Che il piano abbia inizio.|2

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"Buongiorno Tewkesbury"

"Buongiorno sorellona"

"Vestiti. Facciamo colazione insieme"

"Va bene, aspettami nella sala da pranzo"

"Ti aspetto."

Scesi al piano di sotto e andai in sala da pranzo dove trovai mia madre, mio zio e la nonna che avevano appena terminato la colazione.

"Buongiorno famiglia"

"Buongiorno Tessa"
Risposero.

"Ci dispiace farti mangiare da sola."
Disse mia madre.

"Tranquilla madre aspetto Tewkesbury"

"Oh, va bene tesoro, a dopo"

Dopo qualche minuto, Tewkesbury sorcò la soglia della porta e si sedette difronte a me.

Mangiammo insieme e dopo ciò andammo nella mia camera da letto.

"Era da tanto tempo che non entravo qui."
Disse sedendosi sul mio letto.

"Neanche io prima di ieri sera"
Dissi sedendomi al suo fianco.

"Ti ricordi quando da piccolo ti disturbavo mentre ti truccavi per andare da Sherlock?"
Sorrisi pensando alla scena.

"Certo che mi ricordo. Una volta ti ho anche dato uno schiaffo."
Ridemmo.

"Ti minacciai dicendoti che l'avrei detto a nostra madre."

"E io ti dissi che se tu le avresti raccontato l'accaduto io ti avrei rotto le ossa. Quindi ti tirasti indietro"

"Ricordo anche quando mi sfidasti a scherma e vinsi. Solo che le tre partite successive le persi tutte."

Poggiai la mia testa sopra la sua spalla, sorridendo pensando a tutti quei bei momenti.

"E poi mi trasferii a Londra. Ma la tua mancanza non si fece attendere."
Dissi malinconica.

"Io sentivo la tua. Mi mancavi sempre. Ogni giorno sempre di più."

"Ma adesso sono qui fratellino, siamo qui insieme."

"Ma non sarà mai come quando eravamo piccoli. Perché dobbiamo crescere?"

"Me lo son sempre chiesta anch'io"

"Domani ci separiamo di nuovo."

"Si ma poi io tornerò a Londra quindi ci vedremo lì"

"Andrà bene?"
Mi chiese guardandomi negli occhi

"Andrà tutto bene."
Dissi abbracciandolo

"Ma adesso basta fare i poetici, partita di scherma?"
Proposi io.

"Affare fatto"

"Prendi la tua spada"

"No il fioretto?"

"Ti spaventi? Al massimo ti faccio un taglio"

"Va bene"

"Ci vediamo in giardino"

Lasciai la sua camera e andai nella mia per prendere la mia spada.
Presa la spada scesi in giardino, salutai dei giardinieri che erano lì e aspettai mio fratello.

"Pronta a combattere?"
Disse mio fratello.

"Nata pronta"

Giocammo proprio come ai vecchi tempi, le nostre spade, il nostro giardino e il nostro divertimento.
Da bambini giocavamo sempre a scherma, era il nostro gioco preferito ma lo battevo quasi tutte le volte quindi lui non voleva più giocare con me.
L'ultima partita la facemmo quattro anni fa prima di trasferirmi permanentemente a Londra.
Mi era mancato devo ammetterlo.

A te che mi hai insegnato ad amare. |Sherlock HolmesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora