𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 𝖖𝖚𝖆𝖗𝖆𝖓𝖙𝖆𝖉𝖚𝖊

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PUBBLICATO IL 05-12-22

Corro a per di fiato per i corridoi dell'ospedale cercando la stanza che mi serve.

Quando ho ricevuto quel messaggio venti minuti fa ho creduto di avere un infarto.

Non c'è un attimo di pace.
Ogni volta che abbasso le difese quella schizzata trova il modo di ferirmi.

Ora ha colpito lui e non so davvero cosa fare per fermare tutto questo.

Sento di star impazzendo.

Non riesco a capire di chi si tratti.

È sempre un passo avanti a me, sa tutto di me, di noi.

Conosce i nostri spostandomi, ci segue e ci colpisce alle spalle.

E la cosa mi sta facendo impazzire perché a non sapere nulla di lei mi sento come se avessi le mani legate e questa persona avesse in mano il fascicolo contenente tutte le cose riguardanti la mia vita.

Ed io sono lì impotente a guardarla uccidermi lentamente ferendo le persone a cui più tengo.

Arrivo alla porta della stanza e la spalanco entrando.

Con il cuore in gola mi fermo sullo stipide osservandolo sdraiato sul lettino.

Ha escoriazioni sulle braccia e sul viso e non oso immaginare il resto del corpo come sia ridotto.

Ha una fascia attorno alla testa e il naso rotto è coperto da una garza.

Un occhio è gonfio e violaceo come se avesse ricevuto un pugno e un braccio è piegato sul suo petto bloccato da una fascia.

Punta gli occhi su di me sorridendomi per quel che può.

《Blair》sussurra con voce graffiata per poi tossire leggermente per lo sforzo.

《Mi dispiace》sussurro affranta scuotendo la testa.

Stanno cadendo tutti a causa mia.
Sarò la loro rovina.

•Un ora prima•

《Andiamo sarà divertente》mi scuote per il braccio Megan con voce cantilenante.

《Ho detto di no》Sbuffo stufa.

《Oh ma andiamo che sarà mai?》allarga le braccia esasperata.

《Non andrò da una cazzo di estetista a farmi fare le unghie. Lo sai che il gel le rovina? Le rende deboli》le dico continuando a lucidare i pugnali.

《Ma se non te lo sei mai fatto! Per una volta che vuoi che sia?》Chiede cercando di convincermi.

Questa mattina le è venuta questa brillante idea di andare insieme dall'estetista.

Come se a me andasse di farmi un ora seduta su una cazzo di sedia a farmi toccare le mani da una sconosciuta.

Le torture mi piace infliggerle non riceverle.

《Ti prego!!》supplica ancora cantilenante.

Ok è arrivato il momento di usare l'artiglieria pesante.

《Con axel come sta andando?》

Come una lampadina mal funzionante si accende di botto spalancando gli occhi felice.

《Una meraviglia!》Inizia a camminare per la stanza persa nei meandri del suo cervello contaminato da quella sostanza tossica che è l'amore.

《È così premuroso! Mi è stato vicino per tutto il periodo di convalescenza. Mi accompagna sempre a fisioterapia. Alla fine la cena l'abbiamo fatta. L'altra sera mi ha portato al "golden rose" ti rendi conto. È il mio ristorante preferito》allarga le braccia felice spalancando gli occhi estasiata.

blood queenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora