Cos'è giusto?

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Voce narrante.
Tutto era normale quel giorno.
Un giorno come un'altro, eppure mai nessuno si sarebbe aspettato l'irreparabile.

Nel sapere che da un giorno all'altro la vita può avere una svolta.

Ed era stato il caso di Mary, che si era ritrovata in una verità nascosta.
E che, probabilmente, era una figlia non voluta, una figlia bastarda da un padre ignoto.

Mary era scappata di casa, lasciando una madre disperata, un padre menefreghista, e anche un fratello.

O meglio dire fratellastro, Gabriel, più grande di lei di sette anni, che aveva assistito alla fuga della sorella.

L'aveva vista con gli occhi azzurri colmi di lacrime, e i capelli arruffati più del solito, il viso rosso e la furia in esso che sfogava mettendo le sue cose dentro ad un borsone.

Aveva cercato di fermarla ma ella fu irremovibile.
Varcò la porta e se ne andò per sempre da quella casa.

E per lui non era giusto che ella non sapesse la verità, perché anche se non era figlia di suo padre era comunque sua sorella, e le voleva bene.

E fece un qualcosa, rischiosa, ma era per non vedere sua sorella divorata dall'odio e dal dolore.

Lui sapeva chi era il suo vero padre, ma sua madre gli aveva impedito di dirle la verità.
Grosso sbaglio, ed era tempo di rimediare.

Aveva tra le mani una lettera, con dentro una speranza.

La speranza di essere letta.

Il ragazzo era lì, in mezzo alla strada, che camminava scrutando con i suoi occhi verdi la busta che doveva essere imbucata.

E i suoi piedi lo stavano conducendo automaticamente nell'ufficio postale più vicino.

Tremava nel dover compiere quell'atto ma era necessario, era per sua sorella.

Una volta arrivato all'ufficio, fece un lungo respiro profondo, chiuse per un momento gli occhi e con il timore, che rimbombava nel petto fino a farsi sentire nello stomaco, entrò.

Mary's pov.
È una giornata magnifica qui a Londra, nemmeno una nuvola nonostante ciò siamo ad ottobre.
Ma comunque avrei preferito starmene a dormire, ho fatto le due sta notte.

Perché Hugh mi ha svegliata?

Ma poi da quando lo ascolto sul fattore sveglia?

No, ho deciso me ne ritorno a letto!

Così mi alzo dalla sedia della cucina e mi dirigo in camera mia.

E non mi interessa che Hugh è in casa mia, anzi forse dovrei togliergli le chiavi almeno così non mi rompe i coglioni nei miei giorni liberi.

Arrivo nella mia stanza e mi butto sul letto a peso morto, abbracciando il mio amato cuscino.

Punto lo sguardo verso la parete che ho alla mia destra, dove sopra vi ho molte cose nerd.
Tra cui poster di anime come Attack on titan, oppure di Harry Potter.
E alcuni poster dei film che preferisco, con i miei attori preferiti.

Anche se per me, l'unico che mi ha fatto davvero emozionare con le sue interpretazioni è stato Gary Oldman.

Il mio idolo per eccellenza.

Lo so sembra una cosa strana che una ragazza di diciannove anni, provi ammirazione per un uomo della sua portata.

Ma lui ha fatto la mia infanzia, sono cresciuta con i suoi film.

E mi viene da ridere, perché la prima volta che lo vidi, mi fece paura.

Era nel film Lost in space del millenovecento novantotto, lì interpretava il dottor Smith che a fine film si trasformava in un ragno alieno e per una bambina di sei anni vi assicuro che mi ha fatto fare letteralmente la merda.

Non l'ho mai incontrato, anche se siamo entrambi inglesi.
Ma ovviamente come ogni attore ha una casa chissà dove in America.

Se non fosse per lui non avrei passione in quello che faccio, la recitazione me l'ha trasmessa lui.
Prima di scappare di casa avevo appena finito un corso di recitazione in un teatro.

Avrei dovuto riprendere il settembre dello stesso anno, ma da come potete capire non ho potuto farlo.

Ma per fortuna c'è Hugh che mi dà qualche dritta nel recitare, e gliene sono grata, ma certe volte ho bisogno di riposare anche io.

E oggi è il mio giorno libero, quindi il massimo che voglio fare sarà dormire, mangiare schifezze e guardare una serie e guarda un po' ancora dormire.

"Mary, dai alzati non puoi poltrire a letto in una giornata come questa" mi dice la voce di Hugh.
Ma quando è entrato?

Mah, eppure non ha il passo leggero.

"Sì che posso e lo farò, non ho voglia di uscire, se vuoi fallo tu" dico non smettendo di guardare i miei poster sulla parete.

Lo sento sospirare e, allo stesso tempo, avverto il materasso abbassarsi segno che si è seduto.

"E va bene, resteremo qui" dice rassegnato.

"Non ti obbligo a restare" ribatto.

"Lo so, però se vuoi restare qui a casa almeno avrai compagnia" dice "tanto in città non ho molto da fare, visto che sono qui a Londra da solo".

"Fa come ti pare, Hugh, se vuoi restare puoi farlo, basta che cucini qualcosa, io oggi non ho proprio sbatti" dico schiacciando la testa Ancor di più sul cuscino.

Lo sento ridacchiare, e mi giro a fissarlo.
Che minchia ha da ridere? Non è lui quello che ha fatto tardi per guadagnarsi il pane del giorno dopo!

"Devi esserti proprio uccisa ieri sera per essere ridotta così".

"Da che pulpito, Sherlock" dico ironicamente ruotando gli occhi al cielo.

Egli scuote la testa per poi soffermarsi sui miei poster dove sorride lieve.
"Sai mi chiedo cosa farebbe se lui fosse davvero qui e vedrebbe i tuoi gadget che lo riguardano".

Deglutisco e avvampo di colpo, come mai se me uscito con una cosa del genere?
Stavamo parlando su cosa fare oggi non di Gary, che non stavo minimamente pensando due secondi fa, proprio no.

"Onestamente non lo voglio sapere non vorrei fare figure di merda" dico con noncuranza del mio linguaggio.
"Io penso che sorriderebbe".

"O mi direbbe che sono pazza".

Hugh scoppia a ridere e si avvicina a me portando una mano tra i miei capelli ribelli "non sei pazza, Mary, sei solo una fan sfegatata".

"Si certo, un fan pazza che ritiene il suo idolo come guida, quando quest'ultimo non sa nemmeno che esisto. Hai ragione non sono pazza, sono solo da manicomio!" Esclamo incrociando le braccia.

"Io l'ho incontrato solo un paio di volte, e credimi ti sbagli se pensi che lui ti giudicherebbe male, non è il tipo".

"Sarà, ma non voglio correre questo rischio, ed ora puoi preparare qualcosa da mangiare?" Chiedo cambiando argomento nella speranza che non ci ritorniamo per oggi.

Egli annuisce e si alza, mi lancia una lieve occhiata divertita e poi mi lascia da sola in stanza, dove io mi ristendo a peso morto sul mio letto

Mi è difficile parlare di Gary con una persona che lo ha incontrato un paio di volte.
Devo stare attenta a ciò che dico, no che non mi fido di Hugh lui è straordinario, ma parlare di un attore a un'altro attore ecco...è strano.

Gary non è solo un attore per me, ma da quando ho scoperto che il mio patrigno non era mio padre mi sono rifugiata in lui come se lo fosse.

Ma sono solo una stupida, insomma è solo una mia fantasia e rimarrà tale sigillata nel mio cuore.
Non so nemmeno se è giusto tutto ciò che ho dentro.

Buongiorno gente, scusate il ritardo ma ho avuto tanto da fare, comunque spero che questo capitolo vi piaccia fatemi sapere cosa ne pensate, quali sono le vostre teorie anche se penso che ora si sa di cosa tratterà questa vicenda.

Ma voglio sapere le vostre opinioni noi ci rivedremo presto, spero.
Ciaoo❤️

The path of truthWhere stories live. Discover now