CHAPTER FIVE

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"Allora Potter...ti piace essere legato?"

18 settembre 2003, Quartier Generale degli Auror

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18 settembre 2003, Quartier Generale degli Auror

C'ERA QUALCOSA DI PROFONDAMENTE APPAGANTE nel poter utilizzare la palestra del quartier generale in completa solitudine e senza essere disturbata. Il silenzio dominava l'enorme e attrezzata stanza e Giselle non sapeva che cosa avrebbe dato per poter godere di quella tranquillità per i prossimi undici mesi di addestramento. Peccato però, che tempo venti minuti i suoi sette compagni d'avventura sarebbero arrivati a rovinare tutto quanto.

Giselle scese a terra e con facilità si mise in spaccata. Anche dopo tutto quel tempo, amava ancora fare stretching, infatti, anche dopo aver abbandonato la danza, la donna aveva continuato ad allenare la sua elasticità e a tenersi in forma, semplicemente perché era una cosa che le piaceva fare. Non si trattava più di un obbligo o di una tortura, ma semplicemente di un piacere.

La rossa lanciò un'occhiata alla porta d'entrata, scuotendo la testa esasperata nel non vedere ancora entrare nessuno. Come già detto, Giselle amava godersi quel luogo in solitudine, ma allo stesso tempo trovava inconcepibile che nessuno dei suoi compagni fosse arrivato prima per scaldarsi. Va bene che quel giorno si sarebbero concentrati solo sui duelli, ma anche in quel caso scaldare e preparare il corpo rimaneva importantissimo. Dopotutto, in un duello i riflessi, l'elasticità e la forza del corpo giocano un ruolo fondamentale ed essere bravi con la bacchetta non è abbastanza.

Questo è il motivo per cui quella mattina Giselle era arrivata al Ministero alle sei (nonostante l'addestramento iniziasse alle 8) e ora come ora, la strega poteva affermare con sicurezza di aver fatto la scelta giusta, prima di tutto perché aveva avuto il tempo di scaldarsi per bene e prepararsi e secondo, perché aveva potuto utilizzare l'unico spogliatoio presente con tranquillità, visto che uno spogliatoio femminile, a quanto pare, non esisteva. Giselle rabbrividì alla sola idea di essere costretta a cambiarsi davanti a tutti i suoi compagni e a come sicuramente l'avrebbero presa in giro, o nel peggiore dei casi, molestata verbalmente.

"Beh, però non dimenticare che Potter ti ha già vista in reggiseno una volta"-le disse ghignante una voce nella testa e nel ricordare quell'evento, Giselle rischiò perdere l'equilibrio dalla sua spaccata-"oh no! Noi non ci pensiamo più a quello"-si disse severa e quasi un po' in panico, anche se aveva la terribile sensazione che la sua coscienza non le avesse dato ascolto.

La donna decise di cambiare gamba e una volta in spaccata sinistra, si portò le mani alla testa per sistemarsi i capelli, ricordandosi poi che ora il suo taglio era molto, molto più corto. I suoi boccoli rossi le arrivavano adesso a metà collo e per quanto fossero comodi, Giselle doveva ancora abituarsi alla cosa. La sera prima Kiki aveva fatto davvero un ottimo lavoro, anche se per Giselle vedere tutti i suoi capelli cadere a terra era stato un po' un lutto, soprattutto perché quella era la prima volta che si tagliava i capelli così corti. Da ragazza aveva sempre dovuto tenerli abbastanza lunghi da poterli raccogliere per le sue lezioni di danza e durante gli ultimi anni, semplicemente non le era mai venuto in mente di fare quel cambiamento.

ɢɪꜱᴇʟʟᴇ||ʜᴀʀʀʏ ᴘᴏᴛᴛᴇʀ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora