Il bacio dell'angelo.

60 10 94
                                    

Pov Gabriel

<<Non piangere Hope, vedrai che tornerà.>> cerco di rassicurarla.
Era da quasi un'ora che non smetteva di piangere.
In realtà non so se Damon tornerà o meno, voglio sperare di sì se no sarebbe diventato un demone normale e si sarebbe allontanato da ogni forma di umanità.

<<No, perchè se no sarebbe qui. Lo vedi? No, quindi non tornerà.>> mi urla adosso.
La stringo a me, cercando di rassicurarla ma senza grande successo.
Di solito ci riusciuvo sempre ed era Damon quello che la faceva piangere di più, ma questa volta sembra che niente possa farla smettere di piangere.

<<È meglio se ora ti riposi, va bene tesoro?>>
Lei mi fa cenno di sì e si sdraia stringendo a sé il suo peluche preferito.
Le accarezzo i capelli, cercando di farla calmare almeno un po'.

Stavolta Damon l'ha combinata grossa e non riesco a capirne neanche il motivo.


***

La notte era passata velocemente e ora vi era un nuovo giorno da vivere.
Sono nel soggiorno di Hope e la sto aspettando da... Ho perso il conto, so per certo che ci sta mettendo fin troppo.
Vorrei andare da lei, ma allo stesso tempo voglio lasciarle lo spazio di cui ha bisogno.
Se dovesse volere il mio aiuto mi chiamerebbe senza esitazione.

<<Perchè mia sorella non è ancora scesa?>> mi chiede Ariel.
<<Infatti, non vorrà fare tardi il secondo giorno di scuola. Hopeeee muoviti!>> urla sua madre.

Era sempre in ritardo, ma questa volta era diverso.
Aveva fatto tutta la notte a piangere e non so neanche io come sia riuscito a farla scendere dal letto.
<<Hopeeee! Vuoi scendere, Gabriel sta diventando una mummia per aspettarti.>> grida nuovamente sua madre.

<<Non fa nulla, davvero.>> le dico.
<<Sei gentile, ma non è giusto che tu faccia tardi per colpa di mia figlia che è una ritardataria cronica.>>
Le sorrido e la rassicuro nuovamente che non c'è nessun problema.

<<Dove è Damon?>> mi chiede Justin.
<<Giusto, di solito è qui a dare fastidio a tutti.>> dice Rose.
<<Stava male.>> le rispondo.

Lei sta per parlare, quando vediamo Hope scendere dalle scale.
Indossa una felpa nera, i pantaloni del pigiama e delle Adidas.

<<Dove credi di andare vestita così? Sembri una barbona.>>
<<Mamma, non ti ci mettere anche tu.>>
Nel frattempo vedo i piccoli ridere.
<< Certo che mi ci metto, dopo tutto questo tempo speravo che scendesse da lì Gigi Hadid, non il barbone dell'altra parte della strada. Specificando che non ho nulla contro di lui.>>

Lei non le risponde ed esce di casa, li saluto e sto per uscire anche io quando Rose mi ferma.
<<Che cosa ha?>> mi chiede.
<<Si è soltanto alzata di cattivo umore, vedrai che al ritorno da scuola starà meglio.>>
Lei mi fa cenno di andare.



<<Guido io questa volta.>> le dico e mi faccio dare le chiavi della macchina di Damon.
Lei non protesta e si siede a peso morto sul sedile, così mi metto alla guida per le strade trafficate di New York.
<<Che materie hai oggi?>> le chiedo dopo qualche minuto, anche se le so a memoria.
<<Gabriel non ho voglia di parlare.>>

Avrebbe reagito così anche se me ne fossi andato io? Forse sì, ma Damon sarebbe riuscito a farla ridere a differenza mia.

<<Va bene, allora parlerò io. A prima ora ho letteratura inglese, a seconda storia, a terza...>>
Mi ferma.
<<Non voglio sentire nulla, ok?>>
<<E perchè mai?>> le chiedo.


Gira il volto verso di me e non la riconosco.
Ha le occhiaie, gli occhi gonfi e spenti.
I capelli disordinati ed è più pallida del solito.
<<Smettila Gabriel, per una volta puoi chiuderti la bocca?>>
Mi posteggio davanti alla scuola e mi girò verso di lei.

<<Non ti permetterò di trattarmi così, come se non stessi provando a farti stare meglio, intesi?>> le urlò.
<<Non provarci!>> mi urlà lei.
<<Non posso e lo sai.>> le sussurro.
<<Non mi interessa! Non mi interessa del finto ottimismo, perchè così non riuscirai a farmi stare bene.
Lo capisci?>>

Le asciugo le lacrime, che le erano scese senza che lei se ne accorgesse, intanto lei sposta il volto.
Ora sto per fare una cosa di cui mi pentirò a vita, ma devo farla.
Le prendo il volto e prima che lei possa ritrarsi nuovamente, la bacio.
Ha delle labbre morbide, molto morbide.
Il bacio è dolce e per mia fortuna lei lo ricambia.
La lascio andare dopo qualche secondo e vedo i suoi occhi sbalorditi.

<<Ehm... Pe- perc- perchè?>> balbetta e ciò la rende ancora più bella.
<<Perchè ti ho baciata? Ero stanco di vederti piangere e perchè volevo sapere che sapore hanno le tue labbre.>>
<<E sar-saresti un an-angelo?>>

<<A volte anche gli angeli sbagliano, tanto più quando seguono il cuore.>>
Lei mi sorride e mi accarezza una guancia.
<<Quindi che sapore hanno le mie labbra?>>
Le sorrido a mia volta.
Può essere che lei provi lo stesso per me, anche se pensavo che lo provasse per Damon?

<<Sanno di fragola.>> le sussurrò a un milimetro di distanze da esse.
La vedo diventare rossa.
<<Dobbiamo scendere.>> le ricordo e dopo un po' la vedo ritornare in sé.


Scendiamo dalla macchina e ci dirigiamo nella nostra aula, visto che siamo in ritardo.
<<Gabriel?>>
<<Si?>>
<<Ho un piano per far tornare Damon a casa, anche se non ti piacerà.>>
Bene, sarà un disastro.








Bentornati, spero che il capitolo possa piacervi e scusatemi per il capitolo corto.
Il prossimo capitolo scopriremo del piano di Hope, vi anticipo che è un piano da pazzi.
Che cosa pensate di Gabriel e Hope?
Del loro bacio?
E soprattutto, avete idee su cosa ha in mente di fare Hope?
Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti.
Kiss kiss!💋💋

Angeli e DemoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora