CAPITOLO 7

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Ritornai alla capanna intristita e preoccupata per Neteyam.

Entro e vedo che ci sono tutti i miei fratelli ad aspettarmi.

"Si può sapere che cosa ti salta in mente? Non solo rischiavamo di non ritrovare più Zukye e Twai, potevamo perdere pure te!" mi sgrida Tya infuriata.

"Scusa mamma, ma non ho bisogno della predica adesso" sbuffo alzando gli occhi al cielo.

Io sono molto protettiva verso i miei fratelli essendo la maggiore, ma Tya, pur più piccola, ha sempre avuto un istinto materno con noi.

"Neteyam era andato a cercarti?" chiede tutt'un tratto Nayu.

"Si, ma è tutto apposto, abbiamo trovato anche lui. Dove sono Twai e Zukye?" chiedo io cambiando argomento.

"Dormono" risponde Tya.

"Voi non riposate? Vi siete stancati oggi" dico notando la stanchezza di loro due.

"Ti stavamo aspettando-" dice Tya con le braccia consorte.

"Io devo andare" interrompe Nayu prima di uscire dalla capanna.

"Ma dove va?" chiedo io incuriosita.

"Non lo so, quel ragazzo è un mistero. Io vado a dormire" risponde mia sorella, prima di mettersi a letto.

"Giusto, sogni d'oro" rispondo ironicamente.

Io non avevo sonno, ne tanto meno voglia di riposare.

Si faceva sempre più sera, e io ero sempre più preoccupata per Neteyam.

——————
NETEYAM'S POV
Amavo stare da solo, in quel periodo.

Le piccole onde delicate del mare la sera mi accarezzavano la pelle.

E mi facevano stare bene, anche se poco.

Di solito aspettavo che tutti andassero a dormire, così che non potessi avere interruzioni nella mia quiete.

La luna era ormai alta nel cielo, e risplendeva il paesaggio.

A differenza del sole, era fredda, ma limpida, chiara.

E mi faceva venire nostalgia di casa, quando per dormire la guardavo da piccolo.

Ma adesso, troppi sono i pensieri per farmi addormentare.

Mi sentivo così oppresso dalle troppe responsabilità, aspettative.

Essere il fratello maggiore mi stancava, anche se penso non potrei essere stato altro al di fuori di questo.

Sono protettivo con i miei fratelli, e non ce la farei a non proteggerli per più di un nano secondo da qualsiasi cosa maligna che li attacchi.

Sono le persone più importanti che ho, così come i miei genitori.

La mia casa.

La mia famiglia.

Ma le troppe aspettative da parte loro mi stavano mangiando.

E per una volta volevo solo essere libero, da qualsiasi cosa.

Provare la sensazione di buttarmi per la prima volta senza venir giudicato.

Senza avere la responsabilità addosso di aver compiuto qualcosa.

Volevo solo essere me stesso, senza averne il peso sulla coscienza.

Senza badare alle azioni dei miei fratelli e prendermene la colpa.

Ma in realtà, volevo solo essere capito.

E andarmene da quel luogo, che non sembrava fare per me.

E mentre pensavo, l'acqua continuava ad accarezzarmi dolcemente.

——————
ATSENA'S POV
Mi avvicinai al mare.

L'acqua era fredda, quasi di ghiaccio.

Vidi in lontananza una figura a me fon troppo familiare.

Così mi feci coraggio, e andai a parlargli.

Non sapevo che cosa dirgli in realtà, ma volevo solo assicurarmi che stesse bene.

Mi misi accanto a lui senza dire una parola.

E lui mi guardò subito, per poi osservare la luna.

"È bella luna" sussurra.

"Si, è proprio bella" dico io in tutta sincerità.

"Mi stavi cercando?" mi chiede dopo un minuto di silenzio.

"Non proprio, ma volevo stare un po' con te" gli dico.

Lui arrossisce, ma non di imbarazzo, ma di serenità.

Forse la prima volta che la provava dopo tempo.

"Ho solo bisogno di ritornare a casa" mi dice d'un tratto sottovoce.

"Anche io" dico.

Improvvisamente le nostre mani si incontrano, e si uniscono pian piano.

"Sai, ho solo bisogno di non avere tutte quelle responsabilità addosso" continua, con la voce spezzata tra un respiro e l'altro.

"Di essere veramente io per una volta, e non il soldatino perfetto" dice guardando il mare.

Io lo guardo.

Ha un viso perfetto, è perfetto.

Le nostre mani sono unite, mentre sono appoggiate sulla sabbia.

Vengono bagnate in modo delicato dal mare, che ondeggia alla luce della luna.

"Ho bisogno di essere me stessa anche io" dico, distogliendo lo sguardo da Neteyam e guardando il mare.

Sento il suo sguardo su di me.

"E ho tanta voglia di ritornare a casa" continuo.

Poi lo sguardo ritorna su di lui.

"Sono contenta che tu mi capisca" gli dico, quasi sorridendo.

"Anche io, sono felice di averti incontrato" mi fa, guardandomi intensamente.

Rimaniamo così per altri due minuti.

Io ero veramente distrutta, così decisi che forse era meglio andare a dormire.

Anche se, avrei preferito rimanere lì, con lui, ancora per sempre.

Mi alzo di scatto.

Ma improvvisamente, mi sento un braccio che mi afferra da dietro e mi abbraccia all'altezza delle spalle, tenendomi salda a se.

"Rimani qui..ancora per un po' »

𝐈'𝐋𝐋 𝐏𝐑𝐎𝐓𝐄𝐂𝐓 𝐘𝐎𝐔 // Neteyam SullyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora