CAPITOLO SESSANTADUESIMO

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《Perchè tutta questa urgenza?》disse Vaniglie appena arrivata.

《È per il progetto del ballo.》gli spiegò Michael.

《Ma Charston?》chiese spaesata.

E in quel momento entrò Charlie.

《Eccolo.》dissi andando da lui e abbracciandolo.

Il tempo passò e noi decidevamo come dividere la palestra.

《Voi cibo e noi DJ?》chiese Vaniglie.

《No, io conosco un ottimo DJ, facciamo noi.》disse Michael.

E così avanzava.

《Miguel? Okay, si, si, arrivo.》Charlie spense la chiamata.《Ciao, io devo andare.》disse.

《E così rimaniamo solo noi tre.》dissi abbastanza imbarazzata.

《Hai detto a Charston del bacio?》disse Vaniglie a Michael.

《No.》dimmo insieme.

《E quando avete intenzione di dirglielo? Charleen mi aspettavo meglio, non vorrai tradire il tuo ragazzo?》disse come se fosse la regina del mondo.《Io voglio andarmene, non voglio rimanere qui per altri secondi. Ciao tu, ciao Michael.》

Rimasi da sola con lui.

《Ma tu e Charlie state ancora insieme?》

《Non lo so.》dissi raggomitolandomi.

《Sappiamo che tutto ha una fine.》

《Lo so.》

《La nostra fine è già arrivata?》mi chiese.

《Penso di si. Ti odio ancora.》

《Non hai mai lasciato che io ti spiegassi perché. Vuoi ascoltarmi?》Non risposi.《Mia madre è morta due settimane prima dell'inizio della scuola. I miei sono della Bretagna e visto che mia madre era partita prima di me e mio padre, ha avuto un incidente tragico. Mi hanno detto che avevo due alternative, visto che mio padre ha deciso di vivere li, o vivevo qui a Lione e ogni week end sarei stato da papà, o sarei andato a vivere li per sempre. E visto che è difficile fare Bretagna-Lione, così ho deciso di andare lì. Per non illuderti, per non fare in modo che tu mi aspettassi, ho preferito che tu te la prendessi con me, così ti saresti dimenticata di me e non te ne sarebbe più fregato. Però sono tornato, e la prima cosa che ho voluto fare, era chiederti scusa. Ma tu avevi già un altro, Charston.》

Lo guardai, i suoi occhi diventavano pian piano lucidi, e la sua voce si ingrandiva.

《Non avrei mai voluto che tu andassi in ospedale. Avevo iniziato a farmi droga, a bere troppo, sono andato in depressione. Ho voluto riprovare, ma sono stato troppo aggressivo. E da lì ho capito che sono stato uno stronzo.》

《Ho sempre pensato che fosse colpa tua. Che tu ad un tratto sia diventato così bastardo, da fare tutto questo.》

《C'è un motivo se prima ci amavamo, stavamo insieme.》

《No, Michael. Non mi va di parlarne.》

《Non si sconfigge una paura evitandola.》

《Hai sempre detto queste frasi così filosofiche. Non mi hai mai detto cose carine come fa Charlie.》

《Ma io non sono Charlie.》

《Tu sei stupido.》dissi sarcasticamente.《Ma posso chiederti un cosa?》

《Si.》

《Perché hai così tanta confidenza con Vaniglie? Prima ti ha perfino fatto l'occhiolino, non vi siete messi insieme...vero?》

《Anna Jarno.》disse sorridendo.

《Si, e allora? È solo il nome di tua madre.》

《Renèe Jarno.》

《Io so che Renèe è il nome della madre di Vani...oh, porca vacca.》

《Eh, si.》disse scoppiando dal ridere.

《Siete cugini! Porca vacca, che schifo!》dissi alzandomi schifata.

《Sei perfida, è una bella persona.》

《Da morire. Seriamente? Dai!》

《Non ho scelto io di essere suo cugino.》disse continuando a ridere.

《Sono sbigottita.》dissi scappando. Ma Dio volle che io sia maldestra, così caddi sopra di lui.

NON SONO ALL'ALTEZZA [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora