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Io lo sono, baby

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Io lo sono, baby

Principato di Monaco,
Maggio 2022

🏎️

Il nostro giorno di ritiro a casa di Charles terminò fin troppo in fretta.
Venerdì mi svegliai presto, mi misi seduta tra le coperte profumate che avevamo cambiato la sera prima, quando avevamo giocato con i lenzuoli facendo finta di essere fantasmi. Tra una cuscinata e l'altra, anche una cosa banale come cambiare le federe, con Charles, divenne un ricordo speciale.

Diedi un fugace sguardo al ragazzo addormentato al mio fianco e, facendo il possibile per non disturbare il suo riposo, sgusciai fuori dal letto, tirai silenziosamente fuori i vestiti dalla valigia e mi avviai verso la doccia.

Il venerdì e il sabato andarono benissimo per la Ferrari, ma soprattutto per Charles che fu il più veloce di tutti sia nelle prove libere che le qualifiche, prendendosi così la pole position. Che fece quasi avverare il sogno di vincita del Gran Premio di casa.

La domenica fu più bello, perché camminando per i paddock, riuscì a incontrare la mia amica Kyla, che era riuscita a ottenere il pass solo per il giorno di gara. Pranzammo insieme e le presentai i due piloti della scuderia, andò subito d'accordo con entrambi. Rimase nel box con me e all’inizio della gara le diedi un paio di cuffie per sentire gli scambi da parte del muretto tra Carlos e Charles.

Le due Ferrari partirono prime, ma piovette moltissimo, e furono costrette a dover usare le gomme wet, da bagnato e fare più giri di formazione. 

Le monoposto cominciarono a slittare sull'asfalto, ci fu qualche piccolo incidente e nel momento dell’ultimo pit stop, il muretto fece degli errori di calcolo, dicendo a Charles di rientrare ai box per poi ripensarci troppo tardi, quando ormai il monegasco aveva fatto il suo ingresso e perse troppo tempo, finendo dietro a un Verstappen che non stava facendo una buona gara, ma che lo stesso non riuscì più a superare.

«Cazzo!» Gridai nel momento dell’accaduto, girandomi verso Andrea e chiedendo spiegazioni per questa decisione prematura. Non era ancora il momento di rientrare.

Riuscii a sentire dalle cuffie le imprecazioni del numero 16, che non si era risparmiato i peggiori insulti contro se stesso. Qualunque errore venisse fatto dal muretto Ferrari, il ragazzo se ne prendeva la colpa in pieno, usando parole troppo offensive e insensate, soprattutto se l’errore non l'aveva commesso lui.

Ferrari e Red Bull si alternarono le prime quattro posizioni di classifica, ma al posto che essere sempre Verstappen, vinse Perez. 

Il morale nel paddock non era dei migliori, a fine gara e dopo la premiazione, tutti i miei colleghi sbuffarono e se ne andarono demoralizzati. 

Vedere questa nuova espressione sul volto di Charles, che per errori altrui si era ritrovato in fondo alla classifica, mi fece stare terribilmente male. Ma questo non mi impedì di abbracciare Carlos ed essere felice per la sua seconda posizione e i punti per la classifica costruttori. 

Il Predestinato | Charles Leclerc | Vol. 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora