CAPITOLO SESTO

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Passarono un paio d'ore.

《Scusa, io devo andare in bagno.》non dovevo veramente andare in bagno, era solo per non abituarmi a stare troppo con Charles.

Quando ritornai vidi che Charlie teneva qualcosa in mano. Intravidi qualcosa. Una foto, tutta stropicciata. Eravamo io e Michael quando finì la scuola.

《Dammela.》mi avvicinai di fretta, per cercare di prendere quella maledetta foto.

Lui si spostò e la mia mano toccò il vuoto.《No, prima dimmi chi è.》come se lui avesse il diritto di farsi i cavoli miei, così all'improvviso.
Continuai e cercai di riprendere la foto, era complicato prenderla, era complicato anche fare finta che quella foto non importasso nulla per me.

《No, non te lo dico.》

Lui si girava e si rigirava su se stesso.《Dimmelo.》sorrideva. Si divertiva a vedermi ansiosa.

《Dammela.》ogni volta che stavo per prendergliela, mi lisciava la foto.

《Ci tieni a questa foto? La vuoi?》

Iniziai a surriscaldarmi.《Si, ci tengo. La voglio.》

Si alzò in punta di piedi. Non riuscivo ad acchiapparla. Era troppo alto per me, non ci arrivavo.《Dimmelo, o la strappo.》

《No.》intravidi un piccolo strappo. A quel punto mi arrabbiai.

《Okay, te lo dico! Dammela!》mi diede la foto. Mi sedetti sul letto e misi la foto sulle gambe. Lui, invece, si sedette accando a me.

《Ecco, lui è Michael,》iniziai a piangere. Vidi delle lacrime che cadevano nella foto e con amore, me la portai al petto.《ho sempe pensato: "cavolo, lui è l'uomo che mi porterà all'altare". Ma mi sono sbagliata, mi ha illusa. Mi ha lasciata, come se fossi un'oggetto, senza dire nulla. Come se la nostra relazione fosse stata solo uno stupido gioco. Mi ha abbandonata, il game over più brutto della mia vita.》

Vidi lui che si girò, e bisbigliò qualcosa.《Ci credo che ti ha lasciato. Sei solo una stupida che si mette a piangere e che sa solo essere scontrosa.》

Lo sentii. Mi incazzai.《Smettila! Hai rotto, stronzo! Vattene, io non ti voglio! Sei solo un deficente! Smettila di intrometterti nelle mie cose private, cazzo!》

Mi asciugai le lacrime e aprii la porta della camera. Andammo in salone. Christian ci sentì.

《Lui se ne va.》

Christian lo fermò.《Aspetta, non siamo scortesi. Senti ragazzo, ti va di rimanere a cena?》

《Si.》lo fece pr infastidirmi, era solo un'infame.

《Vieni, siediti. Guarda la tv. Perdona mia sorella, a volte si comporta proprio maleducatamente. Charleen, torna in camera. Aspetta qui, ragazzo. Appena arriva mio padre mangiamo.》tornai in camera. Ero stanca, mi stesi nel letto. Misi accanto a me la foto di Michael. Misi un pò di musica dolce e mi addormentai per circa venti minuti.

Mi svegliai. Poi sentii il campanello.
Eccolo, era papà.

《Mamma mia, bimba! Quanto sei diventata bella! Buon compleanno Charleen!》lo abbracciai forte. Poi quando ci staccammo andò verso Charlie.

《E chi è questo bel giovane? Il ragazzo di Charleen, immagino.》

《No, papà, ti sbagli.》dissi seccata. Poco dopo, ci sedemmo a tavola. Ridevamo, era divertente. A volte si scherzava o si dicevano barzellette.

Poi qualcuno suonò al portone. Papà si diresse verso alla porta.

《Ecco, questa è la persona speciale. Sappiate cari, mentre lavoravo a Parigi, conobbi questa persona, che per me oggi è molto importante. Tra noi due è nata una bella relazione, e probabilmente vorremmo fare il grande passo.》

Sorridemmo.

《Quindi, vuol dire che ti sposerai?》

Papà sorrise. Poi aprì la porta.
Era una bella signora. Bionda, alta e con occhi azzurri. Sembrava una donna di bei modi, molto elegante e gentile. Mi piaceva. Stavamo per applaudire, ma Charlie si alzò.

《Mamma?!》

La signora guardò Charlie.《Figliuolo!》corse da lui e lo abbracciò.

Lui mi guardava con una faccia seria, e io ricambiai con una faccia preoccupata.
Mamma?! Come mamma?
Mio padre si vuole sposare con la madre di Charlie? E noi? Saremmo diventati fratelli?
No, grazie.

NON SONO ALL'ALTEZZA [IN REVISIONE]Onde histórias criam vida. Descubra agora