Capitolo 19

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Aurora non ha la benché minima intenzione di piangersi addosso dopo ciò accaduto tra lei e Pablo, sa' benissimo quante volte l'ha già fatto e pensa che adesso sia arrivato il momento di smetterla di versare lacrime per una persona che non la merita. Perciò nei giorni successivi ha provveduto a ritrovare se stessa, la sua felicità, ma soprattutto, a prendere coscienza della sua bellezza.
A differenza di Pablo, che invece di lacrime ne ha versate tante, tenendo stretto tra le mani l'orsacchiotto ormai rovinato che la moretta aveva in mente di regalargli. Ha subito notato il buon odore che emana il peluche, perché è quello della ragazza che senza preavviso gli ha sfondato la porta del cuore, ma che ormai pensa di aver perso per sempre. Tuttavia la verità è che la colpa di tutto ciò in realtà non è sua, bensì di un qualcosa più grande di lui, che di certo, al momento, non può rivelare alla mora.
Nonostante ciò, Pablo è comunque riuscito a disputare una buona partita contro l'Atlético de Madrid, vinta per uno a zero dal Barça, motivo per cui tutta la squadra blaugrana ha deciso di organizzare una cena di festeggiamenti.
E mai Ana si sarebbe aspettata che fosse proprio la stessa Aurora a proporle di partecipare anch'esse alla tavolata. Il motivo? Ovviamente truccarsi e vestirsi nel modo più incantevole possibile col fine di far pentire il giovane spagnolo, il quale però non è ancora a conoscenza del fatto che anche lei ci sarà.

"Sei sicura di volerlo fare?" Domanda la bionda ad Aurora, la quale non smette di ammirarsi davanti lo specchietto dell'auto nemmeno per un istante. Ana è molto sorpresa dal repentino cambiamento attuato dalla sua amica: pare essere diventata un'altra persona. Prima era sempre stata insicura di se stessa ed incapace di compiere anche l'azione più scontata per mezzo della sua timidezza, ma adesso la situazione sembra essersi ribaltata e chiunque la conosce se n'è reso conto.
"Ovvio che sì, sono stata letteralmente io a proporti di andarci, secondo te rinuncio proprio adesso?" Risponde con prontezza la moretta.
"Come vuoi tu" Risponde Ana, alzando le braccia in segno di resa e slacciandosi la cintura di sicurezza.
Una volta scese dal veicolo, le due amiche si recano all'interno del lussuoso locale vicino Piazza di Spagna, in cerca della sala privata riservata alla squadra già da molti anni, ed una volta trovata, ci entrano dentro.
Un silenzio assordante costeggia la stanza non appena i ragazzi notano "sfilare" verso il proprio tavolo Aurora con indosso un vestitino nero attillato, il quale sottolinea le sue perfette forme, e dei tacchi del medesimo colore, il quale la rendono ancora più elegante e femminile di quanto già non lo sia. Tutti sono stupiti nel vederla camminare con così tanta sicurezza, dato che, nonostante la conoscano da relativamente poco, sanno quanto lei sia timida. Ed è incredibile quanto in realtà la sicurezza in se stessi superi la bellezza fisica, perché seppur Aurora sia sempre stata attraente di per sè, quasi nessuno ci aveva mai provato realmente a causa della sua timidezza, mentre adesso sembra che chiunque strisci ai suoi piedi e voglia conoscerla. Che sia stata la svolta aver interrotto i rapporti con Pablo?
Lo sguardo della mora ci impiega poco a cadere sul numero trenta, il quale sembra ipnotizzato a fissarla, ma anche su un'altra figura al suo fianco: Anita, che non appena nota il ragazzo fissare Aurora si infastidisce e cerca di attaccarsi al suo braccio, ma lui, con una smorfia di disprezzo, si scolla della sua presa tramite un movimento repentino.
La ragazza dagli incantevoli occhi blu, sfoggiando il suo più bel sorriso, si dirige verso Pedri, il quale a sua volta sorpreso le sorride. In questi giorni i due avevano avuto modo di legare, anche se, a dirla tutta, è stato più che altro il numero otto a preoccuparsi per lei e a darle consigli.
"Ehy, come stai?" Sussurra quasi Pedro nel silenzio più totale, perciò chiunque può udirlo.
"Meglio" Risponde lei, sedendosi al suo fianco.
"Si è visto.." Interviene Ansu, ricevendo una gomitata sul fianco da Ferran ed una occhiatina fulminante da parte di Pablo. E gli sguardi dei due giovani, posizionati uno di fronte all'altra, si incrociano senza alcun preavviso, scatenando l'inferno nel paradiso più totale; quegli occhi cristallini.. carichi di emozione e pieni di vita, nonostante il mutamento del carattere di Aurora, erano rimasti gli stessi, incantevoli come la prima volta che hanno incrociato quelli spenti di Pablo. E come la prima volta, la moretta, non è in grado di mantenere il contatto visivo con lo spagnolo, che, al contrario, non riesce a distaccare gli occhi dalla meravigliosa Aurora.
"Allora.." Inizia Ferran, battendo le mani sul tavolo e spezzando l'imbarazzante silenzio.
"Adesso che ci siamo tutti, che ne dite di ordinare?" Propone il ragazzo, cercando approvazione con lo sguardo da parte di tutti i presenti, i quali annuiscono e dimenticano l'accaduto di pochi istanti prima, ad eccezione di Pablo e Aurora.
La serata trascorre pressoché tranquillamente, finché la mora non si reca in bagno per sistemarsi il trucco, e Pablo, senza pensarci due volte, coglie l'occasione per seguirla e provare a parlarci.
La ragazza si posiziona davanti lo specchio, per poi applicarsi vari strati del suo gloss preferito sulle labbra, fin quando qualcuno non fa irruzione nella stanzetta.
"Aurora.." Comincia subito il moro, spaventando la ragazza che lascia cadere nel lavandino il suo lucido.
"Cazzo Pablo ma sei normale? Mi hai fatto prendere uno spavento" Gli risponde alterata, per poi ricomporsi ed avvitare il tubetto di cosmetico brillante.
"Colpa mia, scusami" Dice con tono pacato.
"Eh, e di chi sennò?!" Ribatte alterata ed il ragazzo inarca le sopracciglia.
"Possiamo parlare?" Le chiede, perciò lei appoggia due mano sul lavello e sospira.
"Senti, Pablo.. cosa non ti è chiara della frase, sei morto per me?" Gli spiega cercando di mantenere la calma, il che causa un certo effetto allo spagnolo.
"Per favore Aurora, almeno ascolta le mie spiegazioni, poi puoi anche cancellarmi dalla tua vita per sempre" Dice nel modo più dolce possibile, intenerendo la moretta che, a questo punto, non può che acconsentire, perciò con un cenno del capo lo invita a proseguire.
"Tra me e Anita non c'è assolutamente niente, lei per me è solo un'amica, il fatto è che sono costretto a starle vicino.."
"E sentiamo, perché?"
"Perché le piaccio e se non facciamo finta di stare insieme divulga il mio numero in giro" Le racconta, causandole una risatina isterica.
"Ma che scusa è mai questa, dai Pablo, mi stai solo facendo perdere tempo" Dice esausta, recuperando i suoi effetti personali  e camminando verso l'uscita, ma lui la afferra per un braccio.
"Aurora, credimi.. io ci tengo a te" Le dice nel modo più sincero e dolce possibile, guardandola fissa negli occhi. Il profumo che emana il ragazzo sovrasta la rabbia della mora, la quale sembra essere entrata in uno stato di trance improvviso. Quel profumo che per mesi l'ha accompagnata e la proteggeva da tutto e tutti adesso pare essere diventato un antidoto per il cuore.
"Dimostramelo, Pablo" Gli risponde dopo essersi ripresa, per poi con uno scatto liberarsi della sua presa ormai divenuta leggera.
Aprendo la porta, Aurora, incrocia lo sguardo della causa di tutti i suoi mali: Anita, la quale si stava dirigendo anch'essa in bagno per controllare la situazione di Pablo. La mora, scocciata, la sorpassa dandole una spallata, sentendo però un forte rumore provenire dalla toilette: è Pablo che, per la troppa collera ed i sensi di colpa, ha dato un forte calcio sul muro, ma Aurora, non può saperlo, perciò, non curante, torna a proseguire a passo veloce verso l'uscita del locale.

 Più Di Un Sorriso|| Pablo GaviDonde viven las historias. Descúbrelo ahora