Ciao Hugh

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Voce narrante.
Trovarla?

Beh l'intenzione c'era eccome!

Il problema era dove, poteva essere ovunque e in nessun posto.

E Gary Oldman vagava nelle vie di Londra senza un meta precisa, ogni tanto puntava lo sguardo sulla foto che aveva tra le mani, cercando un minimo indizio nella gente della città.
Una somiglianza, un qualcosa che lo conducesse a lei.

Ma purtroppo non ebbe nessun esito positivo.

Girò tutti i quartieri che egli conosceva e grazie a una dritta di Gabriel girò dei negozi di fumetti e libri che il ragazzo gli aveva consigliato, poiché la sorella li frequentava spesso.

Ma non ebbe riscontri nemmeno lì.

Così, a metà giornata, si ritrovò a vagare senza nemmeno una pista su dove potesse essere questa ragazza.

Certo non si aspettava di trovarla in quattro e quattrotto, ma nemmeno di non trovare una sola informazione che la riguardasse, invece nulla il vuoto assoluto.

Sospirò amaramente mentre si dirigeva a passo lento verso un bar sulla King street intenzionato a bersi qualcosa di forte.
Forse un po' di liquore gli avrebbe schiarito le idee.

Entrò nel locale dove ondeggiava un odore forte di cocktail che gli invase le narici.
Sorrise lieve mentre si rese conto dove fosse.

Quel posto aveva fatto la sua giovinezza era un pezzo della sua storia: il Night Splendor, luogo di tante bevute e incontri.

Era passato così tanto tempo che sembrava solo ieri che Gary era un semplice ragazzo di Londra con la voglia di divorare il mondo.

Si prese un momento per osservare meglio il locale e si rese conto che era molto cambiato! Era più grande di come lo ricordava tranne che per il bancone che era in ciliegio lucido con alle sue spalle ogni tipo di bevanda, e sotto di essi degli sgabelli in legno.

Ma di per sé il locale aveva un parquet in legno scuro e dei tavoli lungo tutto il locale attaccati alle finestre con dei divanetti in ecopelle bordeaux per sedervi.
Attaccati al soffitto penzolavano dei candelabri in vetro con scodelle in ottone bianchi.

Molto accogliente in sé e angusto, ma adatto a tutti i tipi di circostanze e eventi.

L'uomo si avvicinò al bancone e sedette su uno degli sgabelli lasciando che la sua giacca oscillasse sui suoi fianchi mentre sedeva.
Mise le mani sul bancone e picchiettò, su di esso, le dita in modo frustrante e sospirò cercando di trovare un senso a ciò che stava succedendo.

Un groppo in gola lo assalì quasi a non farlo respirare.

Essere a conoscenza di avere una figlia lì fuori da qualche parte e non poterla vedere, gli tormentava la mente.
Come trovare una ragazza che non conosci in una città così grande?

Di sicuro non poteva rivolgersi alla polizia si disse che forse l'avrebbe spaventata o peggio, sua madre si sarebbe fatta viva, non che lui avesse timore di Nikki ma temeva per la ragazza.
A quanto ne sapeva aveva fatto tanto per andarsene di casa e se sua madre fosse riapparsa, forse l'avrebbe obbligata a tornare contro la sua volontà.
E per di più c'era il fattore fama, non voleva che ella lo venisse a sapere così di colpo, sarebbe stato una batosta bella e buona.
Sapere che tuo padre è un attore di fama internazionale insomma ti lascia di stucco, ma soprattutto non voleva spaventarla o farle venire in testa strane idee.

No, era fuori discussione, la cosa migliore era trovarla, conoscerla e pian piano scoprire le carte in tavola.

"Signore, si sente bene?" Una voce femminile lo destò dai suoi pensieri ed egli rivolse lo sguardo dinanzi a sé, dove, difronte e dietro al bancone vi era una ragazza con i capelli corti mora e occhi nocciola con indosso una maglietta con il logo del locale.
"Si, mi scusi, ero sovrappensiero".

La ragazza alzò un sopracciglio impassibile "lo vedo, allora cosa le porto?" Chiese con una nota di disinteresse nella domanda posta.
"Un Weasky, grazie".

La ragazza annuì e si allontanò un secondo per prendere la bottiglia con il liquore, prese un bicchierino e lo pose sul bancone.
Stappò la bottiglia e ne versò nel recipiente quasi fino all'orlo.

"Giornataccia?" Chiese la giovane, mentre egli prese il bicchiere nella mano destra e lo portò sotto al naso annusando l'odore pungente.
"Direi pesante" rispose l'attore e bevve il liquore.

La barista non fece più domande e lasciò l'uomo con la sua bevanda mentre ella cominciò a pulire dei bicchieri nel lavello.

"Ma guarda un po' chi c'è!" Una voce profonda tuonò alle orecchie di Gary che lo costrinse a girarsi verso colui che aveva parlato; e sbarrò gli occhi alla vista di Hugh Jackman a pochi metri da lui, in piedi con le mani nelle tasche dei Jeans e con indosso una semplice maglietta nera a maniche lunghe.
Egli gli sorrise, mentre Gary era alquanto stupito di vederlo, era raro che Hugh Jackman si trovasse a Londra a meno che non dovesse girare un film.

"Hugh?" Disse Gary e l'uomo difronte a lui annuì "in persona, vecchio mio".

"Che ci fai qui?" Chiese Gary.

"In realtà facevo colazione" disse semplicemente Hugh.

"No, io intendevo a Londra" ribadì Gary.

"Ah, sono in visita, ho degli amici qui".

Gary annuì "capisco" disse e finì il suo drink.
"E tu?" Chiese Hugh. Gary sospirò"è complicato".

Jackman alzò un sopracciglio e lo guardò in maniera interrogativa."In effetti ti vedo un po' turbato, è successo qualcosa?"

Gary sbuffò."Si nota tanto che ho qualcosa che non va?"

"Di brutto amico, sembra che ti abbia investito un camion". Ribadì l'attore di Wolverine.
"Perché non ci sediamo, e se vuoi ne parliamo".

Parlarne? Era il caso?
Beh effettivamente non è che conoscesse molta gente anche se lui stesso era di Londra, ma essere una celebrità a volte ti lascia anche un po' solo, poiché scoprì lati di persone che a volte faresti meglio a non conoscere affatto.
E quelli che consideravi amici, infine si rivelano approfittatori.
Ma non era il caso di Hugh Jackman, a dir la verità non si conoscevano tanto bene, ma egli sapeva che Hugh aveva un animo gentile per cui accettò il suo invito.
Forse parlare con qualcuno di questa faccenda avrebbe portato consiglio.

Buonasera o buongiorno gente come preferite, tanto per cambiare scrivo di notte.
Beh come si dice la notte porta consiglio.
Scusate il ritardo ma ho avuto dei piccoli problemi.
Spero comunque che il capitolo vi piaccia, nel prossimo ci saranno chicche e scleri beh più o meno.
Beh io ora vi lascio.
Buonanotte e buona lettura 😘😘

The path of truthWhere stories live. Discover now