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Scottati

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Scottati

Silverstone, Inghilterra,
Luglio 2022

🏎

Arrivò anche il momento della settimana del Gran Premio di casa, Silverstone era sempre stato il mio circuito preferito, dove a parer mio accadevano i sorpassi migliori. Forse era proprio questa pista che mi aveva convinta ad amare la Formula Uno in questo modo.

Il giovedì non riuscii a incontrare Charles ma il venerdì mattina pre free practice, decisi che ne avevo abbastanza. Di tutto.

Camminai spedita dalla mia stanza d’hotel alla sua, che avevo trovato grazie a Pierre Gasly, perché il monegasco non si era neanche degnato di avvisarmi, anche solo di essere arrivato.

Bussai forte e con decisione alla porta, ma fu proprio quest’ultima che mi mancò quando Leclerc la spalancò. 

Vederlo era sempre uguale, quasi monotono, il respiro si mozzava, le gambe mi sembravano molli, ma soprattutto mi mancava. Mi era mancato nelle ultime settimane, dove mi era sembrato che non stessimo neanche insieme. 

«Cosa ci fai qui?» Chiese senza incontrare il mio sguardo. Rimasi interdetta per qualche secondo, non avanzando neanche.

«Cosa ci faccio qui? Charles stai scherzando?» Gridai senza trattenermi, che domanda era? Non ci vedevamo da giorni e aveva il coraggio di chiedermelo? 
Ma mi diede ancora più fastidio che non spese una parola, non rispose neanche.

«Spero che tu stia scherzando. Non passiamo del tempo insieme anche se siamo chiaramente fidanzati e tu mi chiedi che cosa ci faccio qui? Mi stai facendo dubitare che tu me l’abbia chiesto davvero! Cosa cazzo sta succedendo? Rispondi!» Mi avvicinai facendolo indietreggiare e oltrepassando l’uscio della camera.

«Non va. Noi non andiamo.» Rispose risoluto, senza aggiungere altro, ma continuava a non guardarmi.

«Non andiamo? Tu non vai, Charles, io do tutto per te, rischio di farmi licenziare per i troppi permessi che prendo, per te. Ma tu no, non rischieresti mai il tuo posto, perché in realtà è l'unica cosa di cui riesci a interessarti. E hai il coraggio di dire che non andiamo?» Cercai questa volta di non gridare, ma il nervosismo aveva iniziato a far tremare la mia voce.

«Non credo di amarti, io… Credo di essere ancora innamorato di Charlotte.» In quel momento credetti di cadere sul pavimento, o almeno, mi sentivo come se qualcuno mi avesse spinta, così forte da farmi schiantare al suolo. 
Quando me l’avrebbe detto se non avessi deciso di mia iniziativa di parlarne? 
Rimasi a pensarci fin troppo, avendo anche paura di sapere se fosse successo qualcosa tra i due. 

«Cosa…» Cercai mentalmente di rialzarmi, rispondere, ma a un tratto non avevo neanche la forza per emettere suoni. Chiusi gli occhi e cercai di calmarmi, ma il tocco della sua mano sulla mia pelle, mi obbligò a spalancarli.

Il Predestinato | Charles Leclerc | Vol. 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora