Di ritorno a casa. |1

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Dopo anni dall'ultima volta ero nuovamente tornata a casa.
Scesi dal treno che mi aveva portata alla stazione più vicina a Basilwether e proprio in quell'esatto momento alzai lo sguardo e mi trovai i due fratelli Holmes, Sherlock e Mycroft, davanti ai miei occhi.
Li notai parlare con una ragazza, abbastanza giovane, probabilmente Enola la sorella minore degli Holmes, ma non ne ero certa dato che l'ultima volta che la vidi aveva a malapena dodici anni.
Mentre la conversazione sembrava essere terminata mi avvicinai senza attirare la loro attenzione (non era assolutamente il mio intento!).

"Tessa"
Mi girai di scatto. Era stata Enola a riconoscermi. Nonostante tutti quegli anni la sua voce era rimasta inconfondibile.

"Enola è un vero piacere riverderti" affermai abbracciandola.
La tenni stretta fra le mie braccia come se fosse il diamante più prezioso della terra. Perché in fondo io sapevo che per me lo era veramente.

"Lo è anche per me" rispose felice.
Sciolsimo l'abbraccio e ci scambiammo un sorriso. Un sorriso sincero, uno di quelli che ti scaldano il cuore.
Uno di quelli che significano più di mille parole. A noi due era bastato quel sorriso per recuperare gli anni persi.

Vidi con la coda dell'occhio che Sherlock si era allontanato, probabilmente per chiamare una carrozza.

"Che ci fai qui? Anzi, mi correggo: cosa ci fate voi qui?"
Chiesi rivolgendomi a Mycroft di cui avevo finto di non essermi accorta.

"Buongiorno anche a lei, Signorina Tessa. Potrei porgervi la stessa domanda?"
Mycroft non mi era mai stato particolarmente a cuore ma avevo sempre dovuto essere gentile con lui, per dimostrargli la mia superiorità e la mia galanteria in quanto fossi principessa di Basilwether.

"Sono tornata per fare visita a mio fratello e voi?"

"Non eri figlia unica?" mi domandò Enola piuttosto sorpresa.

"Non ho mai detto di esserlo! Un giorno te lo farò conoscere, è un tuo coetaneo"

"Nessuno conosce nessuno, siamo tornati qui da Enola ma presto lei verrà a Londra, e frequenterà una scuola di buone maniere"
Vidi paura negli occhi della giovane ragazza.

"È questo quando lo avreste deciso?"

"Dopo averti vista senza cappello e guanti"

"Neppure io indosso i guanti, Mycroft! E sono una principessa!"

"In quanto io sia suo tutore legale ho il dovere di decidere per lei il percorso migliore da seguire"

"Non sia ridicolo, di questo si occupa vostra madre e sono certa che lei sappia quale sia la cosa migliore per Enola"

"Nostra madre è scomparsa la scorsa notte" disse una voce alle mie spalle.
Quell'affermazione mi gelò il sangue. Era stata rapita o era stata una fuga? Perché sarebbe dovuta scappare?
Rimasi sbalordita e non seppi cosa dire.

"Ciao Tessa"
Sherlock Holmes era lì. Davanti a me. Con i ricci leggermente scombinati e l'abito in perfetto ordine.
Dannatamente bello, più dell'ultima volta.

"Ciao Sherlock"
Quel lungo silenzio aumentava la tensione fra di noi e sembrava non smettere mai.
Come avevamo potuto diventare così "estranei"?
Dopo quasi dieci anni trascorsi ad amarci, come potevamo fingere che tutto quello che avevamo condiviso non fosse mai esistito?
Nemmeno mezzo metro era la distanza che ci separava in quell'istante, eravamo così vicini vicini ma allo stesso tempo terribilmente distanti.
Quante cose avrei voluto raccontargli e quanti baci avrei voluto lasciargli...

Mycroft tossì.
"La nostra carrozza è qui, vi auguro una buona permanenza principessa di Basilwether."

"Grazie mille, anche io a voi"

Sherlock mi rivolse un ultimo sguardo prima di salire su quella carrozza ed andare via da me, un'altra volta.
Proprio mentre feci per andarmene qualcuno mi afferrò il polso e fui costretta a voltarmi.
Era Enola.

A te che mi hai insegnato ad amare. |Sherlock HolmesNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ