CAPITOLO 27 - L'ATTACCO PT.4

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⚠️ ATTENZIONE, SONO PRESENTI RIFERIMENTI AL SANGUE, SE SIETE SENSIBILI SALTATE LA RISPETTIVA PARTE⚠️

Il sangue di Neteyam sgorgava denso e caldo, a maggiori quantità.

E la sua ferita era profonda, ampia sul suo fianco destro, e riusciva a farlo soffrire di gran lunga.

Quella pallottola, gli stava lentamente prosciugando le energie, la vita stessa.

Il corpo del Na'Vi si stava sempre facendo più freddo, e meno vivo.

I suoi occhi erano ormai cupi, colmi di un vuoto, che sembrava niente e nessuno potesse più da colmare.

Atsena era là, vigile, mentre gli teneva la mano e premeva sul colpo preso.

Piangeva, di lacrime salate, che poteva sentirne il peso ad ogni goccia che versava.

Voleva salvarlo, doveva salvarlo, se no non avrebbe salvato neanche se stessa.

Se Neteyam non ce la potesse fare, il cuore di Atsena se ne andrà via con lui.

E non poteva sopportarlo.

"Eccomi, allora.." iniziò a dire la nonna di lei, raggiungendo i due nella capanna con diverse attrezzature.

Fiori, acqua salata, ciotole, pinze, erbe e tante, ma tante garze, sembravano le uniche cose che potessero riuscire a salvare la vita di Neteyam.

Atsena tirò un bel sospiro, tra le lacrime ancora sgorganti.

Le sue mani si erano impregnate del sangue caldo e fluido del Na'Vi.

E odiava vederlo così, impotente sotto ogni punto di vista.

"Adesso potrà fare un po' male" dice Say'hul, prima di prendere le pinze e scavare delicatamente nella ferita di Neteyam.

Lui era ormai indifferente a tutto, per  il troppo dolore, ma poteva sentire quelle piccole pinze cercare dentro la sua carne.

Gli faceva male, così respirava affannosamente, venendo interrotto a volte da attacchi lancinanti.

In quel momento voleva urlare, non riusciva a rimanere inutile neanche quando era in punto di morte.

Ma non poteva, non aveva le forze.

"Ci sono io, non ti preoccupare, ci sono io" continuava a ripetergli Atsena, vedendolo sofferente.

Gli accarezzava piano la nuca, con le mani ancora inzuppate del suo sangue, ma non le interessava, e neanche a Neteyam.

Tutti e due, volevano esserci l'uno per l'altro, e vedersi sofferenti reciprocamente gli faceva ancora più male.

Neteyam odiava vederla così preoccupata, vederla stanca, esausta, ma soprattutto, odiava vederla così a causa sua.

Perché lui credeva fosse sua, la colpa di tutto.

Se fosse stato più veloce, più scaltro, avrebbe sicuramente schivato il colpo.

Invece, aveva causato dolore a tutti, soprattutto ad Atsena.

La Na'Vi nel mentre, odiava vederlo in quello stato, vederlo pian piano prosciugarsi.

Non riconosceva più i suoi occhi, quelli giallastri di una volta.

Voleva solo salvarlo.

Ma al contempo, si dava la colpa di tutto.

Perché se non avesse deciso lei di rimanere loro due sulla nave, al posto di scappare insieme agli altri, o rimanere anche da sola a sconfiggere i soldati, non sarebbe successo nulla.

Non avrebbero sparato a Neteyam, non l'avrebbe visto indifeso.

Le sue mani, non si sarebbero ricoperte del suo sangue.

"Trovato" dice la nonna improvvisamente, estraendo un enorme bossolo dal fianco di Neteyam.

Atsena non esita nel sorridere a quella vista, felice di aver finalmente dato fine alle sofferenze del Na'Vi.

"Okay, è tutto finito, è tutto finito" lo rassicura, ancora accarezzandogli la testa, mentre lui accenna un mezzo sorriso dolorante.

Intanto, su Metkayina la guerra non era ancora finita.

Seppur tutti ansiosi per il destino incerto di Neteyam, continuarono a lottare.

Neytiri, in primis, era ancora più arrabbiata e più assetata di sangue di prima, dopo aver visto ciò che avevano fatto al figlio maggiore.

Voleva solo vedere tutti quei soldati morire, Quaritch affondare.

E così cercò di fare.

Iniziò a decimare pian piano tutto l'esercito rimasto sulla nave, scoccando frecce su frecce.

La sua ira la possedeva.

E Jake, iniziò anche lui ad azzerare il numero dei soldati, schivando, di tanto in tanto, colpi da parte di essi e di Quaritch.

I due continuarono a lottare, fino a completare le uccisioni dei soldati.

Fino a quando, Quaritch acchiappò con forza Kiri, sfiorandola con un coltello affilato alla gola.

Jake era preoccupato, non poteva rischiare di poter perdere un'altra dei suoi figli.

"Caporale, ho ucciso uno dei tuoi figli, non mi costa nulla farne fuori un altro" lo minaccia Quaritch.

Lo'ak e Spider, intanto, rimasero nascosti dai soldati, ma quest'ultimo venne preso proprio da Neytiri.

La Na'Vi non ci mise nulla, a puntare un coltello affilato proprio sulla gola di Spider, minacciando Quaritch di ucciderlo.

"Pensi mi importi di un ragazzino, non è mio figlio, non siamo neanche della stessa specie" commenta il colonnello indifferente.

"Non farle del male, per favore" supplica Spider il padre, pregando lui di non toccare Kiri.

"Ti prego mamma, non ucciderlo" ribatte proprio quest'ultimo, riferendosi a Neytiri.

"Un figlio, per un figlio" dice allora la Na'Vi, facendo finta di tagliare la gola al ragazzo.

Quaritch fece lo stessa identico gesto, perché seppur per lui Spider non contava nulla, volle salvargli la vita.

Tutti e due lasciarono poi andare i rispettivi ragazzi, e insieme a Neytiri, abbandonarono la nave.

Perché alla fine, quella guerra, era solo per due persone.

ANGOLO AUTRICE ༄
Ciao 🫶🏻, scusate se non ho pubblicato ieri ma non ho avuto modo, perciò eccovi un nuovo capitolo!
Volevo solo avvisarvi del fatto che in questa storia, Neteyam viene sparato al fianco, poiché se lo avessi fatto sparare al petto non sarebbe durato manco mezzo minuto (proprio come nel film 😄).
E niente, spero vi piaccia e buona lettura 🫶🏻

𝐈'𝐋𝐋 𝐏𝐑𝐎𝐓𝐄𝐂𝐓 𝐘𝐎𝐔 // Neteyam SullyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora