CAPITOLO OTTANTACINQUESIMO

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E così papà è partito.
Non parlo con Christian da una settimana, sto malissimo. Non parlare con Christian è come non mangiare.
Per una settimana ci siamo solo guardati a malapena in faccia, non so perchè c'è così silenzio tra noi, ma io so che voglio fare pace. E poi lui ha reagito così per il mio 'bene'.

Vado verso camera sua con un passo traballante, provo a bussare, ma lui esce di soppiatto.

《Ah, ciao Charleen.》mi disse insicuramente.

《Ciao, Christian.》risposi con un filo di voce.

Ridacchia un pò e mi sento in imbarazzo. Sarei voluta sparire così tanto.

《Ti devo portare in un posto.》

Quel momento di imbarazzo ruppe un po' il ghiaccio, e menomale.
Mi prese il polso e mi portò nella sua macchina. Dopo mezz'ora di viaggio, un viaggio che sembrava infinito, visto che parlavamo solo di cose 'oggettive', mi fece indossare una mascherina da notte. Forse mi voleva fare una sorpresa.

《Scendi piano...non inciampare, eh!》diceva ridendo.

《Ecco, ecco.》

《Fermati. Puoi toglierti la mascherina.》

Me la tolsi, trovai la radura.

《Ma perchè siamo qui?》

《Voglio farti conoscere una persona, ehm, per fartela ricordare.》

《Cosa? Che cosa intendi?》

Si allontanò.《Vieni.》
Era una donna, si avvicinò e a me e mi sorrise. Era Cely.

《Che cosa ci fai qui Cely?》dissi con un tono sorpreso.

《Charleen, lei è Cèline Cameron Jobs.》

《Cosa?》

《Charleen, lei è tua madre.》

Iniziai a piangere, ero felicissima, sono sempre stata con mia madre da quando avevo quindici anni.

《Ora vi lascio da sole.》Christian se ne andò e io strinci Cely, cioè, mamma fortissimo.

Ci sedemmo e iniziammo a parlare.

《Ho trovato un pacco a casa una volta, diceva che eri scomparsa, ma poi..》

《In effetti si. L'aereo è precipitato. Mi hanno trovata e mi hanno portato in un ospedale, inizialmente avevo perso la memoria, non sapevo neanche dove fossi.》

《Si, ma la lettera dell'aereo diceva che tu..》

《Morta, lo so. Un mese dopo il "ricovero", mi hanno rilasciata. Sapevo bene cosa fare e tuo padre sapeva che fossi viva, ma qualche tempo dopo una macchina colpì me e un'altra signora. Stavolta tutti pensavano che io morissi, così me ne sono andata. Non riuscivo a sopportare il dolore dell'ospedale. Io ho la fobia per gli ospedali...ma lascia stare, ho avuto un passato abbastanza difficile...l'importante ora è che ci siamo ritrovate.》

《Si.》dissi ancora più confusa.

《Come va con Christian?》

Quella domanda mi ha scombussolato tutto. Non so perchè, ma tantissime cose mi canfondono tantissimo. Una cosa strana, ma io penso solo a Christian ultimamente. Non so perchè, ma la parola Christian mi stava facendo avere un effetto strano.
Forse dal fatto che ho capito solo ora che mi ha sgridato per il mio bene, forse perchè mi è mancato.
Forse perchè ora, ogni volta che mi guarda, rimango senza fiato.

《Bene.》dissi mordendomi il labbro con un sorriso.

Forse perchè ora lo amo.

NON SONO ALL'ALTEZZA [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now