⟡Capitolo 9 - Zampillanti argomenti⟡

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Akhil gradiva i bisbigli dei due adolescenti. Erano passati pochi giorni da quando li aveva visti baciarsi e fronteggiare Kanak. Si avvicinò nell'osservare la cugina in sella a un vecchio stallone: sapeva che Naisha aveva insistito che Fathi le insegnasse ad andare a cavallo. Superò cinque anziani della famiglia, seduti sotto le fronde dei giuggioli, per ascoltare i due amanti.

Swa-i, ― farfugliò Naisha.

― Dimmi.

― Pensi che gli farò male? Magari lo sprono troppo e...

― Se cercassi di ferirlo sbufferebbe. Invece... è calmo.

Fathi le sorrise e accompagnò il cavallo nell'area semi rocciosa coperta dalla plumeria obtusa.

― Vorrei... conoscere tua sorella. Da ciò che mi racconti, sembra una fanciulla tanto dolce. Credi che le potrei piacere?

― Assolutamente sì. Rasha ha un modo tutto suo di accettare le persone, se le piaci, te lo dimostrerà riempiendoti la stanza di disegni, dolcetti e papiri.

Naisha sorrise e salutò Akhil che li fissava. Poi girò lo sguardo, coprendo il collo con il velo turchese. Socchiuse gli occhi solidago, quasi come se rifiutasse il tedio.

― Io... so che forse ti sembrerà fuori luogo, ma la cosa che ho perso potrebbe mettere difficoltà nel nostro rapporto. Non... ― si sfiorò la fronte con una mano, tenendo le redini con l'altra, ― ...voglio mentirti, Fathi. Io... lo so che gli scorpioni detestano le menzogne, ma...

― Non devi dirmi nulla se non te la senti.

― Lo so, Fathi, lo so, ma... io...

Gli sguardi che si scambiarono erano come le onde che si infrangevano sugli scogli delle emozioni.

Naisha si morse le labbra: ― Come fai a volermi bene? Se... un giorno quella orribile fossi io?

― Naisha, ti prego, abbiamo già discusso di questo due giorni fa.

― Ma tu non l'hai negato, tu hai detto che le concubine potevano essere esenti, le leggi lo consentono. Non lo trovo giusto. Perché gli uomini devono sempre scegliere le fanciulle, invece le donne devono solo obbedire ai loro ordini?

Fathi sorrise un po': ― Perché l'intera Eblis è stata fondata dagli uomini. Perché ti ostini tanto a dirmi queste parole?

― Perché sei mio, Fathi! È nauseante spartirti con altre.

Fathi fermò il cavallo, dandogli delle carezze sul collo. Guardò le braccia tremanti di lei, una lacrima scendeva sul viso femminile, ma venne subito asciugata.

― Non puoi capire, non puoi... comprendere cosa significhi essere l'ultima della famiglia. Non puoi comprendere come mia madre elogi mia cugina Marjan o di come Zenda ― singhiozzò, stringendo le redini, ― sia contenta di dare alla luce suo figlio.

Fathi abbassò lo sguardo: ― Lo capisco, Naisha. Tu hai sofferto, ma anch'io ho patito l'angoscia di assomigliare a mio zio, il traditore degli scorpioni. ― la guardò serio, ⎯ Non cerco di sostituire il tuo dolore, ma capisco come ti senti. Vedi... quando avevo l'età di mia sorella un gruppetto di ragazzini, figli di nobili pescatori che avevano perso dei beni per colpa degli Hadi Dell'Ombra, mi accusarono di far la spia a quest'ultimi perché mio zio apparteneva a loro. Erano solo delle menzogne.

― Cosa? No, non possono...

― Oh, sì che possono. Ero un bambino riccio con i capelli neri e gli occhi dello stesso colore. Tratti così identici che alcuni dei loro genitori credettero che fossi il figlio del traditore. Credevano che mia madre avesse tradito mio padre. Bugie su bugie.

Il Fervore MelatoWhere stories live. Discover now