Capitolo 9

112 40 101
                                    

Il vero coraggio, tu che credi che sia

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il vero coraggio, tu che credi che sia

rappresentato da un uomo col fucile in

mano.

Aver coraggio significa sapere di essere

sconfitti prima ancora di cominciare, e

cominciare egualmente e arrivare sino in

fondo, qualsiasi cosa succeda.

È raro vincere, in questi casi, ma qualche

volta succede.

Harper Lee

~ ☔️ ~

Quando apro gli occhi non capisco se mi trovo a Grande Collina, a Valle Viola, a Fiume Corto o dentro il vortice di un incubo.

La schiena è a pezzi, così come il mio umore e la mia sanità mentale. Non so se Theseus sta meglio di me, e non me ne frega nemmeno, ma lo spero per lui. Questo stato d'animo, oltre che fisico, farei parecchio fatica ad augurarlo a qualcuno.

Mi alzo, sentendo ogni singola vertebra della mia colonna scricchiolare, poi mi guardo allo specchio piazzato davanti al letto: sono orrenda.
Mi alzo e mi avvicino allo zaino, frugo un po' fino a trovare la spazzola.

Pettino i capelli dando un po' di ordine, non ho nemmeno bisogno di cambiarmi perché mi sono addormentata con i vestiti addosso, e sinceramente non pensavo di toccare un letto così tanto presto, quindi non ho portato con me gli abiti da notte.

Mi dirigo in cucina dove tutto è rimasto uguale a ieri, mi rimbocco le maniche e lavo i piatti, le posate e pure la pentola. Pulisco tutto il ripiano e una volta terminato il mio lavoro, sorrido soddisfatta. È il minimo che possa fare per questa donna.

«Troverai il latte nel frigo, se lo desideri» dice Nami alle mie spalle, sorprendendomi.
Mi giro verso di lei, «buongiorno» le sorrido. «Grazie dell'informazione, desideravo un bicchiere di latte» dico dirigendomi verso il frigo, aprendolo, «desidera un bicchiere anche lei?» le chiedo mentre afferro la bottiglia.

«Sì cara, se non ti dispiace. Il ragazzo dorme ancora?» mi chiede, con la coda dell'occhio vedo che si è seduta sul tavolo e mi guarda, attendendo paziente.

Annuisco mentre riempio due bicchieri di latte fino all'orlo, li afferro e cammino piano verso il tavolo, poi poggio il bicchiere sotto il suo naso ed inizio a sorseggiare il mio. Faccio una smorfia, il sapore è molto più forte rispetto a Grande Collina.

Hestia CravenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora