20- epilogo

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Harry scese le scale di corsa, alla ricerca di Louis. Si avvicinò al divano dove immaginava avrebbe trovato il liscio, ma, una volta lì, notò che lui non c'era.

Andò in cucina a cercarlo, ma lui non era nemmeno lì. Provò nel bagno del primo piano, ma continuava a non riuscire a trovarlo.

Risalì le scale e lo cercò anche nel secondo bagno, ma, di nuovo, lui non era lì.

Aveva appena chiuso la porta del bagno del piano di sopra, e stava per perdere le speranze, quando sentì il rumore di qualcuno che russare provenire dalla stanza di Chase e Louis.

Corrucciò le sopracciglia quando riconobbe il rumore. Aveva dormito per più di un anno insieme a Louis quando erano insieme, ormai sapeva come russava e sapeva riconoscere il suo russare, e quello era Louis.

Così, cautamente, aprì la porta della camera di pochi centimetri. Portò lo sguardo all'interno di essa e riuscì a distinguere il corpo dormiente che era sdraiato sul materasso come il corpo di Louis.

Era stranamente da solo in quel letto matrimoniale. Così aprì la porta completamente ed entrò nella stanza, avvicinandosi al letto e sedendocisi sopra "Louis" lo chiamò, scuotendo il suo corpo, cercando di svegliarlo.

"Eh?" Chiese Louis, gli occhi chiusi e il viso sepolto nel cuscino.

"Che ci fai qui?"

"Il letto è più comodo del divano"

"Questo è certo, ma Chase? Dove sta?"

Louis sospirò e si alzò usando le braccia. Allungò una mano verso il comodino, prese un foglio e lo passò ad Harry, gli occhi ancora chiusi, ritornando nella sua posizione iniziale.

Harry prese il pezzo di foglio, un cipiglio confuso sul volto, ed iniziò a leggere cosa era scritto sul pezzo di carta.

A quanto pare era una lettera lasciata da Chase nella quale diceva che se n'era andato perché non gli andava di continuare a stare con Louis. Gli aveva detto che lui e gli altri potevano restare nella villa a patto che non rompessero niente, poi Louis doveva restituire le chiavi della villa ai genitori di Chase. La lettera finiva con Chase che diceva a Louis che non lo voleva più vedere.

Harry abbassò il foglio e guardò Louis dall'alto "quindi ora siamo solo noi quattro?"

Louis aprì gli occhi ed annuì, girandosi verso Harry, mettendosi a pancia in su. "Che ci fai qui, comunque?"

"Volevo parlarti" rispose il minore, sedendosi meglio sul letto.

"Riguardo cosa?"

"Noi" Esclamò ovvio "te e Chase vi siete appena lasciati, te mi hai baciato e poi mi hai detto che mi ami ancora, non credi dovremmo parlare?" Continuò "ho già fatto una cazzata anni fa perché non abbiamo parlato, non voglio rifare lo stesso errore"

"Parla allora" disse Louis, mettendosi in una posizione seduta, poggiando le mani sui fianchi del minore.

Harry abbassò lo sguardo verso le sue mani, riportandolo subito dopo sul maggiore "mi dispiace" disse "So che l'ho detto già venticinque volte, ma sono veramente fottutamente dispiaciuto per quello che ho fatto"

"Anche io ho sbagliato, abbiamo sbagliato entrambi. Te hai fatto quello che hai fatto, io ho detto quello che ho detto"

"Si, ma dovevo fidarmi di te e non credere a Darren, dovevo chiederti se quello che lui aveva detto fosse vero o no, e non dovevo andare con quel ragazzo per avere una stupida vendetta"

Louis sorrise, facendo scorrere i palmi delle mani su e giù sul bacino di Harry "ho sperato di sentire queste frasi per molto tempo" confessò a bassa voce.

A Christmas With My Ex || LarryWhere stories live. Discover now