La scelta giusta

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Voce narrante.
"Tu credi che...questo Gabriel sia affidabile? Insomma potrebbe essere un ciarlatano!" Disse Gisele mettendosi le mani suoi fianchi squadrando il marito con i suoi occhi scuri.

Gary, d'altronde, non la guardava, fissava fuori dalla finestra appoggiato allo stipite di quest'ultima con le braccia incrociate al petto.
"Si potrebbe, ma potrebbe anche non esserlo".

La donna ruotò gli occhi e sciolse la treccia di capelli, che si era fatta, con veemenza "perché? Perché ha detto il nome di quella donna? Che poi chi è questa Nikki Brown?" Chiese tra l'irritabilità e confusione.

Egli rispose con nonchalance "una mia vecchia conoscenza, tutto qui".

"Perfetto" disse Gisele con ironia "non sappiamo questo Gabriel cosa voglia da te, sappiamo solo che è il figlio di questa donna e ha detto che se vuoi saperne di più devi tornare a Londra, è tutto così assurdo!"

Gary in risposta chiuse un momento gli occhi e si girò verso la moglie che lo guardava preoccupata, me egli appena riaprì i suoi occhi azzurri, bastò una sola occhiata a Gisele per capire cosa avesse intenzione di fare.

Ella, intuendolo, scosse la testa "no, Gary, non ci pensare nemmeno".

"Tesoro, io non credo ci siano pericoli e sai perché?" Ella scosse la testa ma non disse nulla aspettando che egli concludesse "Nikki era una donna semplice e quando l'ho conosciuta stava attraversando un periodo difficile, abbiamo solo parlato un paio di volte, ora il perché suo figlio voglia parlarmi non ne ho idea, ma mi sembrava davvero preoccupato.
Se si tratterà di una buffonata, tornerò, promesso".
Aveva detto tutto questo guardandola dritto negli occhi e nel frattempo le si era avvicinato prendendole le spalle.

La donna chinò lo sguardo e sospirò.
Era preoccupata, e come darle torto?
Non sapeva a cosa suo marito andasse incontro.
Sapeva solo che un ragazzo a lei sconosciuto voleva parlare con lui, e conoscendo il mondo, poteva essere al novanta per cento un qualcosa di pericoloso il restante dieci percento si poteva dire di lasciarlo al caso.

Era anche normale essere diffidenti.
Ma voleva fidarsi di suo marito, basandosi sulla promessa fatta.

Così ella sospirò, lo guardò e, allo stesso tempo, portò una mano ad accarezzargli la guancia.
"Purtroppo non ho potere sulla tua testardaggine, so che quando prendi una decisione, niente ti farà cambiare idea".

L'uomo le fece un lieve sorriso e le baciò la fronte "andrà tutto bene, so badare a me stesso".

"Ah lo so, e a volte è questo a preoccuparmi".

La conversazione finì lì, con un rivolo di tensione nel salone che continuava a scalpitare per la decisione presa.

Nel pomeriggio, il signor Oldman mandò un messaggio a Gabriel dandogli la notizia che sarebbe andato a Londra.

Il ragazzo non fece attendere la risposta, e gli rispose quasi subito dicendo che non appena sarebbe arrivato gli avrebbe comunicato luogo e ora dell'incontro.

In tutto ciò l'uomo cercava di capire del perché Gabriel avesse tanta fretta di incontrarlo.
Che cosa era successo da farlo chiamare?

E poi perché?

Non aveva motivo, di quella assurda faccenda, assecondare un ragazzo che neanche conosceva.

Forse c'entrava sua madre, ma non era convinto neanche di questo.

Decise quindi di aspettare al giorno della partenza, che si sarebbe tenuta il giovedì di quella stessa settimana.

Non appena confermò il Volo, avvertì un groppo in gola, come se ci fosse qualcosa che egli non sapeva.
Stava facendo la scelta giusta?

The path of truthWhere stories live. Discover now