CHAPTER FIVE

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"Hai la cravatta storta Potter. Sei un vero macello"

 Sei un vero macello"

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9 dicembre 1993

"PERCHÉ HO DECISO DI DIVENTARE PIÙ GENTILE E DISPONIBILE? PERCHÉ?"-non faceva altro che chiedersi Giselle, mentre camminava a passo sostenuto tra i corridoi del castello. Quel giorno la scuola era vuota e silenziosa e molto probabilmente, Giselle era l'unica ad essere rimasta lì, invece che andare a divertirsi ad Hogsmeade. Suo padre le aveva in realtà firmato l'autorizzazione e le sue amiche non facevano altro che provare a convincerla ad unirsi a loro, ma la Corvonero si era sempre rifiutata. Tra lo studio, il quidditch e la danza, a malapena le rimaneva il tempo per dormire e mangiare, quindi di certo non poteva permettersi di andare a bighellonare per il villaggio. Inoltre, l'esame invernale di sua madre era sempre più vicino e più l'ansia aumentava, più Giselle sentiva il bisogno di studiare ed allenarsi in ogni momento disponibile.

Con gli appunti per Cedric e una copia della Gazzetta del Profeta stretti al petto, Giselle aumentò il passo, desiderando di arrivare in infermeria il prima possibile e chiudere definitivamente quella storia:"perché ho accettato? Perché?"-si chiese per la milionesima volta, conoscendo in realtà benissimo il perché di quell'improvviso slancio di gentilezza. Vedete, quando circa due settimane prima, c'era stata la tanto attesa partita Grifondoro vs Tassorosso, Cedric era stato letteralmente colpito da un fulmine e quindi era da allora, che se ne stava segregato in infermeria in via di guarigione. Ovviamente, il ragazzo aveva fatto spaventare tutti quanti, compresa Giselle, che era piuttosto sicura di aver perso otto anni di vita quando l'aveva visto precipitare. Ovviamente nessuno se ne era accorto, ma la nostra protagonista sapeva che quell'incidente aveva avuto il suo bell'effetto su di lei, perché infatti, dopo la caduta, aveva combattuto contro un pesante attacco d'ansia.

Per fortuna, a migliorare il suo umore ci aveva pensato Potter, che aveva deciso di cadere poco dopo Cedric, portandosi appresso la sua scopa, che era finita sul Platano Picchiatore. Ovviamente, la scopa ne era uscita completamente distrutta e Giselle era certa di non aver mai amato tanto quell'albero. Per quanto riguarda Potter, il ragazzo si era ripreso prima di Cedric e aveva lasciato l'infermeria circa una settimana prima. A quanto pare, a farlo svenire e poi cadere dalla scopa, era stato un dissennatore, che si era avvicinato un po' troppo.

Il pensiero dei dissennatori, fece subito rabbrividire Giselle, che si assicurò di tenersi il più lontana possibile dalle finestre. Quelle orribili creature erano le guardie di Azkaban e adesso si trovavano ad Hogwarts, perché il tanto temuto criminale e pluriomicida Sirius Black, era riuscito ad evadere e tra tutti i posti in cui sarebbe potuto andare, aveva scelto proprio Hogwarts. In particolare, Black era stato avvistato nella scuola circa tre settimane prima e proprio per questo, tutti gli studenti erano stati obbligati a dormire per una settimana nella sala grande, mentre il castello veniva ispezionato da cima a fondo. Giselle aveva odiato ogni secondo di quelle sei notti, perché dormire a terra e appiccicata a qualche sconosciuto, non faceva proprio per lei. In qualsiasi caso, era stato tutto inutile, perché Black non era mai stato trovato, eppure, i dissennatori erano ancora lì.

ɢɪꜱᴇʟʟᴇ||ʜᴀʀʀʏ ᴘᴏᴛᴛᴇʀ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora