Capitolo 6

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Una ragazza come Aurora non si sarebbe mai aspettata di saltare l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie solo per andare ad assistere ad un allenamento di calcio al vento gelido di prima mattina, ma quale azione non si compie per amore? Anche se a dirla tutta, è stata più che altro Ana a convincerla dato che lei all'inizio era titubante, ma adesso non si può più scappare, loro sono qui, sedute su una panchina ad osservare annoiate un gruppo numeroso di ragazzi correre all'interno di un rettangolo verde con indosso delle pettorine.
Pablo ancora non ha notato le due ragazze e di questo la moretta ne risente, ma mentre correndo con il fiato pesante, il giocatore incrocia il suo sguardo scoraggiato e le sorride, ad Aurora le si illuminano gli occhi: finalmente l'ha notata e lei non può far altro che ricambiare.
I minuti scorrono senza avvisare niente e nessuno mentre la testa di Aurora è totalmente persa nel mondo dei sogni a ripensare a quel candido sorriso regalatole dall'attraente spagnolo poco tempo prima. Non così tanto incantata però da non accorgersi che una palla a tutta velocità le si è appena scaraventata in volto, facendola gemere di dolore. La ragazza automaticamente si porta una mano sulla fronte, la quale le preme molto per la botta appena ricevuta, e la massaggia nella speranza di alleviare il dolore. Tantissimi puntini neri cominciano ad appannarle la vista, già di per sé danneggiata, e secondo lei lo star per svenire è quasi una certezza.
"Aurora? Tutto ok?" Le chiede preoccupata Ana poggiandole una mano sulla spalla, ma in cambio non riceve alcuna risposta.
"Ei ei ei scusami, non l'ho fatto apposta, stai bene? È tutto ok?" Le chiede anche Pablo preoccupato, abbassandosi alla sua altezza e poggiandole due mani sulle ginocchia, poi ne sposta una sopra la sua testa accarezzandogliela delicatamente.
"Non lo so..." Gli risponde visibilmente scossa in preda ad un giramento di testa insistente, sintomo il quale la conduce allo svenimento tra le braccia del giocatore.
"Cazzo" Impreca.
"Ragazzi voi continuate pure senza di me, adesso arrivo" Urla ai compagni, per poi prenderla in braccio a mo' di principessa e trascinarla con sè in spogliatoio.
Delicatamente la poggia sopra una panca reggendole la testa, poi si riabbassa alla sua altezza e le accarezza con tocco leggero il viso pallido con il fine di risvegliarla.
"Ei.." Le sussurra.
"Sei proprio carina quando dormi lo sai?" Sorride leggermente soffermandosi ad osservare quel viso apparentemente angelico nel mentre le porta una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio, ma quando finalmente la ragazza comincia a fornire segni di vita, a Pablo gli si illuminano gli occhi.
"Che ci faccio qui?" Chiede confusa guardandosi intorno con gli occhi socchiusi.
"Sei svenuta" Non appena Aurora sente la voce di Pablo si sente svenire nuovamente ed i suoi occhi stavolta sono tutt'altro che socchiusi.
"Oh.." Si alza di scatto e si tocca nervosamente i capelli come forma d'ansia.
"Scusami, mi capita spesso" Afferma imbarazzata torturandosi le mani curate.
"Ei tranquilla, è tutto ok, ti fa ancora male la testa?" Le chiede con un tono di voce dolce e pacato, non tipico da lui.
"Un po'"
"Rimediamo" A dirla tutta è un po' incerto se compiere o no il gesto a cui ha pensato, ma come si suol dire: cogli l'attimo, quindi, a questo punto, Pablo le poggia una mano dietro la testa e le stampa un dolce bacio sulla fronte.
"Un po' meglio?" Chiede ad un'Aurora stupita a cui sta per venire un attacco cardiaco e lei annuisce con il capo dopo aver ingioiato la saliva che sembrava un mattone di ferro dentro la sua labile gola.
"Torniamo?" Le chiede e lei annuisce ancora una volta. E se le avessero detto fin da subito ciò che sarebbe successo questa mattina di certo non ci avrebbe pensato due volte ad accettare la proposta dell'amica.

 Più Di Un Sorriso|| Pablo GaviWo Geschichten leben. Entdecke jetzt