasi ora di pranzo, lady e scommetto che hanno fame" dico guardando l'ora sul cellulare.
"Credo proprio di si. " dice mettendosi seduta sul letto e scoprendo parte del corpo ancora nudo. Il mio braccio scende ad abbracciarle le gambe.
"Come stanno i seni? Ti fanno ancora male? " le chiedo ancora con gli occhi chiusi, il volto girato verso di lei.
"Meno di prima ma devo allattarli anche se mi fa male. Mi fai compagnia? " mi chiede passando dolcemente una sua mano tra i miei capelli, massaggiandoli lentamente. Annuisco sotto la sua mano per poi aprire gli occhi e contemplare il suo corpo. Mi rendo conto di essermi incantato solo quando lei mi passa una mano davanti agli occhi, facendomeli sbattere un paio di volte.
"Ti sei incantato" dice sorridendo ed arrossendo.
"Appena svegli iniziare la giornata con qualcosa di bello è importante ed il tuo corpo lo è" dico spiegandole il motivo per cui mi sono incantato.
Arrossisce maggiormente coprendomi il viso con il lenzuolo ed alzandosi. Sorrido spostando il lenzuolo dal mio viso per poi seguirla nella loro cameretta. Lei prima di andare nella cameretta indossa una maglia mia che usa come pigiama ed io indosso la camicia lunga dalle tonalità viola ed arancione, ne abbottono almeno tre bottoni per stare coperto almeno essendo che né io né lei riusciamo ad indossare l'intimo. Il contatto con il tessuto da fastidio, aumentando il bruciore.
Si mette un cuscino sulla sedia su cui sedersi, un cuscino tra le gambe e si siede per poi alzarsi la maglia per poter scoprire il seno con cui alletterà i bimbi. Per evitare di farle fare ulteriori sforzi i bimbi glieli passo io, uno alla volta.
"Suggerimento: parti da lei, dopo sarà più leggero l'impatto" le dico prendendo Noelle in braccio che sta piangendo e si dimena tra le mie braccia.
"Si, sta arrivando il latte. Lo so, lo so hai una fame da lupo ma adesso la mamma ti nutre così sazi il tuo appetito grande quanto te" le dico scherzando sul fatto che ha un appetito sproporzionato.
"Ecco la piccola di mamma che ha fame, vero? Ora ci penso io a te, mh? Però non piangere piccolina: sono qui. " le dice avvicinandola al capezzolo mettendola meglio sul braccio mentre con l'altra mano le tiene la manina che prontamente lei aveva avvicinato all'altro seno per stringerne il capezzolo.
"Devi stare ferma con queste manine, monella. Fai male tu, cattivella. " le dice mentre la piccola continua a bere guardandola incantata.
"Io te le mangio queste manine qua" dice prendendo la manina per giocarci.
Si stacca dopo un po', sazia e subito allunga le mani verso di lei.
"Già sei pronta per il ruttino? Digestione veloce" le dice abbassando la maglia e mettendosi un panno sulla spalla, iniziando a darle dei colpetti dietro la schiena. Pochi secondi e fa un piccolo ruttino seguito da poco rigurgito rispetto le altre volte.
"Mangiato e digerito, complimenti a mamma" le dice rimettendosela sulle gambe per poterla spogliare e controllare le condizioni del pannolino. L'avvicina al naso.
"Non hai fatto niente, piccola peste? " le chiede.
"Gio" mi richiama.
"Dimmi"
"Puoi controllare se ha fatto la pipì? " mi chiede con ancora Noelle in grembo.
"Certo, vediamo un po' " dico prendendo la piccola fra le braccia mentre lei piega il panno sporco per poi posarlo sul comodino nella cameretta.
"Amore, la nana qua ha fatto tanta pipì ma tanta tanta" dico prendendo il pannolino pieno e piegandolo per poi lavarle la patatina con una salvietta, metterle il borotalco, giocare con le sue manine e facendo finta di mangiare i piedini facendola ridere.
"Ora siamo pulitissime e profumate, patatina. Ci mettiamo un'altra tutina bella bella e sonnellino pomeridiano? " dico dopo averla vestita e presa in braccio, mettendola stesa su di esse.
Guardo un attimo Giulia e la vedo sorridere nella mia direzione per poi alzarsi piano per andare a prendere il piccolo che si sta ancora dimenando nella culla.
"Che c'è? Che c'è? Hai fame? Eh purtroppo tua sorella lì ci ha messo più del dovuto come sempre. Ma ora penserò a te, piccolino. " dice prendendolo in braccio e sedendosi nuovamente sulla sedia per poi allattare Federico.
"E la piccolina si è addormentata" dico riponendo Noelle delicatamente nella culla poiché si è addormentata tra le mie braccia.
Mi avvicino all'altra donna della mia vita, mi abbasso leggermente ed accarezzandole i capelli la bacio mentre lei continua ad allattare il piccolo.
"Sei ogni giorno più bella " le dico a pochi centimetri dal viso, una mano raggiunge le sue sotto il corpicino di Federico mentre con l'altra le accarezzo il viso. Mi sorride e strofina dolcemente il suo naso contro il mio, si allontana e lo arriccia dolcemente. Sentiamo uno schiocco seguito da uno sbadiglio, abbassiamo lo sguardo e Federico sta con gli occhi chiusi mentre apre e chiude continuamente la bocca cercando di ingerire il latte rimasto sulle labbra.
"Fino all'ultima goccia, vero? " gli parla Giulia pulendolo con la bavettina. Si abbassa la maglia e lo inizia a cullare dondolandosi anche un po' con l'aiuto della sedia. Sta per addormentarsi il piccolo quando inizia di nuovo a fare dei versetti che si trasformano in poco tempo in pianto.
"Che c'è? Che è successo? " gli chiede continuando a cullarlo. Non si addormenta.
"Vuoi che gli canti la ninna nanna? Magari è quello" le dico .
"Non credo, si sarebbe addormentato anche così. Vediamo un po'. " dice annusando il culetto.
"Ah hai riempito il pannolino, eh? Tu hai fatto la cacchina perciò. Non piangere che mamma ti cambia subito" dice alzandosi mantenendosi alla sedia.
"Ehi vuoi che ci pensi io? Sono già in piedi e poi vedo che fatichi ancora a fare alcuni movimenti. " le dico raggiungendola per prenderle il piccolo dalle braccia e metterlo sul fasciatoio.
"Niño, hai già digerito il latte? Era più buono rispetto ala primo latte che hai bevuto, vero? Più dolce. " gli dico mentre gli cambio il pannolino e lo lavo. Gli metto una nuova tutina verde con dei pois bianchi. Lo prendo in braccio mantenendogli la testa.
"Ora siamo anche noi belli, puliti e profumati mamma" dico andando verso la sua culla per rimetterlo dentro di essa.
"Come farei senza di te, spiegamelo" dice Giulia abbracciandomi da dietro.
"Senza di me, dici? Bhe non lo so come faresti tu ma posso dirti come farei io senza di te: ti terrei sempre con me, dovrebbero inventarti perché il mondo senza di te non ha colori, sarebbe vuoto della tua persona, della tua risata. Sarebbe vuoto di te e sinceramente un mondo senza di te non me vale la pena di essere vissuto piccolina" le dico girandomi nell'abbraccio per poterla guardare negli occhi.
La risposta che ricevo è un abbraccio stretto, un gesto che significa tutto quello che a parole non riesce a dire ma che ho imparato a leggere in questi suoi piccoli gesti.

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Si ferma il tempo quando sei con me.
FanfictionDue anni. Due anni sono passati da quel giorno, due anni da quando mi ha mentito. Perché non ha voluto dirmi niente? Perché me lo voleva tenere nascosto?