CAPITOLO 25 - L'ATTACCO PT.2

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Intanto, Kiri, Rotxo e Ao'nung sono risaliti in superficie, ma la N'Vi viene presa da uno scagnozzo di Quaritch, che la acchiappa attraverso il suo Ikran.

"Avanti dolcezza" dice l'uomo, prendendola dalle braccia per legarla alla ringhiera della nave.

"Non chiamarmi dolcezza, pervertito" gli grida lei, nervosa per essere stata presa.

Nel mare, Tuk avvista Kiri, e costringerà tutti ad andare a liberarla.

"I Sully restano uniti!" grida la piccolina, continuando a nuotare verso la nave.

Tya e Tsireya la guardano scettiche, concordando sul fatto che si sarebbero sicuramente cacciate nei guai.

Infatti, una volta aver raggiunto Kiri, le raggiunge Quaritch, vedendoli star liberando la Na'Vi.

Lancia quindi, Tsireya, Tya, Zukye e Twai in acqua, lasciando solo le due sorelle Sully  sulla nave.

Nel frattempo, sulla nave i ragazzi si separano, poiché Atsena, seppur con diverse suppliche da parte di Neteyam di non farlo, decide di esplorare la nave.

La Na'Vi non ha paura, di ciò che potrà succederle, voleva solo sapere la verità sui suoi genitori.

Voleva solo rassicurare una volta per tutte i suoi fratelli, una volta per tutte voleva mettersi in pace il suo cuore.

Ma a sua enorme sorpresa, in quella nave nemica, in una piccola area remota all'interno, troverà proprio due sagome, a lei le più familiari.

Erano davvero vivi i suoi genitori? O stava sognando?

Iniziò a pensare tra se e se.

"Mamma! Papà!" li chiamò avvicinandosi a loro, e i due, sembravano non credere ai loro occhi, proprio come la figlia.

Erano seduti su delle sedie da laboratorio, legati con delle fasce, le stesse con cui hanno legato Atsena, e delle luci, puntate completamente su di loro.

Erano rimasti proprio come li aveva lasciati lei, circa due mesi prima.

La Na'Vi non sapeva cosa dire, ma tra i tanti dubbi, ci mise un attimo a cercare di liberarli.

"Figlia mia!- Chi ti ha segnato ad usarlo?" esclama dolcemente la madre, notando però cosa Atsena aveva in mano.

"Beh, secondo te? Mi siete mancati!" risponde la figlia, lanciando un'occhiata complice al padre.

Avevano tutti e tre le lacrime agli occhi, ma la troppa adrenalina dovuta all'attacco, mise da parte le risposte alle domande, che dopo tutto quello successo in questi due mesi, erano anche fin troppe.

Appena riuscì a liberarli, i tre si abbracciarono calorosamente, questa volta per davvero.

Ma Atsena si chiedeva ripetutamente in quegli attimi, come ha fatto a vederli all'albero delle anime? In che senso i due erano vivi?

Ma la Na'Vi non aveva tempo, non aveva voglia, voleva solo riavere di nuovo i suoi genitori lì, vicino a lei, come prima.

"Atsena, non c'è tempo per parlare, ma ricordati figlia mia, che qualunque qualcosa dovesse succedere, la nonna, è al villaggio, e sta curando i feriti" le suggerì suo padre, affrettandosi ad uscire di soppiatto dalla nave.

La nonna di Atsena, nonché l'unica persona nella sua famiglia da cui aveva ereditato gli occhi, era la Tsa'hìk di Guryaka, e riusciva a far guarire miracolosamente ogni persona che curava.

La Na'Vi lo tenne a mente quel consiglio, non sapeva bene il perché, ma sapeva che le sarebbe stato utile.

Affrettò i genitori ad uscire di soppiatto ad una delle tante uscite della nave, e i due si accorsero a raggiungere degli Ilu.

Non erano armati, non avevano nulla, non potevano combattere.

Ma in qualche modo, volevano rendersi utili, così decisero di raggiungere Tonowari, e la banda dei Metkayina.

Nel mentre, i ragazzi continuavano ad incamminarsi per cercare Spider sulla nave, e trovarono il ragazzo proprio in compagnia di altri scagnozzi del padre.

Non ci misero molto ad avvisarlo, e senza pensarci due volte, l'umano si aggregò ai tre amici, iniziando ad annientare alcuni dell'esercito.

"Grazie ragazzi" li ringrazia il ragazzo, prima di ricevere una sgradevole sorpresa.

Infatti, un soldato li stava sparando con una pistola, ma grazie ai loro riflessi, riuscirono a schivarli e a nascondersi, ribattendo.

Neteyam prende subito le difese di tutti e quattro, iniziando a sparare potentemente addosso all'uomo.

Atsena, nel frattempo, riesce a liberare Kiri e Tuk, incontrandole per caso cercando di raggiungere gli altri ragazzi.

Nota subito delle mancanze, i suoi fratelli e Tsireya, infatti non esita nel chiedere alle due sorelle.

"Quaritch le ha spinte in acqua" spiega Kiri, ancora mezza affannata per cercare di riuscire a liberarsi dalla presa della fascia, che le stringeva i polsi.

"Dannazione" esclamò Atsena, con la paura che fosse successo qualcosa agli altri.

In fretta però, raggiunsero gli altri ragazzi, ancora ribattendo i continui spari del soldato.

"Ciao ragazzi, vi serve una mano?" chiede la Na'Vi dagli occhi viola facendoli sobbalzare.

"Cercate di non farvi del male- Tuk, anche tu qui" esclama Neteyam, sapendo che probabilmente gli stava spettando una solita ramanzina del padre.

Atsena nota subito come Lo'ak spari male, così gli chiede di porgerle la sua pistola, e lui accetta, ormai stanco.

Infatti, la Na'Vi centra subito il soldato, mandandolo KO.

Un altro però fa il suo ingresso, e non esita a sparare a macchinetta una serie di pallottole.

Neteyam e Atsena, decidono quindi di mandare via gli altri, e di rimanere da soli loro due per distruggere l'altro soldato.

Gli altri cinque, riescono a sgattaiolare subito via acqua, e i due li raggiungeranno poco dopo.

Infatti si buttano velocemente anche loro in mare.

"È stato, fantastico!" esclama Atsena, dando a tutti dei batti cinque.

Neteyam però, sembrava affaticarsi anche solo per galleggiare.

"Skxawng... Mi h-hanno sparato.." sussurra lieve il Na'Vi, cercando aiuto.

E ovviamente, la prima ad accorgersene è Atsena, che a quelle parole sente il cuore rompersi in mille pezzi.

𝐈'𝐋𝐋 𝐏𝐑𝐎𝐓𝐄𝐂𝐓 𝐘𝐎𝐔 // Neteyam SullyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora