Capitolo 4

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Sebbene Aurora non conosca la parola "impossibile", ancora si chiede come sia stato possibile che in appena una settimana sia riuscita ad avere addirittura due incontri con la sua cotta famosa, il quale non proprio del tutto non l'ha notata, anzi.
Ed è proprio davanti al portone in marmo bianco di quell'immensa dimora costernata dal verde dell'amica Ana e del fratello Ferran che non solo continua a domandarsi ciò, ma anche come sia riuscita ad ottenerne un terzo.
"Ricordami perché lo stiamo facendo?" Chiede Aurora ad Ana, la quale vorrebbe suonare il campanello della sua abitazione se solo la mora glielo permettesse.
"Perché il nostro piano romantico non è ancora completato, ricordi?"
"Piano che non giungerà mai al termine date le circostanze..." Quasi conversa con se stessa Aurora.
"E quali sarebbero queste.. circostanze?" Le chiede enfatuando l'ultima parola.
"Queste circostanze hanno un nome e cognome ben preciso: Leonor Di Borbone, secondo te con lei di mezzo follemente innamorata del talentino spagnolo riusciremo a concludere qualcosa? È la principessa di Spagna, credi che Gavi preferisca una comune mortale come me alla futura Regina di Spagna?" Spiega quasi sconsolata.
"Non eri te quella che credeva nell'impossibile?" La ammutolisce, poi suona al campanello e ad aprirle dopo svariati secondi è proprio l'argomento centrale per cui le ragazze non accennano a smettere di discutere: Pablo Gavi.
"Ei Ana" Dice con tono di voce freddo, accennando un forzato sorriso.
"Ciao Pablo!" Dice sorridendo a trentadue denti, poi sposta lo sguardo su Aurora, la quale appena ha visto la figura del calciatore ha sentito il cuore smettere di battere. Ana le picchietta il braccio con il gomito e la ragazza sembra risvegliarsi dallo stato di trance improvviso.
"Ehm, sì..." Incrocia lo sguardo di Pablo, il quale le sorride dolcemente.
"C, ciao Pablo"
"Ciao Aurora, è un piacere rivederti" Il suo tono di voce sembra essere cambiato.
"Anche per lei, stanne certo" Afferma Ana ed Aurora sentendo ciò la fulmina con lo sguardo, ma lei non curante la trascina in casa prendendola a braccetto.
"Ma che figure mi fai fare?!" La rimprovera sotto voce.
"Zitta e ringraziami che ti ho fatto un favore" Aurora alza gli occhi al cielo.
Le due amiche si avviano in salotto, luogo in cui alcuni amici del fratello sono riuniti ed in cui è presente un tavolo da biliardino, scusa che avrebbe usato Ana per convincere Ferran a farle rimanere con loro, nonostante Aurora non sappia neppure come si giochi.
La mora saluta timidamente i ragazzi a cui si è presentata la prima sera in cui ha incrociato lo sguardo di Pablo, ma per lei è come se fosse la prima volta.
"Allora ragazzi, quindi si gioca tutti a biliardino?" Chiede conferma Ferran alzandosi dal divano e gli altri annuiscono.
"Il problema è che si può giocare solo in quattro, quindi gli altri dovrebbero aspettare il prossimo turno" Continua a dire.
"Eh beh? Che problema c'è?" Dice Ana.
"Ana sempre molto scorbutica eh" Afferma Pedri sorridente guardando Ferran, il quale fa spallucce.
"Eeh, senti pelato, non utilizzare il mio nome invano altrimenti ti faccio saltare in aria come fai saltare in aria le tipe mentre le scopi" Dopo la sua affermazione la stanza si riempie di schiamazzi e risate da parti dei presenti, anche di Aurora.
"Attenzione che questa ti spia mentre lo fai eh" Dice ridendo Raphinha a Pedri.
"Ah quindi lo fai? Vedi che avevo ragione" Dice Ana soddisfatta, alzando le sopracciglia.
"Adesso però basta, formiamo queste benedette squadre e giochiamo" Afferma Ferran.
I ragazzi hanno proposto ad Aurora di giocare per prima, ma si è categoricamente rifiutata usando una scusa per non far capire ai ragazzi che in realtà non ha idea di come si giochi. Sedendosi sul comodo divano rosso bordò, la fanciulla si infila le cuffiette nelle orecchie e comincia a scrivere su un foglio ciò che in questo momento le passa per la testa.
"Perché non mi sento mai all'altezza di niente e nessuno?" Questa è la domanda che rimbomba nella mente della ragazza, ma temo che non riceverà mai risposta dato che qualcuno si siede al suo fianco attirando così la sua attenzione.
Quasi spalanca gli occhi ed il suo cuore comincia ad aumentare notevolmente i battiti quando vede la figura in bella vista di Pablo fissarla, perciò si leva lentamente una cuffietta.
"Che ascolti?"
"Musica che a te sicuramente non piace"
"Non ci credo dai, fammi sentire" La ragazza porge una cuffietta allo spagnolo, il quale la infila nell'orecchio e ne ascolta il contenuto.
"Niente male" Dice riconsegnandogliela indietro e lei sorride a stento annuendo con il capo; ed ecco che arriva il momento del silenzio imbarazzante, il quale però subito Aurora spezza porgendo una domanda al giocatore.
"Non dovresti essere a divertirti con i tuoi amici piuttosto che parlare con una ragazza che al posto di andare in discoteca a limonarsi il primo che capita è seduta sul divano ad ascoltare musica?"
"Ed è proprio questo che ti rende unica, credimi" Aurora non riesce a credere a ciò che ha appena udito. La sua espressione diviene stupita e le sue pupille cominciano a brillare, quasi come se stesse per lacrimare. Molto probabilmente il ragazzo avrà notato una lucina di emozione trasparire da quegli occhioni così profondi, i quali nascondono un mondo dietro, e Pablo Gavi sembra averlo compreso, già dal primo sguardo incrociato con quella ragazza dalle mille sfumature.
I due giovani si guardano intensamente ed è come se un'uragano di emozioni stesse avvolgendo entrambi nella tranquillità più totale.
"Ragazzi! Sono arrivate le pizze!" La voce squillante di Ana risveglia i ragazzi da quel sogno durato fin troppo poco.
Aurora, senza proferire parola, si alza velocemente dal divano, ancora visibilmente scossa dall'incantevole incubo appena vissuto.

 Più Di Un Sorriso|| Pablo GaviWhere stories live. Discover now