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Durante il tragitto di ritorno, la strada che poche ore prima era piena di gente che passeggiava, adesso è  diventata completamente  deserta. Anche le lucine gialle sulle palme sono spente.
Oltre la luna piena, l'unica fonte di luce è il faro della moto di Jace, che illumina la strada davanti a noi.
Arriviamo a casa in venti minuti massimo, Jace mi lascia davanti all'ingresso per poi andarsene nuovamente senza darmi  il tempo di ringraziarlo. Lo osservo andar via finché la su immagine non diviene un tutt'uno con la notte.
Rientro in casa, il rumore del silenzio sembra quasi più assordante del rumore stesso.
Vado in camera mia, e dopo aver chiuso la porta alle mie spalle appoggio il casco sul letto stendendomi affianco a fissare il soffitto.
Sono immersa nei miei pensieri e al ricordo della serata appena trascorsa quando il mio telefono si illumina. Mi allungo verso il comodino  per prenderlo, rendendomi conto solo in quel momento di averlo  lasciato a casa. Guardo lo schermo
"cazzo!"
Esclamo a voce alta, mi sono dimenticata di rispondere a Logan.
Osservo lo schermo, mentre scorro la decina di messaggi che mi ha inviato, quando arrivo all'ultimo, mi metto a ridere;

probabilmente sarai stata rapita dagli alieni e io, invece di venirti a salvare, sono qui a rendermi ridicolo scrivendoti  centinaia di messaggi

Guardo l'orario, sono le tre del mattino, ma nonostante sia parecchio tardi non sento il minimo accenno di sonno, sicuramente dopo quesì quello che è successo questa nott3e, sarà colpa dell' adrenalina. Così decido di farmi una doccia.
Fortunatamente ho il bagno in camera, cosa che  non mi dispiace affatto. Conoscendo ormai la routine della casa, so che in questo modo eviterò  molte figuracce.
Finita la doccia, mi metto l'accappatoio e avvolgo i capelli bagnati nell'asciugamano.
Apro la porta per andare in camera a prendere il pigiama, ma quando lo faccio trovo Neil sdraiato sul mio letto a rigirarsi il mio casco tra le mani.
D'istinto mi avvolgo le braccia intorno alla vita e stringendo saldamente l'accappatoio <<Hei! Non dirmi che ti vergogni del tuo fratellone?>> Ridacchia lui <<non sei mio fratello>> rispondo schietta <<cosa ci fai qui?>>chiedo,
Neil piega leggermente la testa di lato guardandomi perplesso.
<<Mi aspettavo un'accoglienza diversa>>
<<Sei entrato in camera mia senza permesso alle tre del mattino mentre facevo la doccia, che accoglienza ti aspettavi?>>
<<Dai, non ti agitare! Mi stavo annoiando, ho visto che sei rientrata e sono venuto a chiacchierare un po>>
Effettivamente da quando sono rientrata a casa dopo la festa non lo avevo visto.
<<Non abbiamo nulla di cui parlare" dico dirigendomi verso l'armadio per prendere il pigiama.
<<Io credo proprio di sì, invece>> dice lui osservandomi chiedere la porta del bagno alle mie spalle.
Metto il pigiama e torno nuovamente in camera <<sei ancora qui?>> chiedo appoggiandomi con la spalla allo stipite della porta <<cosa vuoi?>> Incrocio  le braccia e lo osservo  in attesa di una risposta.
<<Nulla, sono solo curioso di sapere che moto hai>> mi dice guardando prima il casco e poi me << non ho nessuna moto, lo usavo quando andavo in giro con mio papà>> dico cercando di chiudere alla svelta il discorso.
Pronunciare la parola "papà" ad alata voce, e per lo più davanti a Neil è abbastanza strano, ormai non parlo più con nessuno di lui.
Lui in tutta risposta si mise a ridere scuotendo la testa << Non capisco... perché mi menti?"
<<Non ti sto mentendo>> rispondo cercando di essere più convincente possibile.
Ma come faceva a saperlo?
Neil si alza dal letto e viene nella mia direzione con il casco in mano << li vedi questi?>> Chiese lui avvicinandomi il caso al viso e indicando i segni dei moscerini sulla visiera << per avere il casco così conciato, doveva per forza indossarlo chi guidava, e non credo che tuo padre usasse un casco nero e fucsia>>
Sospiro più rumorosamente del previsto, Neil è più furbo di quanto immaginassi <<quindi? Dove vuoi arrivare? Cosa t'importa se ho o non ho una moto?>>
Questa conversazione iniziava a innervosirmi
<<Da nessuna parte, ero solo curioso di sapere che moto avessi>>
<<Yamaha r3>> dico sperando di mettere un punto a quella conversazione. Vedo lo sguardo di Neil luccicare mentre si passa una mano tra i capelli biondi.
<<Non ci credo! È stata la prima moto di Jace>>
A sentire pronunciare il suo nome mi si stringe lo stomaco, chissà dove è andato dopo che mi ha riaccompagnato a casa <<e dove l'hai lasciata? Non l'ho vista in cortile>>
<<E' a casa di mio padre>>
L'ex casa di mio padre...
<<Perché non la porti qui? Abbiamo un sacco i spazio nel garage>>
Oh Neil, quante cose che non sai!
Lo prendo per il polso e lo faccio sedere sul letto accanto a me, Neil rimane per un attimo confuso da quel mio gesto, non se lo aspettava, ma cerca di non darlo a vedere assecondandomi << Neil, ascoltami bene. Nessuno deve sapere di questa cosa >> Dico guardandolo negli occhi.
Lui inarca un sopracciglio confuso, ma non dice nulla, mi lascia parlare  << mia madre non è mai stata d'accordo sulla questione, adesso dopo l'incidente di mio padre tanto meno>>
<<Che incidente?>> mi chiede ancora più confuso.
<<Non lo sai? Mio padre è morto per un incidente in moto, per questo mi sono dovuta trasferire qui da voi>>
Neil abbassa leggermente lo sguardo << sapevo che era venuto a mancare, ma non sapevo dell'incidente>>
<<Con mio padre avevo un legame che andava oltre al vincolo di parentela e alla passione in comune per le moto, e credo che questa cosa a mia mamma abbia suscitato un po' di rancore verso di lui. Infatti quando si sono separati nonostante avessi espresso la volontà di stare con mio padre, lei ha fatto di tutto per portarmi più lontano possibile da lui, a volte organizzando gite o viaggi all'ultimo per impedirmi di vederlo>> poso le mani sulle gambe e abbasso la testa facendo un lungo respiro <<quando ho compiuto diciotto anni la prima cosa che ho fatto è stata trasferirmi da mio padre definitivamente, da quel momento mia madre non si è fatta più viva... fino ad oggi>>
Neil si sporge leggermente verso il comodino dove è appoggiato un pacchetto di fazzoletti, ne sfila uno dalla confezione e me lo porge.
Ho iniziato a piangere ininterrottamente e non riesco più a smettere <<scusami...>> singhiozzo <<...ma è la prima volta che condivido questa cosa con qualcuno>>
<<Tranquilla, è colpa mia >> mi dice portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio per poi appoggiare la sua mano sulla mia stringendomela per darmi conforto, <<devo imparare a farmi gli affari miei>>
Mi lascio scivolare al suo fianco, dire ad alta voce quelle cose che ho sempre e solo pensato le ha rese ancora più reali. Ho bisogno di un abbraccio e Nail lo capì.
Non mi dice nulla, tantomeno mi chiede il permesso, semplicemente mi abbraccia e resta in silenzio ad ascoltare i miei singhiozzi.
Restiamo abbracciati per un tempo che sembra infinito, fino a quando la porta di camera mia si spalanca.
Entrambi ci voltiamo di scatto verso la porta staccandoci da quell'abbraccio.
Jace è in piedi, fermo che ci osserva con ancora il giubbotto da moto addosso.
<<già di ritorno?>> Chiede Neil rivolto al fratello
<<Pensavo ci mettessi di più >>
Jace però non risponde, rimane semplicemente fermo ad osservarci.
<<Il tuo segreto con me è al sicuro, tranquilla>> dice Neil tornando al nostro discorso.
Mi da una leggera pacca sulla spalla e si alzain direzione del fratello.
Appena senti la porta chiudersi alle loro spalle mi lascio cadere all'indietro sul letto. Questa giornata è stata veramente estenuante.
Prima di addormentarmi decido di chiudere a chiave la porta, così da evitare nuovamente spiacevoli inconvenienti, ma quando mi avvicini riesco a sentire le voci di Jace e Neil discutere nel corridoio, così appoggio l'orecchio alla porta per ascoltare quello che stanno dicendo
<< che cosa hai fatto?>> sento Neil chiedere con un tono apparentemente preoccupato <<nulla, gli ho solo fatto capire chi è che comanda>>
<<Jace...>>
<<Hai idea in che cazzo di situazione poteva fenire?!>>
<<lo so, ma...>>
<<Ma nulla, non venire a farmi la ramanzina, se lo è meritato>>
Piano piano le loro voci si fanno sempre più lontane, probabilmente hanno deciso di proseguire la loro conversazione altrove.
Mi metto a letto e chiudo gli occhi, prima mi addormentata prima avrei potuto smettere di pensare.

Biker's loveWhere stories live. Discover now