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Li vuole entrambi 

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Li vuole entrambi 

Barcellona, Spagna,
Maggio 2022

🏎️

Quando cercavo di spiegare che lavorando in Formula Uno, il tempo volasse, lo intendevo per davvero; eravamo a fine maggio e la trasferta oltreoceano era volata, più velocemente del viaggio in aereo per tornare in Europa.

Il Gran Premio di Miami non era stato dei migliori ma neanche il peggiore, le Ferrari erano partite con Charles primo e Carlos secondo, ma già dopo qualche giro Verstappen aveva superato il numero 55. Norris ebbe un incidente e nel mentre Max superò anche il monegasco, diventando primo e rimanendoci fino a fine gara. Nel podio ci fu una doppietta Ferrari ma non era abbastanza per il team. 

Con il morale non altissimo, tornammo verso l'Europa per la gara di Spagna, ma nelle due settimane successive non vidi Charles, non avrei voluto chiedere dei giorni di permesso in più e stare con lui mi avrebbe obbligata a volerli ottenere.

Il moro tornò dalla sua famiglia per stare con suo fratello Arthur, che per via delle gare di entrambi non avevano mai un momento per stare insieme. Le settimane tra lavoro a Maranello, Vittoria e un incontro per i corridoi con Mattia Binotto, passarono.
Si era instaurata una certa quiete e sembrava che nulla potesse infrangerla, non era noioso, ma tutti sembravano così concentrati sul migliorare le prestazioni di gara, che la scuderia sembrava non dormire mai.

La sera dell’incontro con il Team Principal, mi toccava il turno di chiusura e quando ormai avevo iniziato ad attraversare i corridoi per uscire dallo stabilimento, mi fermò, come se mi stesse proprio cercando per parlarmi.

Mi condusse per una di quelle corsie che ormai avevo imparato a conoscere, ci trovammo nello studio dove per la prima volta l’avevo conosciuto. Guardando il mio accompagnatore mi accorsi di non riuscire a decifrare la sua espressione. Se possibile ancora più seria del solito.

«Abigail, non volevo tenderti questo agguato, ma ne ho parlato con Charles qualche ora fa e ho chiesto che potessi essere io a parlartene» Prese posto e mi fece accomodare come il primo giorno «Questa non sarebbe la prassi, ma nei tuoi confronti e quelli di Leclerc provo molto rispetto, perciò ho deciso di procedere in questo modo.» Alzò le maniche della camicia oltre i gomiti.

«Generalmente, le relazioni tra colleghi non sono ben accette, passami questo termine. Quello che chiedo è massima serietà e soprattutto professionalità da parte vostra, almeno quando siete a lavoro, quello che succede fuori da qui non è affar mio e nemmeno della Ferrari.» Concluse aspettando una mia minima reazione scatenata dal discorso. 

Mi fissò severamente e mi mancarono le parole per un attimo, però poi soppesai la mia risposta e lo rassicurai sulla maturità mia e di Charles, che non avremmo portato questioni personali nell'ambiente lavorativo.

Il Predestinato | Charles Leclerc | Vol. 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora