Epilogo

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Cinque anni dopo

«Bambina, siamo a casa. Dove sei?»

Lauro aveva appena varcato la soglia di casa e con lui c'erano il piccolo Gabriel, di quattro anni, e il piccolo Dominic di tre, i suoi bambini, quelli nati dal matrimonio con Ofelia. Ebbene sì, il grande amore tra i due aveva trionfato alla grande, portando non solo tanta felicità, ma anche due splendidi doni: i loro amati figli.

Dopo essersi ritrovati sotto il cielo di Londra, Lauro e Ofelia non si erano più lasciati. Avevano atteso tredici lunghi anni per trovare il coraggio di dichiararsi e molto meno per convolare a nozze e dare vita ad una famiglia. Si erano sposati pochi mesi dopo la proposta di matrimonio, quando Ofelia era già in dolce attesa del suo primogenito e ad un solo anno da quel "quattromilasettecentoquarantacinque volte sì" si erano felicemente ritrovati in tre, con il loro piccolo Gabriel.

Ofelia aveva fatto i salti di gioia nello scoprire di aspettare un maschio, aveva sempre sperato in una mini fotocopia di suo marito ed era stata accontentata per ben due volte, perché subito dopo il primo parto, era rimasta incinta del secondo, un altro maschietto: Dominic.

Lauro, invece, aveva sempre desiderato una femminuccia, un principessa da amare e coccolare come faceva con sua moglie, ma l'arrivo dei due ometti l'aveva portato ad una consapevolezza maggiore: qualunque fosse stato il sesso dei loro figli lui ne sarebbe stato grato comunque. La gioia che aveva provato nel prendere per la prima volta suo figlio in braccio aveva spazzato via ogni suo desiderio più profondo, perché era diventato padre e non esisteva sensazione migliore di quella.

«Bentornati, amori miei! I miei piccolini stanno bene? Avete trascorso una bella giornata a scuola?»

Raggiante come non mai, con un po' di farina sparsa sul viso e la stanchezza tipica di una super mamma in attesa del suo terzo figlio, Ofelia sbucò all'ingresso di casa, accogliendo i suoi uomini. Alla vista della loro mamma, Gabriel e Dominic lasciarono la presa del loro papà per fiondarsi su di lei e aggrapparsi alle sue gambe.

«Mamma!» esclamò il primogenito, seguito poi dal secondo.

«Oh mammina, quanto ci sei mancata!»

Ofelia ridacchiò di gusto, accarezzando le testoline bionde dei suoi figli. Quella scena si ripeteva ogni giorno da quando entrambi avevano cominciato la scuola. Erano molto legati ad Ofelia, ma d'altronde era risaputo che i figli maschi erano da sempre stati i cocchi delle mamme. Non che tutto questo non accadesse anche con il loro papà, Lauro li andava a prendere ogni pomeriggio all'uscita e loro dedicavano lo stesso trattamento anche a lui.

«Anche voi mi siete mancati tanto. Ma ora perché non andate a lavarvi le manine e posare le vostre cose? Non sentite un buon profumino? La mamma vi ha fatto i biscotti alla cannella. Dai forza, così facciamo merenda tutti insieme.»

«CANNELLA SÌÌÌÌÌÌ!» esultarono all'unisono, prima di sparire nel corridoio dritti verso le loro camerette, mentre lasciavano finalmente il tempo alla mamma e il papà di salutarsi per bene.

«Ciao mammina super pancina, come ti senti oggi? Mi sei mancata da morire.»

Lauro raggiunse sua moglie per stringerla in un affettuoso abbraccio e lasciarle un bacio sulla fronte, prima di inginocchiarsi e salutare allo stesso modo la piccola e rotonda pancia di Ofelia. Anche quella era una tradizione per loro, in tutte e tre le gravidanze di sua moglie, ogni volta che salutava lei, Lauro doveva rendere lo stesso trattamento al suo nascituro.

«Mi sei mancato tanto anche tu. Sto molto meglio, sopratutto oggi che ho sentito la ginecologa. Le nausee mattutine sono improvvisamente sparite per la notizia che mi ha dato.» gli disse con entusiasmo, mentre gli accarezzava i capelli in gesti teneri e delicati.

Natale sotto il cielo di LondraTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon