Più Di Un Sorriso|| Pablo Gavi

Capitolo 13

Sinceramente non sanno neanche loro cosa diavolo ci facciano su un aereo in direzione Madrid, ma l'iniziativa geniale di Ana e Pablo è riuscita a persuadere anche Aurora. Come l'ha convinta? Semplice: la bionda ha proposto alla mora un viaggetto tra amiche con l'intento di rilassarsi ancora un po' prima dell'inizio della scuola, ma in realtà non sa che alloggeranno nello stesso hotel della squadra blaugrana, i quali questa sera si scontreranno contro l'Atlético Madrid. Lo scopo? Far fare pace ai due giovani innamorati.
Molte delle receptionist sono sorprese nel vedere due comuni mortali in uno degli hotel più pregiati di Madrid, ma chi spiega loro che a pagare per le due ragazze è stato il giovane talentino del Barça, Pablo Gavi? Nessuno, e forse è meglio così, anche perché faticherebbero a crederci.
Aurora ed Ana intanto, risalgono in camerata dopo essersi gustate un pranzetto con i fiocchi, per cui il piano della bionda può avere finalmente inizio.
"Oi rori potresti portare questo scatolone nella stanza numero centoundici, per favore?" Le domanda porgendoglielo.
"Ehm, va bene" Fortunatamente per Ana, l'amica non sospetta di nulla.
A questo punto, con l'oggetto in mano, Aurora cerca con lo sguardo la fatidica stanza, fin quando non sbatte contro qualcuno, il quale però la sorpassa senza troppi problemi. Le è subito parso un volto famigliare, ma senza darci troppo peso ritorna a fare ciò che stava facendo, inconsapevole del fatto che la persona a cui è appena andata incontro sia Ansu Fati, uno dei giocatori del Barça.
Quando finalmente ha scovato la stanza, a passo lento entra al suo interno, ma quando accende la luce non le pare proprio un'ambiente in cui lasciare gli scatoloni.
Sgrana gli occhi lasciandosi cadere il contenitore ai piedi quando incrocia lo sguardo di Pablo. Immediatamente cerca di uscire, ma la porta è ormai stata sigillata da Ana.
"Ana... Ana! Fammi uscire!" La supplica disperata sbattendo le mani sul legno.
"Non puoi sempre nasconderti, affronta la realtà e ascolta le spiegazioni del tuo Pablito!" Le risponde con tono divertito.
"N, no, Ana! Non farmi questo!"
"Ciaoooo"
"Ti odio!" Urla, dando l'ultima botta sulla porta.
Lentamente si volta verso lo spagnolo, che nel frattempo si è avvicinato a lei.
"Possiamo parlare?"
"E di cosa vorresti parlare?" Gli chiede con tono arrogante.
"Di Anita"
"No" Dice con serietà, per poi tornare ad urlare e sbattere contro la porta.
"Aurora fermati" Le afferra il polso e lei subito si volta di scatto.
"Non toccarmi" Si allontana.
"Okay, però almeno ascolta ciò che ho da dirti, è importante" Le spiega ed Aurora, a braccia conserte, lo invita a proseguire con un cenno del capo.
"Anita è solo una mia amica"
"Certo"
"Non ci credi?"
"Mhmh" Mugula come una bambina scuotendo il capo in segno di negazione.
"Cristo Aurora tu mi fai impazzire, ma lo vuoi capire che mi piaci tu? Tu e solo tu? Anita è solo un'amica come tante altre, a differenza di te, che sei stata l'unica in grado di conquistarmi il cuore, mica Anita: lei è solo gelosa; devo farti vedere i messaggi in cui parlo di te ai miei amici o mentre ti organizzo sorprese con Ana? Eh? Oppure vuoi continuare ad odiarmi senza motivo?" Alle parole sincere del giocatore Aurora non è riuscita a trattenere il sorriso, ma soprattutto l'emozione, perciò lo abbraccia.
"Io non ti odio, a differenza della tua amichetta"
"Che è solo un'amica, ricordalo, io voglio te" Alle ultime dolci parole, la ragazza sente le farfalle farsi spazio nel proprio stomaco, perciò lo stringe ancora più a sè. Nel mentre Ana e tanti altri compagni di Pablo hanno origliato la conversazione, quindi decidono di fare irruzione nella stanza applaudendo.
"E bravi i piccioncini" Afferma Raphinha e i due cominciano a ridacchiare.
"Vedi che brava amica che sono, senza di me chissà per quanto altro tempo ancora avresti evitato Pablo" Dice sorridendo, cingendole le spalle con un braccio.
"Se se" Ridacchia, per poi rivolgere un ultimo sguardo a Pablo, il quale incantato osserva la sua principessa brillare di gioia.