Conseguenza

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Voce narrante.
Confusione.
Ecco cosa provava Gary Oldman, non smettendo di guardare la foto che Gabriel gli aveva lasciato e che non smetteva di pensare a tutto ciò che il ragazzo gli aveva detto.

Aveva una figlia.

Mai nella sua vita credeva di poter averne una, il destino aveva fatto si che egli avesse solo figli maschi.

Per quanto l'avesse desiderata non era mai arrivata.
E ora, tutto a un tratto, si ritrovava a contemplare di averla sempre avuta e che non l'aveva mai saputo.

Questo lo fece sentire triste e arrabbiato allo stesso tempo.

Se lo avesse saputo, avrebbe fatto in modo di non farle mancare niente, di essere presente per lei.

Invece si ritrovava seduto sul divano di casa sua, completamente inerme, e sfaccendato.

Immerso nei pensieri, e inasprito dalla verità taciuta da Nikki Brown.
Se solo avesse saputo dove ella abitasse, sarebbe andato di corsa da lei a chiedere spiegazioni.

Ma non lo sapeva e questo lo rese ancora più furioso, tanto e che non sentì nemmeno il telefono squillare ininterrottamente, vibrando sul tavolo alle sue spalle.

Sospirò affranto, e cercò di inalare più aria possibile nei polmoni, ma era come se gli avessero tirato un pugno dritto nello stomaco.

Cercò di dare un senso logico a tutto questo.
Era reale? Si chiese.

Non poteva essere un sogno, era troppo realistico per esserlo.

Anche perché se fosse stato un sogno probabilmente si sarebbe svegliato un tantino triste.
Come già citato, lui l'aveva desiderata una figlia, e ora che l'aveva non voleva rinunciarci per nessun motivo al mondo.

È vero non la conosceva, ma lui per primo non avrebbe abbandonato una sua creatura, sapeva fin troppo bene come ci si sentisse a riguardo, e non le avrebbe fatto passare quell'inferno.

Così, senza riflettere, si alzò di scatto recuperò il telefono dal tavolo e le chiavi, si mise la sua giacca nera e uscì di casa.

Arrivò all'ascensore e come cominciò ad aspettarla con impazienza, talmente tanto che cominciò a picchiettare le dita della mano destra sulla giaccia.

Appena l'ascensore arrivò,vi entrò in tutta fretta e premette il tasto zero.
Nel frattempo che scendeva di piano in piano, egli diede un'occhiata al telefono e, non appena lo accese, vide tre chiamate senza risposta da sua moglie.

Chiuse gli occhi per un secondo e sospirò cercando di calmare l'agitazione.

Ma non riusciva a non pensare a ciò che gli stava accadendo!
Si disse che doveva parlarne con qualcuno, e chi meglio di sua moglie poteva ascoltarlo.
Ma allo stesso tempo si sentì insicuro di dover dire alla sua consorte che aveva una figlia.

Ma non ebbe il tempo di pensarci, che le porte dell'ascensore si aprirono rivelando l'atrio del palazzo.
Con passo tremolante uscì dall'ascensore incamminandosi fuori da quelle mura.

E una volta all'aria aperta fu investito da un vento leggero che gli accarezzò il viso dolcemente, ma non placò il suo nervosismo.
Ancor meno lo fece il telefono che aveva ricominciato a vibrare.

L'attore vide il nome di sua moglie impresso sullo schermo e senza pensare premette il tasto verde e portò il dispositivo all'orecchio.

La voce di Gisele gli arrivò come una carezza delicata "Gary, finalmente! Mi stavo preoccupando" disse in tono allarmato.

"Sto bene, tesoro" ribadì in un sussurro l'uomo.
"Dal tuo tono non sembra, cos'è successo?" Chiese "quel Gabriel ti ha fatto qualcosa?" Aggiunse in tono irritato.

The path of truthWhere stories live. Discover now