CAPITOLO CINQUANTATREESIMO

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《Che è successo? Ho visto il ragazzo per strada furioso e Michael triste.》disse Christian appena arrivato.

《Nulla, stavamo aprendo la porta io e Michael, si è aperta e io sono caduta sopra di lui, stava per baciarmi quando è entrato Charlie.》

《E ha visto tutto?》

《Si. E non l'ha presa bene.》dissi sbuffando. Mi alzai e sugli scaffali iniziai a guardare le mie foto con Charlie, a sfiorarle ed accarezzare le sue guance come se sentisse le mie mani intorno al suo viso in quel momento.

《Che guaio. Ma lui ti ama ancora?》disse chiedendomi di Michael.

《Non lo so!》dissi facendo cadere per sbaglio un quadro. Cercai di riprenderlo e vidi una cosa che mi impediva di raggiungerlo. Cercai di afferrare quella cosa.

《E tu provi ancora qualcosa per lui?》

Guardai, era una foto. Eravamo io e Michael sei anni fa.《Si, schifo.》Presi una penna e iniziai a bucargli la faccia.

《Dai, Charlie seriamente.》mi disse.

Mi buttai sul letto.《Sinceramente non lo so, di lui mi sono dimenticata, ma quando l'ho rivisto...sono riuscita a suscitare solo odio. E sono preoccupata ora, perché in ogni coppia che ha creato il prof Stelling è nato qualcosa.》dissi guardandomi la cicatrice sulla mano che mi aveva causato Charlie tempo prima.

《Mh...》squillò il mio cellulare. 《...il cellulare.》

《Come cambiare discorso by Christian Capitols.》dissi sarcasticamente. Andai a rispondere.《Oh, è Nancy.》

《Ciao Charleen? Hai da fare oggi?》

《No, no.》

《Vuoi uscire?》

《Okay, dobbiamo parlare subito, ho tantissime cose da dirti!》

《Si, scendi che arrivo!》

《Certo.》dissi. Mi preparai di corsa e scesi. Era da un mese che non vedevo Nancy e non aspettavo solo questo momento. Quando la vidi rimasi a occhi aperti, lei era cambiatissima. Aveva i capelli corti neri con delle ciocche blu, era rimasta la solita ribelle, mi sorrise, ma quel sorriso mi dava angoscia perché si vedeva, era forzato. Era la solita che non sapeva calcolare il tempo, perché indossava una camicia in jeans a maniche lunghe mentre fuori faceva un caldo che ti scioglieva. Parlammo un pò, all'improvviso decisi di alzarle le maniche, perché stava sudando tantissimo, all'inizio fu un po difficile, ma ce la feci.

《Dio mio, no.》rimasi sconvolta da quelle cose che vedevo nelle sue braccia. La guardai in faccia mentre le lacrime uscivano.《Perché?》

Tagli. Non ho mai sopportato le autolesioniste, mi facevano schifo, e lei in quel momento mi suscitava rabbia.

《Perché?》le urlai più forte. Le diedi uno schiaffo e lei iniziò a piangere.《Ora mi spieghi.》

Non voleva parlare, piangeva, piangeva e basta. La portai a casa, e ci chiudemmo in camera mia.

《Dai, raccontami.》

《Appena sono arrivata all'università, mi hanno accolto tutti. Io mi sono affezionata a tante persone e sono stata felicissima. Ma poi ho iniziato a litigare con queste persone e non è stato affatto bello. Così ho iniziato a segnare sulle braccia tutte le persone che perdevo pian piano.》disse balbettando.

《Diciassette.》dissi contandole. Notai tre tagli, più profondi degli altri che iniziavano la lunga fila.《Perché questi sono più profondi?》chiesi.

《Sono le prime persone che ho perduto, sono stata malissimo.》

La abbracciai, lei si strinse a me.

《Tu hai fatto pace?》

《Non mi parlano più, ho fatto un errore grandissimo.》le mancava il fiato.《Non posso più cancellare i segni che ho lasciato.》

Mi alzai, presi l'acqua ossigenata e le fasciai il braccio.

《Ora sono sola.》

《Promettimi allora che non ti taglierai più. Non devi reagire così.》

《Da piccola mi hanno sempre insegnato che non si dicono mai le cose brutte in faccia alle persone, si rischierebbe di ferirle. Che era meglio tenersi le cose dentro e che si dovrebbe sfogarsi con qualcuno. Ma il mondo mi ha insegnato che è meglio ferire che tenersi tutto dentro. Ed io ho sbagliato tutto.》

Pianse tantissimo, ma ad un tratto finì.
Il fatto era che mi ritrovai un'anima spenta al mio fianco.

NON SONO ALL'ALTEZZA [IN REVISIONE]Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ