Capitolo 15

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Con la mente sovrastata dai mille pensieri e la testa poggiata sul banco di scuola, Aurora non sente il richiamo insistente del professore di algebra.
"Aurora.. Aurora!" Ana richiama l'amica con tono di voce basso.
"Il professore ti sta chiamando" Le spiega vedendola lentamente rialzarsi.
"Cosa?" Chiede confusa ad occhi socchiusi.
"Signorina Rodríguez! Vuole anche un cuscino per caso? Così dorme meglio?"
"Sì, grazie"
"Aurora!" La richiama la bionda, quasi ridacchiando.
"Ma come si permette.. fili subito dal preside!" Ribatte l'uomo con tono di voce sedentario ed il dito puntato verso la porta dell'aula.
Dopo una lunga e noiosissima mattinata, Aurora può finalmente uscire dalla "prigione" dopo essersi beccata un doveroso richiamo dal capo scolastico. Uscendo fuori dal cancello però, nota un individuo sospetto, il quale indossa un paio di occhiali neri ed un capellino del medesimo colore. Dopo che egli solleva la testa e nota la mora, la afferra per un braccio e la trascina con sè.
"Chi sei! Lasciami andare! Aiuto!" Urla sull'orlo dell'esasperazione, cercando di liberarsi.
"Sono io, scema" Risponde lui ridacchiando dopo essersi tolto i due indumenti, rivelando così il suo volto.
"Pablo! Che ci fai qui?!" Gli domanda anche leggermente imbarazzata guardandosi intorno.
"Voglio stare un po' con te prima della mia partenza per Riyadh, ricordi?" Le domanda circondandole con un braccio le spalle e cominciando a camminare.
"Oh, giusto, la finale di super coppa"
"Esattamente, quindi adesso godiamoci questa giornata tra noi e non pensiamo a nulla, okay?" La ragazza sorridendo annuisce, per poi accoccolarsi alla sua spalla.
Assieme si recano, mediante un taxi, in un locale molto raffinato del centro di Barcellona per sgranocchiare qualcosa, sistemandosi in un tavolino rustico vicino ad una vetrata, la quale permette di visionare in modo chiaro l'incantevole piazza di Spagna. I due giovani chiacchierano del più e del meno tra le risate ed una volta finito il pranzo, mano per mano, escono dalla struttura salutando educatamente gli addetti. Mentre camminano per i quartieri spagnoli, alla moretta le si illuminano gli occhi nel momento in cui nota un bellissimo tubino rosso bordò con un incrocio sul petto fare da capolino in una vetrina di un negozio di boutique. E questo, Pablo non ci impiega molto a notarlo.
"Che ne dici di fare un giro per i negozi?" Le chiede disinvolto, mentre Aurora si volta verso di lui.
"Ehm, sí, okay, va bene" Gli risponde, per poi leggermente sorridergli.
Una volta entrati molte delle commesse non ci impiegano molto a riconoscere il calciatore spagnolo, perciò non esitano a chiedergli delle foto mentre la moretta è in cerca di vestiti da provare. In compagnia di Pablo, successivamente, si avvia nel camerino, all'interno del quale prova alcuni dei vestiti scelti, senza però farli mai vedere anche a lui. È sempre stata insicura del suo corpo nonostante molte ragazze lo desirerebbero più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma si sa, quando si è nel periodo dell'adolescenza non ci si rende conto di quanto in realtà si è attraenti per mezzo delle paranoie e della poca sicurezza in se stessi, la quale matura solo crescendo e diventando adulti.
"Ne ho trovato uno che può piacerti, provatelo e fammi vedere come ti sta" Gli dice dolcemente Pablo, il quale infila solo un braccio all'interno della piccola stanzetta per porgerle l'indumento in questione. Lei è incredula nel vedere lo stesso tubino notato poco tempo prima in vetrina e che tanto la attrae, perciò sorridendo lo sfoggia in men che non si dica, per poi uscire dal camerino e fare una giravolta davanti al suo giovane.
"Allora? Come mi sta?" Gli chiede sorridendo, emozionata.
"Da Dio Aurora, ti sta divinamente" Dice alzandosi dalla sedia, ma non staccandole mai gli occhi incantati di dosso.
"Davvero?" Gli chiede quasi senza fiato, guardandolo con la testa sollevata data la notevole differenza di altezza.
"Davvero" Le porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Dai rivestiti, te lo compro"
"Cosa?! Dici sul serio?"
"Certo, questo è il tuo vestito, creato su misura apposta per il tuo corpicino perfetto" Sentendo codeste parole, la ragazza sente il cuore esploderle di felicità e lo stomaco ingarbugliarsi in mille modi possibili, come d'altronde ogni qual volta si ritrovi assieme a Pablo.

 Più Di Un Sorriso|| Pablo GaviDonde viven las historias. Descúbrelo ahora