Capitolo 9

8 2 0
                                    

Erano le 6 del mattino ed io ero appena scesa dall'autobus che mi riportava a casa. Avevamo lavorato tutta la notte alla presentazione ed avremmo continuato ancora per tutte e due le settimane che ci separavano dalla partenza. Il capo ne era assolutamente ossessionato.

Camminavo a fatica, lottando contro la stanchezza ed il freddo pungente solito di metà febbraio.

Non appena girai l'angolo di casa vidi un ragazzo dall'aspetto familiare che armeggiava con la cassetta della posta.

Oh cazzo. Luca.

Non riuscii a muovermi abbastanza in fretta da riuscire ad evitarlo, allora decisi di affrontarlo.

Si girò, mi sorrise.

- Buongiorno piccola, in giro a quest'ora?- chiese con aria interrogatoria.

- Buongiorno.- risposi fredda e distaccata. - Si, nottata piena a lavoro, non vedo l'ora di buttarmi a letto a dormire tutto il giorno.- risposi sarcastica. O forse no.

- Bhe peccato. Si prospetta una bella giornata.- lui era totalmente tranquillo, come se non fosse mai successo nulla tra di noi. Incredibile.

- Non credi dovremmo parlare di quello che è successo?- chiesi indispettita.

- Perchè cosa è successo? - chiese realmente incuriosito.

- Tra noi..- chiarii.

- Oh quello..Quello che è successo è successo, la vita va avanti, ragazzina.- sentenziò.

Ragazzina? Che grandissimo stronzo.

-Bene, ti auguro una buona giornata, stronzo! - ribattei e senza dargli modo di rispondere girai i tacchi e mi rintanai nel mio palazzo.

Quello stronzo mi aveva usata per una scopata e via. Non si ricordava nemmeno di me. Di quella sera. Bene, ti ringrazio vicino per avermi dato una buona ragione per non fidarmi degli uomini.

Passai la giornata sdraiata sul letto a vedere una serie tv su Netflix, addormentandomi di tanto in tanto. Devo dire che questa giornata di pieno relax ci voleva proprio.

Verso le sette di sera cominciai a prepararmi dato che dopo un'ora avrei avuto appuntamento con Sara. Nel vestirmi ripensai alle parole di quel bastardo che rinnegava totalmente la notte passata insieme. Quasi come volessi prendermi una rivincita tirai fuori dall'armadio un vestito senza spalline, lungo abbastanza da coprirmi il sedere ma non le gambe. Era davvero un vestito minuscolo. Ma ormai era deciso. Optai per una paio di calze velate e décolleté nere lucide. Era la mia serata.

Appena entrai in macchina la faccia della mia amica mi suggerì che avevo fatto centro.

-Tesoro, cosa ti è successo? Sei una gran figa! Non che di solito non lo sia..ma stasera. Cavoli! - fischiò.

-Sai cosa? Ho deciso di cambiare! Ora basta. Sono single, ho 25 anni, sono fica. Voglio divertirmi. Andiamo! - dissi decisa ormai che quella serata non mi sarei risparmiata in nulla.

Sara mi portò al locale dove eravamo già state un paio di sere prima. Mi ritornò in mente che lì avevo incontrato Luca, ma quella sera sembrava non interessarmi. Ci avevo messo una pietra sopra. Era successo tutto così velocemente che non valeva nemmeno la pensa starci a pensare un secondo di più.

Entrammo e Sara mi condusse ad un tavolino in una zona privè, dove ci stavano aspettando alcuni suoi amici.

-Eccociii!! - urlò la mia amica buttandosi su un divanetto e trascinandomi con lei. -Lei è Veronica. Ed è single! - fece l'occhiolino ad un suo amico che si era seduto accanto a me.

E se prendessimo un caffè?Where stories live. Discover now