CAPITOLO SESSANTUNESIMO

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Dopo averlo accompagnato, ritornai a casa. Ero preoccupata, lui stava male e io non potevo fare nulla.
Non sapevo che fare, qualcuno arrivò suonando il campanellino.

《Ciao.》mi disse.

《Ciao.》

《Perché sei cosi strana oggi?》mi disse con sfacciataggine.

《Ma che cazzo ti frega Michael.》Lo feci entrare e chiusi il portone.《E che ci fai qui?》

《Sei stata una bastarda, hai sempre cercato di cambiare ciò che volevamo fare e il ballo è tra un paio di mesi, pianifichiamo qua, così a scuola facciamo poco.》

《Be', in parte hai ragione. Dai, vieni.》

Con Michael stavo iniziando a far pace. Questo mi faceva piacere, ma allo stesso tempo mi preoccupava. L'effetto Stelling stava funzionando ed io non potevo farci nulla, purtroppo riuscivo solo a subire le cose, non potevo reagire.
Ci sistemammo in salone e ci sedemmo a terra.

《Allora, della scalinata mi occupo io!》gli dissi emozionata.

《Sei così lunatica, prima eri la depressione in persona, poi l'ultima volta hai detto solo un "Giusto".》

《Problemi?》dissi ridendo.

Non ridevo perché la sua compagnia mi rendeva felice, ma perché non volevo litigare più con qualcun'altro.

《Allora, la voglio semplice, ma esplosiva, elegante e non pacchiana, voglio che sia un sogno.》

《Stai parlando del tuo sogno, vero?》mi disse con una voce profonda e "sexy".

Lo guardai stranamente e sorrisi.《Be'...》

《...si.》si alzò. 《Te la lascio a te, ma conta che abbiamo una metà della palestra.》

《Hai ragione.》

Vidi Michael che prendeva il telefono e se lo metteva all'orecchio.

《Chi chiami?》

《Charlie.》

《Perché?》gli chiesi preoccupata.

《Per chiedergli di venire qui....Ah! Charlie?》

《Cosa vuoi?》sentii che diceva con un tono di voce stanco. Non stanco di anima e corpo, stanco di Michael.

《Puoi venire a casa Capitols?》

《Be', ora ho la pausa, quindi si. Vengo.》disse un pò più sollevato.

《Ora chiama Vaniglie.》mi disse.

《Mh, ci provo.》

La chiamai, aspettavo, mi sentivo il cuore in gola.

《Capitols?》

《Ah, vorrei che venissi a casa mia ora.》

《Ma, per quale ragione dovrei mai venire a casa tua?》

《Vieni, è urgente.》

《Mh, mezz'ora.》mi disse scocciata.

《Okay, ora mi spieghi perché abbiamo fatto questa pazzia.》chiesi a Michael stranita.

《Ci consultiamo. Non puoi fare un lavoro da solo. Sai, non ci si salva da soli.》

《Questo lo so.》gli risposi.

《E non ci si salva grazie agli altri.》mi guardò come per dire "Tu pensi questo, vero?"《È una cosa da stupidi.》

《Perché?》chiesi incuriosita.

《Perché? Tu mi chiedi perché? Ti do la risposta.》Saltò sopra al tavolo.《Perché ci si salva insieme all'altro.》

《Vuoi fare l'Augustus Waters di Lione?》

《Mi ispira.》

《Dai, vieni.》Lo portai in cantina.《qui potremmo trovare delle decorazioni per la palestra.》

《Porca vacca, ma qui c'è l'isola dei festoni!》

《No, questa è la roba per la cerimonia di mio fratello.》dissi ridendo.

《Cerimonia?》

《Si, ehm...quest'autunno farà il grande passo con Jive, la sorella maggiore di Charlie. E stanno già preparando tutto. Solo che io ultimamente sono già occupata, e non ha voluto stancarmi, così ha fatto tutto lui.》Iniziai a spostare gli agghindi fino alla porticina.《Ecco, qui teniamo le vecchie decorazioni che non abbiamo usato.》

C'era di tutto, palloncini per i battesimi, comunioni e diciotto anni.

《Grande! Faremo il party più mitico della storia!》

Trovammo di tutto e lo portammo fuori.
Dai coriandoli ai fuochi d'artificio, i palloncini e le stelle filanti, strisce e strisce di perline di plastica argentata e un magnifico tappeto rosso.

《O mio Dio!》Aprii il tappeto.《È grande abbastanza per l'intera scalinata! Michael!》ero eccitatissima.

Quello che ci mancava, erano solo Charlie e Vaniglie.

NON SONO ALL'ALTEZZA [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now