𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 𝖘𝖊𝖙𝖙𝖆𝖓𝖙𝖆

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PUBBLICATO IL 10-02-23

La porta si spalanca e l'agente Garret, lo stronzo che mi ha arrestato, entra sbattendo una cartellina sul tavolo.

《Perché li hai uccisi?》poggia le mani sul ripiano e si piega leggermente in avanti guardandomi con sfida.

Io, seduta sulla sedia ancora ammanettata, lo guardo annoiata sbadigliando.

Mi hanno lasciato tutta la notte in questa sala interrogatori senza mai far entrare nessuno.

Sicuramente dall'altra parte del vetro mi stavano osservando.

Io nel dubbio ho fatto un dito medio alla lastra di vetro nera.

《Dovrai essere più preciso》borbotto annoiata stravaccandomi sulla sedia.

《I tuoi genitori》replica già incazzato.

Lo fisso senza rispondere.

《Avevi delle arme con te quando ti abbiamo arrestato. Due pugnali e una glock 17》mi informa, come se non lo sapessi.

《Sai che ho la licenza》borbotto sbuffando.

Lo so che hanno fatto molte ricerche su di me quindi sanno che ho la licenza per entrambe.

《Ma non sono in sicurezza, non le puoi portare in giro così》risponde incrociando le braccia al petto.

《Devo fare una chiamata. Ho lasciato io mio cane a casa da solo. Sarà preoccupato》gli dico disinteressata dall'altro argomento.

《Sei indagata di omicidio e il tuo pensiero va al tuo stupido cane?》Chiede alterandosi.

《L'unica cosa studipa qui sei tu per non dire altro. Dammi un cazzo di telefono》ribatto stringendo la mascella.

Odio quando insultano Killer.
Ci ho litigato è vero ma a lui manca solo Theo e deve ancora realizzare che non tornerà più.

《Il tuo avvocato sta arrivando》prende la cartellina che aveva gettato sulla scrivania e va verso la porta.

《Avvocato?》chiedo confusa.

Da quando ho un avvocato?

Apre la porta e si fa da parte facendo entrare un uomo, o meglio dire ragazzo, in giacca e cravatta.

Axel!

《Cristo》borbotto voltando lo sguardo dall'altra parte e sbuffando.

Non ci credo!
Che cazzo stanno combinando quegli idioti.

《Gradirei che lasciaste la privacy a me e alla mia cliente》l'accento francese di Axel è ben marcato quando pronuncia la frase.

《I microfoni e le telecamere sono già spente. Avete venti minuti per parlare dopo di che passeremo all'interrogatorio》lo avverte l'agente Garret.

《E a casa quando ci vado?》chiedo curiosa voltandomi di nuovo verso di loro.

《La tua nuova casa sarà la prigione Clark》mi avverte l'agente.

《Uh e quando la vedo?》chiedo mettendosi dritta sulla sedia.

《Signorina Clark la smetta di provocare l'agente per cortesia》mi reguardisce Axel lanciandomi un'occhiata.

《Venti minuti》gli ricorda il poliziotto uscendo e chiudendo la porta.

Accavallo le gambe sul tavolo e mi stravacco sulla sedia.

Axel si avvicina e si siede difronte a me.

《Mi riposo venti minuti svegliami quando entra la papera》chiudo gli occhi sbadigliando di nuovo.

blood queenWhere stories live. Discover now