Capitolo 19

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Quando tutto sembra opporsi a te,

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Quando tutto sembra opporsi a te,

quando senti che non potresti sopportare

un altro minuto

non mollare.

Quello è il momento in cui il destino

cambierà.

Rumi

~☔️~


🌶️🌶️🌶️


Cammino per forza d'inerzia. Vorrei fermarmi, urlare, piangere e strapparmi la pelle con le unghie. Vorrei urlare al cielo cos'ho fatto di tanto male per meritarmi tutto questo.

Sarei curiosa di sapere chi ho ucciso nel bel mezzo del sonno. Vorrei sapere se, da qualche parte in un altro mondo, esiste una Hestia felice e grata della vita che ha.

Per quanto possa essere grata agli Dei per avere un uomo come Theseus accanto, di essere in salute e camminare sulle mie gambe, non faccio altro che pensare alla vita che ho avuto e che, tutt'ora, sto vivendo.

Non riesco a capacitarmene. È una punizione per aver soprannominato la signorina Petty "Pettynfuori"? Oppure sono stata una cattiva figlia? Una cattiva amica? Una cattiva allieva?

Delle dita entrano nel mio campo visivo. Theseus le sta schioccando davanti ai miei occhi. Gli rivolgo uno sguardo confusa.

«Credevo stessi per svenire.»
«Lo farò, se non smetterò di pensare» dico in un sospiro. Mi guardo intorno, spaesata.

Siamo tornati indietro, siamo vicino al primo ingresso delle terre sconosciute, quello dove vi si accede dal lago.

«Ripetimi perché siamo qui.»
«Dobbiamo avere altre informazioni da Abel» in quel momento indica casa sua. Scuoto la testa contrariata. «Ha già fornito tutte le indicazioni che aveva.»

«Adesso ne abbiamo di nuove» estrae dalla tasca della sua giacca il pezzo di libro di Zephyr e indica l'ombrello nella sua mano sinistra. Ha ragione, potrebbe spiegarci perché le due cose sono collegate.

Prima di bussare alla porta, però, Theseus si gira verso di me e afferra il mio viso. Trattengo un respiro.

«Capirò se non vorrai parlare, non è facile spiegare cosa sia successo lì dentro. Parlerò io, se vorrai.»

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