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Ritornati a casa, Paulo si è velocemente cambiato e si è messo seduto sul divano a guardare una partita ma, in realtà, non sta seguendo un bel niente e se gli chiedessero chi gioca non saprebbe nemmeno rispondere dato che ha messo su un canale a caso pur di distrarsi, non riuscendoci.

Anche Seira arriva in salone dopo essersi struccata e cambiata, si siede sul divano e poggia la testa sulla spalla del fidanzato.

"Che partita è?"

"Una partita estera." risponde, sa solo questo.

"Lo avevo intuito." si mette dritta e lo guarda mentre se ne sta corrucciato, così si allunga per prendere il telecomando ed abbassa il volume. Lui non sembra nemmeno accorgersene. "Che cosa c'è? È da quando siamo tornati che non dici una parola." gli accarezza la guancia.

"Niente." risponde.

"Dai amore, si vede da lontano un miglio che c'è qualcosa che non va." insiste e lui sospira.

"Non mi va a genio l'idea che quel fotografo che ti viene dietro adesso lavori dove lavori tu." sputa il rospo.

"Per questo motivo?" domanda in un tono estremamente calmo.

"Si e tu non sembri nemmeno mostrarti dispiaciuta all'idea."

"Non mi interessa se viene a lavorare in agenzia oppure no."

"A me si, non mi va l'idea che ti ronzi ancora intorno." sbuffa e spegne direttamente la televisione.

"Non mi ronzerà intorno, sa che sto con qualcuno e non si metterà in mezzo."

"E tu lo sai perché glielo hai chiesto?" la guarda negli occhi e lei resta in silenzio. "Per non parlare del fatto che dovrà vederti mentre sei sistemata."

"Beh.. lui vedrà i vestiti, tu quello che c'è sotto." scherza per cercare di sdrammatizzare e riceve un'occhiata e un sorriso trattenuto. Si siede poi a cavalcioni sulle sue gambe e gli accarezza il viso. "Perché dobbiamo discutere per gli altri?"

"Non corrompermi con queste cose." la allontana leggermente dalla vita.

"Mi sono seduta, non ho fatto niente." scoppia a ridere, non aveva davvero intenzione di fargli qualcosa. "Non sarà mica l'eccitazione trattenuta a renderti così irascibile, eh Paulo?" lo prende in giro.

"Ma fammi il piacere." ride e poggia la testa contro la sua spalla.

"E poi c'è un'altra ragione per cui non mi interessa se Maxime viene a lavorare con me." mormora.

"Ovvero?"

"Perché presto io andrò a vivere da un'altra parte con te." risponde e lo bacia dolcemente, sorridendo in sua direzione e accarezzandogli le ciocche dei capelli castani mentre lui ne crea un altro ancora più passionale. "Sei uno scemo." mormora poi mentre poggia le mani sul suo petto nudo e lui le stringe le natiche.

Seira scende con le mani sempre più in giù e slaccia il fiocco dei pantaloni della tuta che indossa, abbassandoglieli insieme ai boxer e cominciando a massaggiare la sua intimità con la mano. Lui sospira profondamente e si stacca dal bacio, poggiando la testa contro il divano mentre schiude le labbra per emettere un respiro pesante quando i movimenti della mano della fidanzata iniziano a farsi più veloci.

"Cazzo.." impreca mentre chiude per un attimo gli occhi e lei gli bacia il collo, osservandolo poi mentre infila una mano sotto la canottiera che indossa per toccarle il seno coperto dal reggiseno.

Geme leggermente anche lei quando le accarezza il capezzolo e lui si bea di quel suono che quasi gli mette i brividi. Lei si morde il labbro e sente qualcosa smuoversi nel suo basso ventre ma non ci fa molto caso e continua con quello che sta facendo. Osserva poi l'espressione rilassata del fidanzato che la guarda come se fosse la cosa più bella del mondo e la avvicina di più a sé, poggiando la fronte con la sua spalla. Va avanti per un altro po', fino a quando Paulo non raggiunge il limite.

"Già, forse era l'eccitazione." scherza lei mentre si sistema e si pulisce la mano.

"Smettila di dirlo." ride lui, prendendola dalla vita e baciandola, mordendole il labbro inferiore.

"Ow." mugola lei e poi scoppia a ridere, dandogli un altro bacio mentre si sdraia sotto di lui che poggia la testa sul suo petto. "Oggi abbiamo dato entrambi in fatto di gelosia." ridacchia.

"Quando partiremo, non fare amicizia con nessuno." scherza lui mentre le accarezza i fianchi.

"E tu stai lontano dalle sorelle dei tuoi compagni di squadra." ribatte, dandogli un pizzicotto sulla guancia.

Lui ridacchia e le lascia un bacio sul petto, muovendosi poi per tutta la zona e sentendola mentre sospira.

"Paulo.." mormora e legge nei suoi occhi una strana luce, mentre il corpo di lei viene scosso dalla pelle d'oca.

Sente una sensazione strana al guardare quegli occhi verdi, come se si stesse drogando con un solo sguardo.

× × ×

"Lo sai cosa mi fai? Quanto starò male quando smetterai."

Mi drogherò, Irama

Just My Type / Paulo DybalaWhere stories live. Discover now