Tôt ou tard

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Eren's pov.

Zeke continuava a sbraitare.
"Questo coglione è impazzito" pensai. Successe tutto quando gli raccontai perchè rimasi sorpreso dal nome della ragazza.

Zeke: "IO LE STAVO DONANDO ME STESSO E SCOPRO CHE QUEL CAZZO DI NANO SCORBUTICO-" non finì la frase che inizio a gesticolare e quasi a non respirare. Era in una collera incontenibile.

Eren: "dai fratello calmati davvero, dovevi aspettartelo" dissi più per me che per lui.
Mi strofinai il volto con le mani per poi sospirare stanco.

°Time skip°•

Il lunedì e il martedì passarono abbastanza velocemente.
Mercoledì, finito il turno, io e Zeke abbiamo deciso di andare un po' in giro per i negozi, ma non c'era nulla di così speciale in giro.
Mi riaccompagnò a casa e ci salutammo con un abbraccio, com'era solito fare.
Era un demente ma gli volevo bene lo stesso.

Decisi di gettarmi tra le braccia di Morfeo dopo una bella doccia.
Giovedì mattina mi svegliai un po' stordito.
Non ci feci molto caso.
Mi sistemai per il lavoro, optai per una felpa oversize color panna fino alle cosce e dei leggins neri.
Presi il mio zaino come al solito per poi recarmi al bar.

Io e Zeke stavamo discutendo al bancone, servendo tranquillamente qualche cliente che veniva di fretta, per poi andarsene essendo orario di lavoro per tutti.  

Zeke: "ti giuro ancora non l'ho digerita" affermò a denti stretti, pulendo un bicchiere con un panno.
Eren: "credimi" cominciai apooggiandogli una mano sulla spalla "nemmeno io".
Ci guardammo per 2 millisecondi esatti, per poi scoppiare a ridere. La nostra amicizia funzionava esatamente così.

Sentii dei passi avvicinarsi. Esclusi fosse un cliente visto che il bar non era pienissimo quindi i rumori erano abbastanza distinguibili.
Mi girai e ci ritrovammo Erwin al bancone.
Appoggiò le mani sul legno per poi guardarmi, stranamente con uno sguardo poco da maniaco, e dire: "possiamo parlare un attimo in ufficio?".

Non me ne fidai tanto, nemmeno del suo sguardo quasi dispiaciuto.
Decisi comunque di seguirlo verso il suo ufficio, non penso avesse il coraggio di fare quello che ha fatto l'ultima volta.
Altrimenti avrei trovato sicuramente un coltellino svizzero al posto di una lampada.

Chiusi la porta dietro di me per poi guardare Erwin sedersi alla sua scrivania.
Eren:"è successo qualcosa?" dissi quasi timoroso di essere licenziato, per qualcosa che sicuramente non ho fatto.
Erwin: "sta tranquillo non verrai licenziato" disse ridendo all'affermazione. Risata niente male lo ammetto.

Erwin: "so che non basterà mai per farmi perdonare, ma" disse mentre si alzava dalla sedia. Si mise di fronte a me ma subito dopo si inginocchiò (no ragazzi, silenzio). Si inginocchiò per poi appoggiare la testa sulle sue mani poste sul pavimento: "ti prego di perdonarmi per ciò che ho fatto e avevo intenzione di fare".

Probabilmente l'ho colpito troppo forte.
Mi inginocchiai anche io mettendogli una mano sulla schiena.
Eren: "lo sai che non è facile perdonare una cosa di quelle. Sono comunque educato e accetto le tue scuse, ma vorrei quanto meno sapere cosa ti era preso". Avevo sinceramente paura della risposta.

Si alzò per mettersi seduto sui talloni.
Mi guardò con un sorriso in faccia per poi ritornare serio.
Erwin: "gelosia" sussurrò abbassando il capo.
Eren: "eh?" avevo sentito benissimo ma era più un incitazione a continuare la motivazione.

Erwin: "Levi mi ha raccontato del vostro bacio, siamo migliori amici dal liceo. Si malediva per quel bacio, ma non ne voleva sapere più niente. Mi incazzai perchè volevo essere io a rubarti quel bacio. Per tutte quelle volte che ti ho guardato come un maniaco, non lo faccio apposta. Guardo il vuoto perchè automaticamente penso a quanto potrei essere felice con te. Eren davvero ti chiedo di perdonarmi". Quasi con le lacrime agli occhi afferma ciò.

Non battei ciglio. Decisi di ascoltare e con molta calma continuare a confortarlo con una mano sulla spalla. Sembrava uno stupratore seriale, ma magari si è pentito.
Levi si era pentito e non ne voleva sapere più nulla. Che bastardo. Non sarebbe di certo finita qui.

Eren: "Sono contento che almeno tu sia riuscito a capire su cosa dovevi chiedere scusa" dissi per poi ridere. A ruota seguì anche Erwin.
Erwin: "Davvero. Spero cambi la tua idea di me". Stavo forse per dire una cazzata ma..

Eren: "che ne dici di farmi cambiare idea a cena fuori?". Volevo picchiarmi. Probabilmente sono in calore e non lo sapevo.
Erwin era rimasto impietrito all'inizio. Poi si stampò un sorriso enorme sulla sua faccia.
Mi guardò intensamente per poi dirmi "alle 19:45 sotto casa tua. Vestiti bene".

Si alzò e mi scompigliò i capelli.
Risi, mi rialzai e uscii dal suo ufficio.
Probabilmente una cazzata, ma perchè non dargli una chance?
Se poi cerca di stuprarmi so cazzi sua.
Levi avrebbe potuto aspettare.

•°•
Sono stanca ;]

°•°


On peut rester ensemble? || Riren ||Where stories live. Discover now