VI

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Lauro aveva compreso il motivo per cui Ofelia lo aveva lasciato solo con i suoi pensieri, non lo condivideva, ma aveva capito il senso. Per l'ennesima volta, lei stava mettendo il bene di Lauro davanti al suo. Voleva che lui riflettesse seriamente su cosa era successo, su quello che era capitato ad entrambi, per prendere consapevolezza, ma soprattutto per metabolizzare i fatti. Erano sempre stati l'uno l'opposto dell'altra: lui impulsivo, lei riflessiva. E queste loro caratteristiche erano sempre state una combo perfetta per essere una squadra invincibile. Sia sul piano lavorativo, che nella vita in generale. Avevano sempre avuto una sintonia da fare invidia al mondo intero. Erano una coppia a prova di bomba, nessuno osava mai sfidarli, e se qualcuno aveva provato a farlo era stato facilmente sconfitto. Loro due insieme non perdevano mai. Si completavano in tutto. E se solo l'avessero capito qualche anno prima, avrebbero potuto affrontare la vita in modo differente. Con quella felicità di cui entrambi erano perennemente alla ricerca. Non che non fossero mai stati felici, a entrambi bastava la vicinanza dell'altro per stare bene. Ma la verità era che si amavano da tempo e lo nascondevano soprattutto a loro stessi, facendosi del male.

Quando Ofelia aveva lasciato il ristorante, Lauro aveva pagato il conto ed era uscito per schiarirsi le idee e farsi due passi - dopotutto aveva lasciato la limousine a lei. Non voleva che girasse da sola per la città a quell'ora. Il gesto che aveva fatto nel ridarle le mutandine era stato principalmente provocatorio. Non l'avrebbe mai fatta tornare in hotel senza alcuna supervisione. Per quanto lei fosse perfettamente in grado di cavarsela da sola, Lauro aveva mantenuto quel forte senso di protezione nei suoi confronti, lo stesso di quando erano solo dei ragazzi.

Passeggiando tra le fredde e bianche strade di Londra, Lauro, che era immerso in un mare di ricordi, venne sorpreso da una voce estremamente familiare. La stessa dell'uomo che poco prima aveva cacciato dal suo tavolo. Tirò un respiro pesante, che gli fuoriuscì dalle labbra sotto forma di condensa per le temperature bassissime di quella sera. La sua idea era quella di tornare in hotel a piedi, dopo aver acquistato della pizza e un mazzo di fiori per Ofelia. E tutto questo entro lo scoccare della mezzanotte, quando sarebbe stato il suo compleanno. Voleva ignorarlo con tutto se stesso, ma non poté farlo.

«De Claris! Tutto solo? La mia Ofelia non ti ha creduto, vero?»

A quella domanda Lauro si irrigidì, prima di voltarsi e trovarsi la figura di Luigi che lo guardava con un sorrisetto compiaciuto e una sigaretta tra le labbra. Non l'aveva mai tollerato, ma dopo quello che aveva fatto ad Ofelia e dopo aver sentito il suo nome e la parola "mia" nella stessa frase detta da lui, il sangue iniziò a ribollirgli nel corpo. Aveva mantenuto una calma disarmante al ristorante, ma ora sentiva di star perdendo anche quel briciolo di lucidità che gli era rimasto.

«La MIA Ofelia non solo mi ha creduto, ma sai cos'altro ha fatto?» gli rispose in tono apparentemente tranquillo, avanzando verso di lui a passi decisi e misurati, tenendo ben salde la mani nelle tasche dei suoi pantaloni. Luigi lo osservò con un cipiglio curioso, interessato a sentirgli finire la frase.

«Mi ha ricordato di quanto sia diventato bravo a gestire la mia rabbia. Dieci anni fa ho quasi ucciso un ragazzo solo perché aveva osato toccarla senza il suo consenso. E ancora oggi non mi pento di averlo fatto. Sai cos'è successo dopo, quella sera?» alzò il labbro superiore in un ghigno soddisfatto, mentre si fermava ad un passo da lui.

«Ho regalato alla mia Ofelia il suo primo orgasmo, senza neanche toccarla. E un anno dopo l'ho fatta mia per la prima volta. Vuoi sapere anche l'ultima? Due ore fa, nella limousine che ho noleggiato solo per lei, mentre eravamo in viaggio verso la tua cena del cazzo. Quindi pensa bene a dosare le parole, perché lei non è tua. Non lo è mai stata. Io sono stato il suo primo uomo e sarò anche l'ultimo. Lei è mia!» serrò la mascella, lanciandogli uno sguardo di fuoco. Tuttavia, l'espressione disorientata e sorpresa sul volto di Luigi gli fece provare un incredibile senso di soddisfazione.

Natale sotto il cielo di LondraWhere stories live. Discover now