𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 𝖘𝖊𝖙𝖙𝖆𝖓𝖙𝖆𝖓𝖔𝖛𝖊

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PUBBLICATO IL 27-03-23

Ansimo graffiandogli la schiena mentre prego che il letto non si rompa sotto la forza degli affondi di Theo.

《Cazzo corvina》ansima al mio orecchio facendomi ansimare più forte.

Affonda dentro di me stringendomi la coscia che si porta sul fianco per farsi più spazio.

Veniamo gemendo l'uno in nome dell'altro e lascio ricadere la testa sul cuscino mentre Theo si poggia a peso morto sul mio petto.

Siamo entrambi ancora bagnati dalla doccia fatta e abbiamo bagnato tutto il letto.

I capelli umidi di Theo mi accarezzano il collo prevocandomi un leggero solletico.

Non riusciamo a fermarci un secondo.

Lo abbiamo fatto ovunque.
Sul letto, in doccia, contro la porta, contro il muro, sul tavolo in cucina, sul divano.
Persino in lavanderia subito dopo aver azionato la lavatrice.

Non credevo potesse essere così eccitante farlo su una lavatrice in funzione ma Theo sa il fatto suo.

Sono passati due giorni da quando sono arrivata in Spagna e oggi abbiamo deciso che torniamo a Los Angeles anche se dubito ci riusciamo se continuiamo di questo passo.

Dovevamo lavarci per prepararci ma Theo non ha saputo tenere la mani apposto e siamo finiti per farlo in doccia. Poi, appena finito li, ci siamo spostati sul letto per un secondo round.

《Forse è il caso che ci prepariamo, per davvero questa volta, o non torniamo più a Los Angeles》gli dico accarezzandogli la schiena.

《Cazzo non voglio più tornare. Qui ti posso scopare dove voglio e farti urlare quanto voglio. Lì non posso》nasconde la testa nell'incavo del mio collo e mi stringe a sé.

《E da quando una casa piena di altre persone ti ferma dal fare ciò che vuoi?》ridacchio ricordando quella volta che ci siamo chiusi in cucina e mi ha fatto venire sul tavolo dove mangiamo di solito.

《Si ma è diverso. Ora che ho sperimentato lo scoparti ovunque non posso tornare lì capisci? Il mio cazzo ne soffrirebbe》la sua voce è attutina essendo che ha ancora la faccia premuta nell'incavo del mio collo.

Rido facendo vibrare anche lui essendo che si trova ancora sopra di me.

《Sei troppo melodrammatico》Scuoto la testa divertita.

《Dillo al mio cazzo. Si sta già ammosciando》ribatte sicuro di sé.

《Ma che cazzo dici che sento che si sta gonfiando di nuovo》sento la sua erezione premere sulla mia vagina e mi sta tornando la voglia di fare sesso.

《Beh si trova al calduccio sopra la tua bella figa bagnata che posso farci》alza le spalle.

《Terzo round?》Chiede sollevandosi sui gomiti.

《Non mi sento più le gambe. Dammi tregua Thor》ridacchio provando a spostarlo.

《Solo se impugni il mio martello Jane》alza le sopracciglia in modo allusivo facendomi scoppiare a ridere.

《Sei un caso perso》

《Credevo avessimo appurato che fossi perso di te》ribatte baciandomi il collo.



Dopo il quarto round siamo riusciti a prepararci e prendere le valige portandole sul suo jet.

Abbiamo salutato tutti e ci hanno raccomandato di non fare altri casini.

Ora siamo appena partiti e io sto sbracara sul divanetto a guardare fuori il finestrino mentre Theo si trova nella zona bar a bere qualcosa.

Finisce quello che stava bevendo e dice qualcosa alle hostess che subito vanno via nella cabina di pilotaggio.

blood queenWhere stories live. Discover now