Journée calme

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(sì mi sono svegliata e ho detto: "perchè non aggiornare di nuovo e scrivere dei titoli in francese?" come quello precedente, d'altronde, che è il titolo di una canzone di Indila, vi consiglio di ascoltarla.)

Eren's pov
Finito l'inferno di ieri ritorno a lavoro, che gioia!
Levi si scusò per essersi presentato a casa mia, effettivamente pensai a come avesse avuto il mio indirizzo. Mi disse prima di andarsene di non spaventarmi, visto che glielo aveva detto lo stesso Erwin.

Andò via con i suoi vestiti eleganti ormai lavati e asciugati.

Guardai il punto in cui se ne andò, finché non mi smossi di lì, mettendomi una maglietta molto larga con una stampa che avevo fatto personalizzare, Freddie Dredd è un culto.

Dei pantaloni verde militare fino ai piedi e delle vans, oggi non avevo voglia di vestirmi per bene. Misi un anello che avevo da sempre e una collana con la mia iniziale. (La descrizione dei gioielli che porto adesso praticamente).

Presi lo zaino dove mettevo giusto qualche ricambio in caso di spiacevoli incidenti. Oggi avevo il turno fino a sera.

Mi incamminai verso il bar e vidi Zeke ad aspettarmi, come sempre, davanti la porta del bar.
Zeke: "Oggi siamo in anticipo princicessa" disse abbracciandomi subito dopo.
Andai verso di lui a braccia aperte con aria stanca e appoggiandomi al suo petto. La differenza d'altezza era mostruosa.

"Non ho voglia di lavorare Zeke" dissi con un tono da piagnucolone.
Zeke "ma ovviamente, se vuoi sopravvivere .." lasciò la frase in sospeso lasciandomi capire che effettivamente avrei dovuto lavorare.

Non è che stessi poi così male. Alcuni soldi mi erano stati lasciati dai miei e altri li avevo guadagnati con altri lavori e ora solo con il bar.

Sarei scappato ma non avevo voglia di correre. Decisi di lavorare stavolta.

Entro e come al solito Erwin mi fissa in modo molto strano. Lo guardo come per dire "watchu doin" (scusate) e lui se ne va non prima di avermi rivolto un sorriso da maniaco.

Giuro su dio che mi addormento sul bancone.

| Time Skip |

"TURNO FINITO CIAO STRONZI" gridai scavalcando il bancone prendendo il mio zaino e uscendo subito di lì, con Zeke che rideva in sottofondo. C'erano pochi clienti quindi abbastanza gestibili. Sì il bar è aperto anche la sera con dei posti all'interno, chiaramente.

Non era male come bar, molto accogliente. Colori scuri all'interno. Infatti i colori principali erano nero e rosso, per me rendevano tutto molto elegante.

Certo tutto magnifico in quel bar tranne il proprietario. Giurerei di aver visto quelle sopracciglia spiccare il volo. (dai si capisce la reference, ci siamo passati tutti)

Nella strada per tornare a casa vidi davanti la porta di casa una figura familiare.

Che ci fa Levi qui?

Levi "Ehy moccioso" si bloccò un attimo per guardare il mio outfit per poi concentrarsi sul mio volto. La risposta non tardò ad arrivare. "[..] ho dimenticato il mio telefono in casa tua".

Ridacchiai poi aprii la porta di casa. Feci cenno di entrare lasciando spazio, ma lui poggiò la sua mano sulla mia schiena per farmi entrare per primo. Levi "Prima i padroni di casa" mi sussurrò.

Inutile negare che ebbi una scossa per la spina dorsale e la pelle d'oca, rimasi davanti la porta d'ingresso mentre Levi stava già cercando il suo cellulare. Guardavo il vuoto.
Non sapevo cosa pensare.

Levi "PUOI AIUTARMI PER FAVORE?" gridò dall'altra stanza.

Scossi la testa e mi diedi uno schiaffo sulla guancia. Bene ha inizio la missione di ricerca.

Cercai principalmente in cucina e salotto visto che Levi si stava occupando delle restanti stanze ormai.

Sentii una vibrazione. Andai verso quel suono e proveniva da sotto il divano. "TROVATO" gridai.
Mi andò l'occhio sulla schermata di blocco. C'era un messaggio.

Petra
Oggi ci vediamo? :)

Guardai un po' strano il telefono. Saranno cazzi suoi ma mi sentivo strano anche lì. Spensi subito il telefono per poi darlo a Levi, che era appena arrivato in salotto.

Levi "Grazie Mille". Le nostre mani si sfiorarono e sul mio volto sentii un leggero velo di rossore. Levi si limitò a guardarmi negli occhi. Lo sentii sospirare per poi incamminarsi verso la porta d'ingresso.

Stavo muovendo il primo passo per seguirlo verso l'uscita quando lo sentii sussurrare: "vaffanculo".

Passo felpato verso di me, aria minacciosa, mi prese i fianchi e schiacciò immediatamente le sue labbra sulle mie.

Sgranai gli occhi, non sapevo cosa fare.
Chiese l'accesso picchiettando con la lingua sulle mie labbra. Lo presi dalle spalle e nonostante lui fosse abbastanza forte per resistere, lo allontanai con gentilezza.

Avevo gli occhi ancora sgranati. Lo guardai e vidi nel suo volto un espressione indecifrabile: tra confusione, rabbia e lussuria.

"L-levi io"
Levi "no hai ragione" si passò una mano sulla faccia per poi portarsi i capelli indietro. Mi morsi involontariamente il labbro. Lo notò e mi guardo per poi sviare subito lo sguardo. "mi dispiace, ci vediamo, Eren".
Giurai di aver sentito meglio il mio nome di tutta la frase.

Se ne andò e sbatté la porta. Rimasi lì impalato a toccarmi le labbra. "Wow" riuscii a pensare.

Mi misi per terra con le ginocchia al petto, schiena contro il muro, mani in faccia.

Risi, risi istericamente. Era la mia reazione all'imbarazzo totale.

Ora sì che era fottuto sul serio. Stavolta per colpa di un corvino.

Revisione Completata ✔️

A.A.
Sì lo so è strano che pubblichi due volte in così poco tempo. Probabilmente piú tardi uscirà un altro capitolo. Non so se la storia vada bene così ma rispetto a quella di prima è bella. Parere personale.

On peut rester ensemble? || Riren ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora