CAPITOLO 3

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Anche questa notte passa.
"Ragazzi e ragazze da oggi cominceranno le attività comuni" annuncia la direttrice davanti ai ragazzi che sono disposti tutti difronte a lei
"Quello che farete oggi è il laboratorio di disegno"
"Ua amma disegnà direttrì" sbuffa Pino
"O disegni o vai in cella Pino" risponde con tono serio la direttrice
"Disegno disegno" risponde scherzando.
Dopo aver fatto colazione scendete nel laboratorio.
"Ragazzi dovete disegnare l'urlo di Munch. Ovviamente in grandi dimensioni quindi ognuno farà un pezzo e poi li incolleremo su un'unica tela" spiega l'insegnante mentre dice ad ognuno cosa deve disegnare "Viviana tu farai la parte della bocca e le mani intorno"
"Va bene"
"Ciro tu farai i signori dietro e le travi"
"Io e Viviana facciamo insieme, sempre se permettete però eh" tira uno sguardo un po' minaccioso
"Fai come vuoi, basta che lavori"
Ciro si avvicina a te
"Ciù ciù l'hai letto il biglietto?"
"L'agg stracciat"
"Ciù ciù nun fa a tost cu me, lo so che l'hai letto"
"Anche se fosse?" prendi il tuo foglio e ti sposti vicino a Silvia mentre Ciro continua a guardarti. Era un po' sorpreso dalla tua reazione, le ragazze di solito cadono ai suoi piedi, ma sono quelle come te, quelle che hanno il tuo modo di fare che a lui piacciono di più
"Eccovi qua" si intromette Viola tra te e Silvia
"Viola vatten, ca nun teng genj e t vattr" dici continuando a disegnare
"Tranquilla ero venuta a portarti questo" ti porge un pezzo di fumo
"Viola stai provando a fare l'amica con me?" rispondi con aria di sfida
"No è solo che mi annoio. Se questo non lo vuoi lo tengo io ma poi non venirmi a cercare, anzi non venitemi a cercare. Ciao tesoro." se ne va
"Comm a schif" fai tornando a disegnare
"To giur a teng cà" ti risponde Silvia indicando la sua gola
Passa circa un'oretta e arriva Gennaro a chiamarvi
"Ragazzi forza è ora di pranzo, tutti in mensa"
"Gennà e che propone il menù oggi?" dice Totò
"Na bella fell e carn arrustut" risponde ironicamente Gennaro
"Ah buon"
"Cammin và" gli da uno schiaffetto dietro la nuca
*Alla mensa vi sedete tu, Kubra, Naditza e Silvia*
"Kubra ma ho saputo di te e Pino" dici mentre prendi il vassoio
"Infatti amo mica ci sta un po' di..." dice Silvia
"Non c'è ancora nulla" risponde sorridendo "Però a me piace, è sempre molto carino con me e anche simpatico"
"Addirittura, da sposare allora" ridi tu
"Infatti e mo u trov un accussì ij" aggiunge Silvia
"Io penso di averlo trovato..." dice Nad con gli occhi innamorati mentre pensa a Filippo
"Vabbuò amo tu ormai nozze d'argento" le rispondi tu
"Ahhhahhhahah" ridete insieme

"Ragazzi" entra Beppe "Tutti in sala comune che c'è Filippo che ci deve suonare un pezzo"
"Io?" domanda Filippo un po' sorpreso
"Sì tu. Ti va?"
"Ah. Va bene"
"E allora forza, tutti in sala. Vi aspetto" dice uscendo
Arrivati in sala comune, Filippo inizia a suonare. Suona davvero bene e sono tutti incantati da lui.
"È bravissimo" dici a Silvia e Kubra
"Ancora non ho capito come fa" risponde Kubra
È una melodia soave, piacevole all'ascolto ma che sembra di un'immensa difficoltà, e lo è.
Le mani di Filippo continuano a correre dolcemente sulla tastiera per qualche minuto, fin quando si ferma e apre gli occhi come per uscire dalla sua realtà e rientrare in quella in cui è. Da lì parte un grosso applauso e tu ti avvicini a Filippo per congratularti con lui.
"Filì sei bravissimo!"
"Grazie mille" risponde sorridendo
"Comunque non mi sono ancora presentata, piacere Viviana"
"Filippo, ma già lo sai. Perché sei qui?" continua
"Legittima difesa, mi stava cercando di violentare un tipo. Tu Filì perché stai qua?"
"Ho ucciso un amico, ma è stato un incidente"
"Ma tu non sei di qua vero?"
"Eh no sono di Milano. Ci sta continuando a fissare Ciro"
"E quindi?"
"Penso sia geloso"
"Ueue Viviana andiamo?" ti chiama Silvia interrompendo la tua conversazione con Filippo
"Sì. Ciao Filì"
"Ciao" ti sorride lui
*In cella di Ciro e Edoardo*
"Pinù vamm a chiammà 'o chiattill" ordina con tono alto Ciro
"Ma è successo qualcosa Cirù?" risponde lui
"Fatt e cazz tuoij"
Pino senza esitare va nella cella di Filippo e di Carmine, non disobbedirebbe mai a Ciro.
"O chiattì vien a cà" urla Pino "Ciro ti vuole parlare"
"Ma che è successo, io-"
"Statt zitt e muovt" lo interrompe Pino mentre lo accompagna con la forza nella cella di Ciro.
Una volta arrivati
"Ciro-" non fa in tempo a parlare che Ciro lo sbatte con forza contro l'armadietto prendendolo per la maglia
"Viviana è roba mij e capit o no?" urla con la voce piena di rabbia e gelosia a un pelo dalla sua faccia
"Ma no Ciro, ma guarda che-"
"Te a sta zitt" grida mentre gli mette una mano al collo
Filippo non parla anche perché non riuscirebbe
"E mo vatten" continua a gridare mentre lascia Filippo che corre via un po' impaurito

Per rimanere vivi | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora